Hôtellerie, tesoro da 32mila strutture in Italia
Oltre un milione di camere con vista sulla Grande Bellezza del nostro Paese: è il patrimonio ricettivo censito da Federalberghi e presentato all’apertura della 75ª assemblea nazionale della federazione, a Merano. Un’hôtellerie organizzata che punta decisa sulla modernità dei servizi erogati e sulle emozioni dei soggiorni allestiti. Una imprenditorialità alberghiera con le spalle larghe che ha tenuto testa alle avversità, superando fasi di emergenza con un consolidamento strutturale della domanda. Una ricettività che oggi si confronta con una popolazione di viaggiatori in continua evoluzione, che ha mutato le sue abitudini radicalmente dopo la pandemia e che programma il proprio viaggio puntando all’emozione esperienziale più che a una semplice “accomodation”; inoltre, deve misurarsi sempre più con l’influenza che i social esercitano sui visitatori riguardo la scelte delle destinazioni: è la fotografia del turismo alberghiero italiano secondo l’indagine realizzata da Federalberghi e Tecnè. Continue reading Hôtellerie, tesoro da 32mila strutture in Italia at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Oltre un milione di camere con vista sulla Grande Bellezza del nostro Paese: è il patrimonio ricettivo censito da Federalberghi e presentato all’apertura della 75ª assemblea nazionale della federazione, a Merano. Un’hôtellerie organizzata che punta decisa sulla modernità dei servizi erogati e sulle emozioni dei soggiorni allestiti. Una imprenditorialità alberghiera con le spalle larghe che ha tenuto testa alle avversità, superando fasi di emergenza con un consolidamento strutturale della domanda.
Una ricettività che oggi si confronta con una popolazione di viaggiatori in continua evoluzione, che ha mutato le sue abitudini radicalmente dopo la pandemia e che programma il proprio viaggio puntando all’emozione esperienziale più che a una semplice “accomodation”; inoltre, deve misurarsi sempre più con l’influenza che i social esercitano sui visitatori riguardo la scelte delle destinazioni: è la fotografia del turismo alberghiero italiano secondo l’indagine realizzata da Federalberghi e Tecnè.
Parliamo di un’istantanea che descrive nel dettaglio il grande patrimonio dell’ospitalità organizzata italiana: 32.194 strutture per un’offerta di oltre un milione di camere e 2,3 milioni circa di posti letto. A fronte di un processo di riqualificazione sempre più incisivo hanno acquisito via via un peso sempre maggiore le categorie a 4 e 5 stelle: se nel 2000, infatti, rappresentavano l’8,5% dell’offerta alberghiera, nel 2023 hanno raggiunto il 22%. Di contro, i 3 stelle e le residenze turistico-alberghiere hanno conquistato la vetta come categoria più rappresentativa (dal 42,2% al 55,2%).
Ma nell’analizzare il comparto specifico degli esercizi alberghieri, si evidenzia un quadro a doppia velocità: gli arrivi in hotel si attestano a un livello leggermente inferiore a quello del 2019, ma il numero di presenze è in crescita. Questo a riprova del fatto che si profila un turismo più stabile, indirizzato a soggiorni di maggior durata. A fare la differenza è il turismo internazionale: gli stranieri tornano in Italia con maggiore continuità, il che va a compensare la ripresa timida del turismo domestico. Non di minore importanza è il dato sulla spesa dei turisti stranieri in Italia: nei primi due mesi di questo 2025 è stata valutata in 5,5 miliardi, ovvero il 6,2% in più rispetto alla cifra dello stesso periodo dello scorso anno.
«Siamo di fronte a uno scenario che invita a fare grandi cose – ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Dopo gli anni della pandemia che hanno colpito duramente il settore, si è tornati ai livelli pre-Covid. Il settore si conferma come una infrastruttura economica fondamentale per il Paese. I nostri concittadini stanno dimostrando di prediligere le strutture alberghiere, in particolare quelle votate alla sostenibilità. L’auspicio è che possano rappresentare una massa critica sempre maggiore. Posso dire con orgoglio che l’ospitalità italiana sposa la modernità: ci siamo adeguati velocemente alle tendenze in atto, senza dare nulla per scontato e lavorando sulla qualità dell’offerta, riqualificando le nostre strutture secondo i canoni dell’era green».
I NUMERI 2024
Intanto l’hôtellerie italiana festeggia una stagione 2024 decisamente positiva con 283 milioni di presenze e 89 milioni di arrivi, per una permanenza media di 3,2 giorni. In particolare, i pernottamenti sono stati maggiori del +3% rispetto al 2023 e del +0,9% rispetto al 2019, anno del precedente record. Questo risultato è la sintesi di due andamenti contrapposti tra loro: i nostri connazionali hanno visto un calo di presenze del -1,2% sul 2023 e del -4,2% sul 2019. Al contrario, gli stranieri sono aumentati rispettivamente del +7,1% e del +6,1%. Nel primo trimestre 2025 le presenze alberghiere hanno sfiorato i 44,5 milioni con un calo del -1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (fonte: elaborazione Federalberghi su dati Istat provvisori).
«Oggi chi sceglie l’hotel cerca un’emozione, un’esperienza, non più semplicemente un luogo dove soggiornare – ha poi sottolineato il presidente di Federalberghi – Noi siamo chiamati a dare fondo alla nostra inventiva e alla nostra capacità imprenditoriale per rispondere in tempo reale a un turismo che cambia. Dalla nostra indagine, si evince quanto i social siano diventati determinanti nella scelta della destinazione di viaggio. A questa tendenza va data un’attenzione speciale, fornendo risposte di grande competenza e puntando alla formazione di figure professionali specializzate. Malgrado i buoni risultati, non si può lavorare in solitaria. Nel nostro comparto conta moltissimo fare rete ma anche avere i supporti necessari affinché l’offerta possa essere attrattiva fino in fondo. Sotto questo profilo – ha concluso Bocca – siamo ancora carenti in termini di infrastrutture: il turismo vive e si esprime sul territorio. Non si possono fare miracoli se non si è agevolati nella raggiungibilità di una destinazione. Auspico che su questo tema si facciano veloci e risolutivi passi in avanti».
IL PESO DEGLI STRANIERI
E sempre lo scorso anno, la spesa dei turisti stranieri in Italia è stata pari a 54,2 miliardi di euro, con un aumento del 4,9% rispetto al 2023.
In parallelo, è stato rilevato un aumento del numero di viaggiatori stranieri alla frontiera (+3,4%) passati da 85,7 a 88,6 milioni e una diminuzione dei pernottamenti (-1,0%). Nel primo bimestre 2025 la spesa di chi proviene da oltreconfine è stata di 5,5 miliardi: in aumento del 6,2% rispetto ai 5,2 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno (fonte: elaborazione Federalberghi su dati Banca d’Italia; 2024 definitivi, 2025 provvisori)
L’INFLUENZA DEI SOCIAL E I TOUR
Circa le modalità di selezione delle soluzioni, sempre secondo la ricerca Federalberghi-Tecnè, oltre la metà degli italiani è influenzato dai social per la scelta della località in cui recarsi in vacanza: il 12,1% si dice molto influenzato, il 43,9% abbastanza. I tre quarti verifica le recensioni prima di scegliere la destinazione: il 27,7% lo fa sempre, il 49,8% lo fa qualche volta.
Ultime note di rilievo della ricerca presentata a Merano riguardano gli interessi degli italiani in vacanza, fortemente orientati verso attività organizzate dall’albergo per scoprire tutte le sfaccettature del territorio in cui soggiornano: organizzare tour e visite guidate (44,3%), fare esperienze di benessere e relax (32,7%), avere esperienze musicali e d’intrattenimento anche esclusivo (32,2%), scoprire i vini locali (25%) e fare corsi creativi o laboratori artistici (20,6%).