INTERVISTA | Il Contagio e Nix parlano di “Tutto è Fermo”

Il Contagio e Nix, rapper rispettivamente di Lecco e Sondrio, pubblicano il loro primo disco ufficiale insieme: Tutto è fermo. Uscito per BM Records, l’album ha come tema principale i concetti di “staticità” e “resistenza”. Nonostante i problemi, il tempo che scorre e l’inalterata realtà delle cose, Il Contagio e Nix usano il rap per ribellarsi, a loro modo, alla corrosione del mondo. In questa intervista abbiamo cercato di chiedergli di più sul rap, sulle mode, sul tipo di musica che propongono loro e, ovviamente, abbiamo cercato di farci raccontare qualcosa in più sul disco.

Il rap è diventato una vera e propria moda negli ultimi anni. Voi avete mai desiderato il successo? Qual è il vostro rapporto con tutto quello che viene proposto dalle grandi case discografiche?

IL CONTAGIO: Beh, forse non è del tutto vero che il rap sia diventato una moda, se mi consenti… un certo tipo di rap lo è diventato. Mi riferisco a quello che si presta a una fruizione più ampia, quello che sta tra il pop, il cantautorato e la trap. Personalmente il successo con il rap l’ho desiderato, ma poi è finita la pubertà. (ndr. Ride!). Scherzi a parte, mi sono presto reso conto, quando ho iniziato il mio percorso nell’hip hop, che quello che io faccio al microfono era, è e probabilmente sarà sempre di nicchia. Dopotutto, quando ho iniziato, davvero poca gente ascoltava il rap in italiano e sapeva cosa volesse dire hip hop. E poi, cos’è il successo? Per me, ma sono convinto che anche Nix sia d’accordo, il successo nella musica può essere qualcosa di diverso dall’essere conosciuto da molti: il feedback positivo dei 200 festaioli di turno sotto il palco, o anche di un artista da me stimato, significa tantissimo. È un successo personale. Per quanto riguarda la terza parte della domanda, non ascolto molta musica proposta dalle grandi case discografiche, per lo meno non da quelle italiane. Apprezzo molto di più un mc stiloso che non passa in TV come FFiume piuttosto che altra gente che in TV ci passa e… dai, non farmi finire la frase. (ride)

Se invece parliamo di reality show? Il Contagio e Nix vorrebbero partecipare a contesti del genere?

NIX: Credo che la nostra musica non possa legare con un contesto del genere, e che, allo stesso modo, un contesto del genere non possa legare con noi. È una questione di sound, di contenuti, di valori e di attitudine. Per farti capire, io i reality show non li guardo nemmeno… e loro non guardano me!

Le persone medie pensano che il Rap non sia vera musica. Ci raccontate quali sono invece i sacrifici che si fanno? Gli studi personali che ci sono dietro?

IL CONTAGIO: O io non conosco queste “persone medie” o oppure, come lasciava intendere la tua prima domanda, il rap si è aperto tanto al pubblico. Sono felice che, seppur a costo di essere un po’ annacquato, il rap passi in canali mainstream e che quindi questa percezione del rap come “non musica” non sia più reale come nel passato. Come ogni genere musicale è fatto di dedizione e studio: la metrica, il flusso, la rima non nascono nel vuoto. Ci si allena per affinare tutta la faccenda. Poi beh, come in ogni forma d’arte la base è il talento. Inoltre, questo genere musicale è fatto anche e soprattutto di musica, appunto! Quindi esiste tutto il mondo dello studio compositivo, del campionamento, e di quella cosa che si impara solo con il tempo, ovvero il gusto.

Ascolta il disco Tutto è fermo de Il Contagio e Nix

Tutto è Fermo è il nome del vostro disco. Vi piace la staticità o in qualche modo volete combatterla? Cosa dice questo titolo del vostro disco?

IL CONTAGIO: Tutto è Fermo prende il titolo dalla traccia con Reks, con cui abbiamo avuto l’onore di collaborare. Come si evince dall’ascolto della canzone, è il mondo che viviamo ad essere sempre più arido, fermo e deleterio. Questo tema ritorna in altre canzoni del nostro Ep, ad esempio “Postverità” featuring Fu Kyodo e “Angles Morts” featuring Dj Lil Cut.

Potreste raccontare al pubblico chi sono e cosa fanno Il Contagio e Nix? Al di là della musica? E, soprattutto, come bilanciate la vostra vita privata con la musica? Quali sacrifici ci sono dietro?

NIX: Io sono un osteopata e lui e uno psicologo, una coppia insolita in questo ambiente! (n.r.d. ride!). Infatti spesso, quando rispondiamo a una domanda del genere, le persone ci chiedono se le stiamo prendendo in giro!!! Non è sempre semplice dividerci tra il lavoro e la musica e altre cose della vita. Tante volte mi ritrovo ad appuntarmi sul telefono le barre che mi frullano in testa, per poi sfoderarle quando mi approccio a una strumentale che mi dà un certo tipo di vibrazione. Se invece parliamo di registrazioni, quelle ci tocca farle nel giorno libero o di sera dopo il lavoro… per non parlare delle prove, è un gran sbattimento riuscire a trovarci, tra tutti gli impegni!

Vi siete mai sentiti sminuiti o non compresi? Tanto da voler smettere con la musica?

NIX: Sminuito si, quando ad esempio un promoter o un locale non pagano quanto pattuito, oppure quando non viene fatta una promozione adeguata per un evento a cui suono. Ma non solo: ci sono quelli che ti chiedono “porti gente?”, confondendosi i concetti di artista e PR … Tanto di voler smettere con la musica? Assolutamente no, la musica la facciamo come esigenza personale, ci fa stare bene e ci dà soddisfazioni: gli altri c’entrano fino a un certo punto.

Di cosa parla il disco de Il Contagio e Nix? E qual è il messaggio che volete che arrivi alle persone?

IL CONTAGIO: Oltre alla metafora del mondo fermo e arido, nel nostro Ep appaiono temi sociali, anche se non declinati in maniera politica; vissuti personali di dolore e insoddisfazione; ma anche genuina voglia di riscatto e divertimento.  Vorremmo che alle persone arrivasse il nostro punto di vista sulla realtà e, soprattutto, tanta buona musica.

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