Uomo arrestato per aver messo in pericolo una tribù primitiva isolata

Quest’uomo ha rischiato di far morire una intera tribù su un’isola remota, ed è stato arrestato: ecco cosa è successo

Un tal Mykhailo Polyakov è stato arrestato il 2 aprile per aver messo in pericolo una intera tribù primitiva che vive isolata, lontano dalla civiltà, in una riserva sull’isola di North Sentinel, nella Baia del Bengala. Viaggiare su quest’isola è proibito dalle leggi locali fin dal 1956, ma costui ci è andato comunque.

Non è stato il primo: un missionario di nome John Allen Chau è stato ucciso sull’isola nel 2018, quando ha tentato di recarvisi per convertire i residenti al cristianesimo. Costoro, i membri della tribù, hanno resto abbastanza chiaro che non vogliono avere niente a che fare con il “mondo” esterno.

Ciò nonostante Polyakov si è recato sull’isola lo stesso, lasciandovi alcuni doni – noci di cocco e bottiglie di cola – ma per fortuna non incontrando nessuno. Perché diciamo per fortuna? Perché, pur non sapendolo, Polyakov avrebbe potuto rappresentare un serio pericolo per la salute degli indigeni.

Questo perché semplicemente costoro, avendo sempre vissuto in isolamento dal resto del mondo, non hanno mai sviluppato l’immunità alle numerose malattie che girano nella nostra società globalizzata. Non parliamo del COVID-19, ma anche di una semplice influenza: non avendo anticorpi contro questi virus, gli indigeni avrebbero potuto finire decimati.

Questo è quello che successe quando i primi esploratori spagnoli entrarono in contatto con i popoli pre-Colombiani in America, nel quindicesimo e sedicesimo secolo; ed è il motivo per cui Polyakov è stato arrestato, oltre ad aver violato la legge. Impressionante pensare che il suo comportamento avrebbe potuto uccidere una intera tribù!

Fonte: UNILAD

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