Stefano D’Orazio, colpo di scena: il Tribunale riconosce una figlia naturale, eredità da dividere
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A quattro anni e mezzo dalla scomparsa di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh morto nel 2020 a causa del Covid, arriva un inatteso colpo di scena giudiziario: il Tribunale di Roma ha riconosciuto ufficialmente Francesca Michelon come sua figlia naturale. Una decisione che ribalta il passato e che avrà conseguenze anche sull’eredità lasciata dal musicista alla moglie, Tiziana Giardoni.
La sentenza, emessa dai giudici Ienzi, Albano e Caprara, è il frutto di una lunga battaglia legale avviata dalla Michelon, oggi 40enne. La donna è nata da una relazione extraconiugale tra D’Orazio e Orietta Bolletta, all’epoca sposata con Diego Michelon, che l’aveva legalmente riconosciuta come propria figlia. Tuttavia, come ricostruito in aula, tutti i protagonisti erano a conoscenza della reale paternità biologica.
A confermare il legame padre-figlia sono state diverse testimonianze, tra cui quelle di Lena Biolcati e Red Canzian, ex compagno di band nei Pooh. Fondamentale anche una perizia medico-legale basata su reperti biologici conservati negli ospedali dove D’Orazio era stato ricoverato. Il test del DNA ha fugato ogni dubbio.
La sentenza ha effetti diretti e immediati sul testamento del musicista, che viene di fatto annullato. La Michelon erediterà il 50% del patrimonio di Stefano D’Orazio, incluse le future quote sui diritti d’autore. Alla vedova, Tiziana Giardoni, resterà l’altro 50%, ma dovrà anche risarcire 60mila euro alla neoriconosciuta figlia per i danni esistenziali provocati dalla mancata paternità ufficiale.
Le parole rese in tribunale dalla Biolcati sono state decisive: “Stefano mi disse che Diego Michelon sapeva che Francesca non era sua figlia, ma la figlia biologica di Stefano.” Una versione confermata anche da Red Canzian: “Nel 1998 vidi più volte Diego Michelon chiedere aiuti economici a Stefano, per il mantenimento della bambina.”
Oggi, Francesca Michelon ha il diritto di portare anche il cognome del padre. E una storia a lungo rimasta sotto silenzio si conclude con una verità finalmente riconosciuta.
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