FH55 Hotels, settanta candeline per 34 milioni di fatturato
Il Gruppo FH55 Hotels celebra quest’anno il suo 70° anniversario: settant’anni di storia, quattro strutture iconiche tra Roma e Firenze, e una visione manageriale che guarda al futuro senza dimenticare il valore delle radici. Al timone del Gruppo, fondato nel 1955 da Dino Innocenti a Firenze, dal 2023, è Claudio Catani, attuale vice president operations che ha impresso allo storico brand dell’accoglienza un nuovo passo strategico e operativo. Continue reading FH55 Hotels, settanta candeline per 34 milioni di fatturato at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Il Gruppo FH55 Hotels celebra quest’anno il suo 70° anniversario: settant’anni di storia, quattro strutture iconiche tra Roma e Firenze, e una visione manageriale che guarda al futuro senza dimenticare il valore delle radici.
Al timone del Gruppo, fondato nel 1955 da Dino Innocenti a Firenze, dal 2023, è Claudio Catani, attuale vice president operations che ha impresso allo storico brand dell’accoglienza un nuovo passo strategico e operativo.
IL NUOVO CORSO
«Il 2024 ha segnato un punto di svolta: abbiamo chiuso l’anno con un fatturato di 34 milioni di euro, l’8% in più rispetto al 2023 e il 30% rispetto al 2019. Ma il vero risultato è aver posto le basi per una crescita solida, sostenibile e coerente con il nostro posizionamento», racconta Catani.
Alla base di questa trasformazione ci sono interventi mirati su governance, organizzazione, gestione operativa e marketing per un cambiamento profondo, che ha coinvolto tutte le leve dell’hôtellerie: «Abbiamo rivisto il mix di clientela, razionalizzato i costi introducendo il metodo Usali per il controllo di gestione, migliorato i processi interni, e soprattutto abbiamo fatto leva sul valore delle nostre persone. Le strutture erano solide, serviva una visione nuova», sottolinea il manager.
La trasformazione del Gruppo FH55 Hotels ha naturalmente coinvolto anche le persone che lavorano nelle strutture con politiche di formazione, coinvolgimento interdipartimentale e responsabilizzazione, promuovendo una cultura aziendale più orizzontale e orientata alla qualità reale del servizio.
MAXI RESTYLING PER Il GRAND HOTEL PALATINO
Il progetto simbolo di questa nuova fase è il Grand Hotel Palatino di Roma. Lo storico hotel, a pochi passi dai Fori Imperiali e dal Colosseo, è al centro di un piano di restyling da 20 milioni di euro, che ha già visto la ristrutturazione di cinque piani dell’hotel e la creazione di nuove suite di lusso.
«Il Grand Hotel Palatino rappresenta al meglio la nostra idea di ospitalità: centrale, autentico, ma ora con un’identità forte anche per il mercato Luxury. Le nuove camere hanno già prodotto un +48% nel ricavo medio camera e un +40% nel RevPar. La reputazione della struttura è passata da 8.1 su 10 a 8.7 su 10 in pochi mesi. E siamo solo all’inizio», sottolinea Catani.
Entro fine maggio verrà inaugurata anche la nuova Presidential Suite, e il percorso di rinnovamento porterà l’hotel alla classificazione 5 stelle lusso entro il 2026. «Non abbiamo solo cambiato gli arredi. Abbiamo costruito un nuovo storytelling per l’ospite, e ogni dettaglio è stato pensato per generare valore, reputazione e fidelizzazione».
Nel 2023 con il Grand Hotel Palatino era già nella Top 10 degli hotel di Roma secondo Condé Nast Traveler.
Il piano di sviluppo ha toccato anche le altre tre strutture del gruppo: il Grand Hotel Mediterraneo e l’Hotel Calzaiuoli di Firenze e l’Hotel Villa Fiesole, dove il ristorante Serrae Villa Fiesole ha conquistato una Stella Michelinnel 2024 per un investimento complessivo di circa 2.5 milioni di euro.
PROSPETTIVE FUTURE
Per il futuro Catani ha le idee molto chiare: «Il 70° anniversario è un momento importante, ma non è un traguardo: è un punto di partenza. Il nostro obiettivo non è crescere a ogni costo, ma evolvere in modo coerente. Stiamo valutando indieme al Cda nuove opportunità, ma selezioniamo con attenzione. Vogliamo solo progetti che rafforzino la nostra identità».
Il Gruppo presta particolare attenzione al tema sostenibilità: ha ottenuto tre certificazioni Iso (qualità, ambiente, sicurezza), lavora con software dedicati al controllo qualità, e ha una divisione Hse che affianca la direzione nelle scelte operative. «Lavoriamo per integrare efficienza e responsabilità. Oggi più che mai, l’hotellerie deve essere trasparente, agile e attenta ai temi Esg», conclude il vice presidente.