INTERVISTA | Wladimiro D’Arco: Vieni con me

É disponibile in digitale “Vieni con me” (distribuzione Believe Music Italy), il nuovo singolo di Wladimiro D’Arco, scritto per i ragazzi della associazione ANFFASS. Ragazzi con disabilità. Nello specifico, in questo caso, Wladimiro immagina un ragazzo che non è in grado di parlare con il padre per motivi di salute e che vorrebbe dirgli tutte quelle […] L'articolo INTERVISTA | Wladimiro D’Arco: Vieni con me proviene da Blog della Musica.

Apr 11, 2025 - 17:05
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INTERVISTA | Wladimiro D’Arco: Vieni con me

É disponibile in digitale “Vieni con me” (distribuzione Believe Music Italy), il nuovo singolo di Wladimiro D’Arco, scritto per i ragazzi della associazione ANFFASS. Ragazzi con disabilità. Nello specifico, in questo caso, Wladimiro immagina un ragazzo che non è in grado di parlare con il padre per motivi di salute e che vorrebbe dirgli tutte quelle cose. Il ragazzo dice: “…la vita e il futuro sono incerti per tutti, dove ti porterà non lo posso sapere, ma se vuoi, posso accompagnarti“.

Noi ne abbiamo parlato proprio con lui, che ha saputo affrontare temi così delicati e intensi con una pacatezza fuori dal comune. Con la speranza di risentirlo presto, ecco cosa ci ha raccontato.

In questi giorni di sovraesposizione musicale, Wladimiro D’Arco ci regala timidamente un brano di cantautorato rock commovente e incredibilmente sentito dall’autore: un messaggio importante da assorbire sotto la pelle, lasciandosi trasportare dalle note catartiche di “Vieni con me“.

Cosa ti ha portato a scrivere un pezzo dedicandolo ad una associazione? E di che associazione si tratta in particolare?

Si tratta dell’Associazione ANFFASS, che si occupa di dare sostegno e aiuto ai disabili e a chi sta loro accanto, che possano essere genitori o famigliari.

Ho scritto pezzo perchè un ragazzo che fa parte del coro della suddetta associazione mi ha fatto un regalo che ho trovato immenso e bellissimo, cioè ha eseguito il mio brano Ti Capita Mai come solista in un concerto dell’associazione nel teatro del mio paese.

Lepisodio raccontato in questo tuo nuovo singolo, quindi questa conversazione impossibile tra padre e figlio, è avvenuta davvero? Come sei arrivato a raccontare questa cosa?

La conversazione che si può leggere tra le righe del testo di questa canzone è immaginaria, però è stata scaturita da uno scambio di parole con un ragazzo.

Sempre lo stesso di prima. Mi ricordo l’istante esatto in cui ho pensato “Senti che bel caldo che c’è nel cuore di questo ragazzo, che semplicità, che purezza”.

Come se avesse una totale distanza da ogni forma di male.

E mi son detto, ora questa cosa la canto e così ho deciso di scrivere questa canzone, immaginando un discorso che avrebbe fatto un disabile che non è in grado di comunicare con i propri cari, ma che sente ogni sentimento, secondo me, raddoppiato proprio dal fatto di non poterlo esprimere.

Ascolta il brano di Wladimiro D’Arco

Esiste secondo te una scena musicale indipendente abruzzese? Chi ne fa parte? Qualche nome tra i tuoi conterranei che dovremmo assolutamente ascoltare?

Se esiste una scena indipendente, probabilmente, ne sapete più voi che siete nelle comunicazioni che io, che sono solo un cantautore, distratto per giunta.

Però, senza andare molto lontano, restando ad Atessa e in questo brano, dove suona il Sax un certo Max Ionata, che nel panorama Jazzistico mondiale è ormai una istituzione.

Un certo Lorenzo Tucci, sempre di Atessa, che suona la batteria ed oltre ad essere anche lui un Jazzista famoso e riconosciuto, un insegnante bravissimo, è spesso in Tour con Biondi.

Poi, se cerchiamo autori e compositori, oltre me, c’è il mio amico Daniele Paolucci, in arte Montegro, che si sta facendo sentire molto e che ha scritto un brano per Gazzè.

Ada Flocco, cantante e compositrice Jazz, che nel mio disco Raccontami canta una canzone scritta a quattro, anzi a sei mani, con Gabriella Profeta e Luigi Desiderio Rossi.

Ce n’è di gente brava qui, tanto brava.

Abbiamo un problema serio, le Major e i Network, e il loro non dare possibilità a qualcosa di un po’ più complicato di un messaggio come Roma Bangkok da mandare in giro, per radio e non, un messaggio che non sia pubblicitario ma che abbia bisogno di tempo per essere compreso e interiorizzato.

Quali sono stati per te i vantaggi dellessere in una band, o quali sono invece i vantaggi, oggi, dellessere invece un artista solita?

I vantaggi di essere in una band sono quelli di imparare dai tuoi amici, colleghi, tanto. Imparare a suonare insieme e ad ascoltare l’insieme, senza essere di troppo e senza essere assente.

Si impara a convivere, un po’ come nella vita. Il vantaggio di essere solista, forse, è che puoi fare davvero quello che ti piace, fino in fondo.

Ci sono mai stati dei periodi della tua vita dove non ti sei dedicato alla musica? Come li hai affrontati? E che cosa c’è stato al posto della musica?

Si, ci sono stati periodi in cui non ho avuto a che fare con la musica e le canzoni. A volte per motivi di forza maggiore, altre per scelta.

Però, mai dei periodi senza musica o parole. Le canzoni, in un modo o nell’altro ci sono sempre nella mia vita. Da sempre.

Ultimamente, ad esempio, ho scritto un libro, che è stato pubblicato dalla Masciulli Edizioni e si intitola PUNTINE DA DISEGNO. Uscito il 30 novembre 2024, se volete leggerlo, lo trovate anche su Amazon.

Chissà, magari mi dite di smettere con le canzoni e darmi ai libri?

Hai in programma di far uscire un altro singolo presto? Ci puoi anticipare qualcosa?

Si, se va in porto il progetto, a breve uscirà un altro brano, l’unica cosa che posso anticiparvi è il titolo: Distrattamente Fantastica.

Una canzone d’amore. Fatta di immagini e quotidiano. Un amore che poi si è rivelato essere una bugia.

La canzone, però mi piace. Non è suonata affatto male, c’è tanta musica dentro e quindi, credo che debba uscire.

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