Federalberghi, la fotografia del turismo alberghiero italiano

Sa tenere testa alle avversità, superare fasi di emergenza e confrontarsi con una popolazione di viaggiatori in continua evoluzione. Sono alcuni degli elementi che caratterizzano il turismo alberghiero italiano secondo l’indagine realizzata da Federalberghi e Tecnè. I numeri Secondo l’analisi, con i 32.194 alberghi italiani, si è giunti ad un’offerta di oltre un milione di ... L'articolo Federalberghi, la fotografia del turismo alberghiero italiano proviene da GuidaViaggi.

May 16, 2025 - 17:20
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Federalberghi, la fotografia del turismo alberghiero italiano

Sa tenere testa alle avversità, superare fasi di emergenza e confrontarsi con una popolazione di viaggiatori in continua evoluzione. Sono alcuni degli elementi che caratterizzano il turismo alberghiero italiano secondo l’indagine realizzata da Federalberghi e Tecnè.

I numeri

Secondo l’analisi, con i 32.194 alberghi italiani, si è giunti ad un’offerta di oltre un milione di camere e 2,3 milioni circa di posti letto. A fronte di un processo di riqualificazione sempre più incisivo, hanno acquisito via via un peso sempre maggiore le categorie a 4 e 5 stelle: se nel 2000 rappresentavano l’8,5% dell’offerta alberghiera, nel 2023 hanno raggiunto il 22%. Di contro, i 3 stelle e le residenze turistico alberghiere hanno conquistato la vetta come categoria più rappresentativa (dal 42,2% al 55,2%).

Analizzando il comparto specifico degli esercizi alberghieri, l’indagine evidenzia un quadro a doppia velocità: gli arrivi in hotel si attestano ad un livello leggermente inferiore a quello del 2019, ma il numero di presenze è in crescita. Questo a riprova del fatto che si profila un turismo più stabile, indirizzato a soggiorni di maggior durata.

A fare la differenza è il turismo internazionale: gli stranieri tornano in Italia con maggiore continuità, il che va a compensare la ripresa timida del turismo domestico. Non di minore importanza è il dato sulla spesa dei turisti stranieri in Italia: nei primi due mesi di questo 2025 è stata valutata in 5,5 miliardi, ovvero il 6,2% in più rispetto alla cifra dello stesso periodo dello scorso anno.

Parola al presidente

“Siamo di fronte ad uno scenario che invita a fare grandi cose – ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca –. Dopo gli anni della pandemia che hanno colpito duramente il settore, si è tornati ai livelli pre-Covid. Il settore si conferma come una infrastruttura economica fondamentale per il Paese”.

“I nostri concittadini – ha aggiunto Bocca – stanno dimostrando di prediligere le strutture alberghiere, in particolare quelle votate alla sostenibilità. L’auspicio è che possano rappresentare una massa critica sempre maggiore. Posso dire con orgoglio che l’ospitalità italiana sposa la modernità: ci siamo adeguati velocemente alle tendenze in atto, senza dare nulla per scontato e lavorando sulla qualità dell’offerta, riqualificando le nostre strutture secondo i canoni dell’era green”.

“Oggi chi sceglie l’hotel cerca un’emozione, un’esperienza, non più semplicemente un luogo dove soggiornare – ha proseguito il presidente di Federalberghi – Noi siamo chiamati a dare fondo alla nostra inventiva ed alla nostra capacità imprenditoriale per rispondere in tempo reale ad un turismo che cambia. Dalla nostra indagine, si evince quanto i social siano diventati determinanti nella scelta della destinazione di viaggio. A questa tendenza va data un’attenzione speciale, fornendo risposte di grande competenza e puntando alla formazione di figure professionali specializzate. Malgrado i buoni risultati, non si può lavorare in solitaria. Nel nostro comparto conta moltissimo fare rete ma anche avere i supporti necessari affinché l’offerta possa essere attrattiva fino in fondo. Sotto questo profilo – ha concluso Bocca – siamo ancora carenti in termini di infrastrutture: il turismo vive e si esprime sul territorio. Non si possono fare miracoli se non si è agevolati nella raggiungibilità di una destinazione. Auspico che su questo tema si facciano veloci e risolutivi passi in avanti”.

La domanda

Dopo gli anni difficili della pandemia, nel 2024 le presenze in albergo sono state 283.566.417 e gli arrivi 89.087.262 per una permanenza media di 3,2 giorni. In particolare, i pernottamenti sono stati maggiori del +3% rispetto al 2023 e del +0,9% rispetto al 2019, anno del precedente record. Questo risultato è la sintesi di due andamenti contrapposti tra loro: i nostri connazionali hanno visto un calo di presenze del -1,2% sul 2023 e del -4,2% sul 2019. Al contrario, gli stranieri sono aumentati rispettivamente del +7,1% e del +6,1%. Nel primo trimestre 2025 le presenze alberghiere hanno sfiorato i 44,5 milioni con un calo del -1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

La spesa: gli stranieri valgono 54 miliardi

Lo scorso anno, la spesa dei turisti stranieri in Italia è stata pari a 54,2 miliardi di euro, con un aumento del 4,9% rispetto al 2023. In parallelo, è stato rilevato un aumento del numero di viaggiatori stranieri alla frontiera (+3,4%) passati da 85,7 a 88,6 milioni e una diminuzione dei pernottamenti (-1,0%). Nel primo bimestre 2025 la spesa di chi proviene da oltreconfine è stata di 5,5 miliardi: in aumento del 6,2% rispetto ai 5,2 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

I trend

Oltre la metà degli italiani è influenzato dai social per la scelta della località in cui recarsi in vacanza: il 12,1% si dice molto influenzato, il 43,9% abbastanza. I tre quarti verifica le recensioni prima di scegliere la destinazione: il 27,7% lo fa sempre, il 49,8% lo fa qualche volta. Il tema della sostenibilità ambientale influenza la scelta della struttura in cui alloggiano gli italiani in vacanza: il 12,7% preferisce una struttura certificata e il 38,8% predilige strutture che adottano pratiche sostenibili. Gli italiani sono interessati alle attività organizzate dall’albergo per scoprire tutte le sfaccettature del territorio in cui soggiornano: organizzare tour e visite guidate (44,3%), fare esperienze di benessere e relax (32,7%), avere esperienze musicali e d’intrattenimento anche esclusivo (32,2%), scoprire i vini locali (25%) e fare corsi creativi o laboratori artistici (20,6%).

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