Vadim Druelle portato in salvo dopo la caduta di 35 metri in un crepaccio sull’Annapurna
L’incidente nei pressi del Campo 3. La presenza in zona di altri alpinisti ha consentito il recupero dello scalatore di Chamonix in tempi sufficientemente rapidi. Dalle prime informazioni sembra che abbia subito solo un principio di congelamento alle mani L'articolo Vadim Druelle portato in salvo dopo la caduta di 35 metri in un crepaccio sull’Annapurna proviene da Montagna.TV.

Tragedia sfiorata sull’Annapurna. Vadim Druelle, lo scalatore francese autore di una notevole tripletta la scorsa estate quando in poche settimane ha salito la vetta del Nanga Parbat (8125 m), del Gasherbrum II (8035 m) e del Gasherbrum I (8080 m) è caduto per 35 metri in un crepaccio vicino al Campo 3. Per sua fortuna, però, altri alpinisti presenti in quel momento nelle vicinanze si sono accorti dell’accaduto e hanno potuto lanciare tempestivamente l’allarme e, allo stesso tempo, avviare il tentativo di recupero. Secondo la testimonianza dello scalatore brasiliano Roman Romancini sono stati Sirbaz Khan del Pakistan e almeno tre Sherpa nepalesi a riuscire a estrarre Druelle dal crepaccio prima che fosse troppo tardi.
Il meteo però ha reso difficili anche le fasi successive e solo l’abilità del pilota – svizzero – dell’elicottero intervenuto ha consentito di portare in sicurezza al Campo Base lo scalatore francese. Qui Druelle ha ricevuto le prime cure da Jorge Egocheaga e da Donatella Barbera, il medico italiano attualmente sull’Annapurna con la piccola spedizione organizzata dal CAI Biella. In seguito Druelle è stato trasportato ancora in elicottero a Kathmandu dove i sanitari si sono dovuti occupare soprattutto del principio di congelamento delle mani. Niente di irreparabile, per fortuna.
Evidentemente, però, l’Annapurna non è amico di Druelle, che già lo scorso anno dovette rinunciare alla salita a causa di un edema polmonare manifestatosi già al Campo base. Il ventitreenne scalatore di Chamonix si sarebbe trattato del sesto ottomila (oltre ai tre della scorsa estate è già salito anche su Kangchenjunga e Manaslu), sempre in solitaria e in velocità. Siamo certi che lo rivedremo presto da quelle parti.
Percorso non completamente fisso
In precedenza, Vadim Druelle aveva detto a ExplorersWeb che aveva intenzione di scalare l’Annapurna in una sola spinta, con un’attrezzatura minima e senza supporto personale dello sherpa. I primi vertici dell’Annapurna erano attesi durante la scorsa settimana, ma il percorso è fissato solo fino a 7.600 metri, secondo l’ultimo rapporto. Lì, i fissatori della corda sherpa si sono esauriti dalla corda, a causa delle difficoltà di trovare un passaggio adatto tra crepacci e seracs aperti. Il leader Mingma G ha detto a ExplorersWeb che si sono ritirati al campo base fino alla prossima finestra meteorologica.
Druelle, solo 23 anni, ha già scalato il Nanga Parbat, Kangchenjunga, Manaslu e i due Gasherbrums. Sull’anadora, tuttavia, ha avuto una chiamata ravvicinata l’anno scorso quando è venuto con edema polmonare al campo base e non poteva nemmeno iniziare. Il suo nuovo tentativo di quest’anno ha coinciso con il 75esimo anniversario della prima salita di Annapurna da parte degli scalatori francesi.
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