Simba La Rue arrestato in Spagna: guai giudiziari per il trapper
Il trapper Simba La Rue è stato arrestato a Barcellona in esecuzione di un provvedimento per cumulo pene in particolare per la condanna definitiva dopo le faide e le sparatorie tra trapper Ancora guai giudiziari per Mohamed Lamine Saida, meglio noto come Simba La Rue, trapper tra i più amati dalle giovani generazioni. Il trapper, 22

Il trapper Simba La Rue è stato arrestato a Barcellona in esecuzione di un provvedimento per cumulo pene in particolare per la condanna definitiva dopo le faide e le sparatorie tra trapper
Ancora guai giudiziari per Mohamed Lamine Saida, meglio noto come Simba La Rue, trapper tra i più amati dalle giovani generazioni. Il trapper, 22 anni, è stato arrestato a Barcellona su richiesta della Procura generale di Milano, che ha emesso un ordine di carcerazione per l’esecuzione di una pena complessiva di oltre sette anni di reclusione.
L’operazione, coordinata dalle autorità italiane e spagnole, ha posto fine alla sua irreperibilità, cominciata dopo la condanna definitiva in Cassazione.
Simba La Rue, guai giudiziari
Il giovane artista, già coinvolto in più episodi di cronaca negli ultimi anni, si trovava in Spagna ufficialmente per lavoro, secondo quanto riferito dal suo legale. La giustizia italiana, invece, ritiene che Simba La Rue abbia tentato di sottrarsi volontariamente all’esecuzione delle condanne. Un modo per aggirare la detenzione in una forma di vera e propria latitanza.
Simba La Rue arrestato in Spagna: la dinamica del fermo
L’arresto è avvenuto a Castelldefels, città a pochi chilometri da Barcellona, grazie all’intervento del 22esimo Gruppo Criminalità Organizzata spagnolo, in coordinamento con i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della Compagnia Duomo. L’artista è stato localizzato insieme ad alcuni amici che gku avrebbero offerto ospitalità e assistenza, e successivamente trasferito in carcere in attesa di estradizione.
La precisazione dell’avvocato del trapper
“Non era latitante, era in Spagna per motivi di lavoro” ha dichiarato l’avvocato Niccolò Vecchioni, legale del trapper, aggiungendo di non aver ancora ricevuto comunicazioni ufficiali relative al provvedimento esecutivo che dovrebbe comunque essere imminente.
Le condanne definitive per Simba La Rue
Il provvedimento della Procura generale di Milano si basa sul cumulo di due condanne definitive: la prima è legata alla sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via Tocqueville, nel cuore della movida milanese, per cui Simba La Rue era già stato condannato a 4 anni e 6 mesi. La seconda riguarda la cosiddetta ‘faida tra trapper’, una serie di episodi violenti che hanno coinvolto diversi esponenti della scena urban italiana, per cui gli erano stati inflitti 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere
Nel complesso, la pena da scontare per Simba La Rue ammonta a 7 anni, 3 mesi e 17 giorni di reclusione. Tra i reati contestati figurano rissa, rapina a mano armata, lesioni personali aggravate, porto abusivo e detenzione illegale di armi.
La posizione del legale: “Simba ha problemi di salute”
L’avvocato Vecchioni ha spiegato che il suo assistito aveva già ottenuto un differimento pena per motivi di salute. Il trapper, infatti, presenta da tempo problemi alla gamba, conseguenza di un accoltellamento subito proprio durante le tensioni con altri trapper rivali.
“Il differimento era legato alle sue condizioni fisiche”, ha precisato il legale. Tuttavia, con l’arrivo della seconda condanna definitiva, l’11 marzo 2025, è diventato inevitabile l’avvio della procedura esecutiva. “Simba La Rue non ha mai avuto intenzione di sottrarsi alla giustizia”, ha aggiunto l’avvocato Vecchioni.
Baby Gang e la connessione con Simba La Rue
Simba La Rue non è l’unico trapper coinvolto nella vicenda della sparatoria di corso Como. Anche Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, è stato condannato in via definitiva a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni. Il giovane artista, spesso associato a Simba per la loro stretta amicizia e collaborazione musicale, potrebbe ora beneficiare dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
Le vicende dei due trapper hanno avuto ampia eco sia nella cronaca giudiziaria che nel mondo dello spettacolo, alimentando dibattiti sull’intreccio tra realtà criminale e narrazione artistica.
I precedenti: Daspo, Willy Monteiro e altri episodi
Tuttavia Simba La Rue aveva già avuto problemi con la giustizia anche in precedenza. Nell’ottobre 2021, il questore di Milano gli aveva imposto un Daspo Willy, provvedimento introdotto dopo la morte di Willy Monteiro Duarte a Colleferro. Il trapper era stato sorpreso a lanciare pietre contro i clienti della discoteca Old Fashion. Il provvedimento gli aveva impedito per 18 mesi di frequentare locali pubblici del capoluogo lombardo.
L’ultimo episodio prima dell’arresto
Risale a meno di due mesi fa l’ultima notizia di cronaca che ha visto protagonista Simba La Rue. Il trapper era stato fermato dalla polizia locale di Milano alla guida di una Mercedes Classe G priva di patente e con a bordo 142 grammi di marijuana, suddivisi in 70 bustine. L’auto, presa a noleggio, trasportava anche altri tre giovani, tra cui lo stesso Baby Gang.
Un episodio che ha ulteriormente aggravato la sua situazione giudiziaria e contribuito a consolidare il quadro delle sue problematiche legali.
La reazione dell’opinione pubblica
L’arresto di Simba La Rue ha riacceso il dibattito sull’impatto sociale e culturale della trap italiana. Artista seguito da centinaia di migliaia di giovani, è spesso stato al centro di discussioni su legalità, rappresentazione della violenza e responsabilità pubblica delle celebrità.
Mentre parte del pubblico sostiene la distinzione tra personaggio e persona, altri mettono in discussione la legittimità di promuovere figure artistiche legate a contesti criminali.
Cosa succede ora: l’estradizione in Italia
Dopo l’arresto, Simba La Rue si trova attualmente detenuto in Spagna in attesa delle procedure di estradizione. L’iter potrebbe durare anche alcune settimane, ma le autorità italiane confidano in un rapido rientro per dare esecuzione alla pena. Nel frattempo, il futuro artistico del trapper resta in bilico. Alcuni dei suoi progetti musicali, così come la sua partecipazione ad alcune produzioni audiovisive, rischiano a questo punto uno stop forzato.