Il mese di Maggio ha preso il via mostrando un volto tipicamente estivo, con condizioni atmosferiche che in molte aree della Penisola hanno ricordato pienamente quelle dei mesi più caldi dell’anno. Sole protagonista, temperature elevate per il periodo, cieli sereni e un’Atmosfera che sembrava voler anticipare l’arrivo della bella stagione. Tuttavia, questa parentesi tipicamente estiva ha avuto vita breve. Già a partire dai primi giorni della seconda settimana di Maggio, il tempo ha cambiato radicalmente volto, virando verso una configurazione molto più instabile e turbolenta. L’ingresso di una goccia fredda – un nucleo di aria più fredda in quota, accompagnato da instabilità marcata – ha dato il via a una fase meteorologica assai più complessa, alimentata da una persistente palude barica centrata sul bacino del Mediterraneo. Palude barica: una trappola atmosferica che dura da giorni La situazione barica attuale ha mostrato una sorprendente stabilità, anche se paradossalmente si tratta di una stabilità nell’instabilità. La palude barica, ovvero un’area di pressione livellata e poco dinamica che impedisce la formazione di sistemi meteorologici ben definiti, persiste da oltre una settimana, raggiungendo ormai i dieci giorni consecutivi. All’interno di questa configurazione, si sono inseriti ripetuti fronti instabili e nuove infiltrazioni di aria fredda in quota, capaci di generare rovesci, temporali, grandinate e colpi di vento sparsi. Le aree più colpite risultano essere state quelle del Centro-Sud e del versante tirrenico, ma nessuna regione italiana può dirsi totalmente esente da effetti atmosferici improvvisi e violenti. Attesi nuovi peggioramenti: il maltempo torna protagonista Nelle prossime giornate, la situazione non sembra destinata a mutare in modo sostanziale. Anzi, nuovi impulsi instabili si apprestano a coinvolgere l’Italia, con una recrudescenza dell’attività temporalesca in arrivo tra Giovedì 15 e Venerdì 16 . Durante questo periodo, le simulazioni modellistiche indicano un’intensificazione dei fenomeni proprio a Sud della Penisola, con rovesci localmente forti in Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Anche alcune aree del Nord Africa saranno interessate da temporali e nubi convettive, testimonianza dell’espansione dell’instabilità anche al di fuori dei confini italiani. In queste aree, il contrasto tra le correnti più fresche in quota e il calore accumulato nei bassi strati favorirà la formazione di celle temporalesche anche molto organizzate. I primi segnali di cambiamento: verso una nuova circolazione Man mano che ci si avvicinerà al fine settimana, i centri di calcolo iniziano a intravedere un possibile cambiamento nella circolazione atmosferica a livello continentale. L’Alta Pressione, che da giorni presidia con fermezza le regioni occidentali dell’Europa, tra la Penisola Iberica e la Francia, potrebbe cominciare lentamente a traslare verso Est. Questo spostamento, se confermato, determinerebbe una graduale rotazione delle correnti sull’Italia dai quadranti settentrionali. Le conseguenze di tale dinamica sarebbero piuttosto chiare: mentre al Centro-Nord l’ingresso di aria più secca e stabile favorirebbe una maggiore presenza del sole e una riduzione marcata dei fenomeni, al Sud permarrebbe una certa instabilità, legata all’interazione tra orografia e masse d’aria differenti. In particolare, le aree interne della Campania, della Calabria e della Sicilia potrebbero ancora vedere la formazione di temporali di calore, soprattutto durante il pomeriggio, in un contesto comunque in progressivo miglioramento. Temperature: differenze marcate tra Nord e Sud Il quadro termico previsto nei prossimi giorni continuerà a mostrare un’Italia divisa in due. Le regioni settentrionali, beneficiando di un maggiore soleggiamento e dell’azione mitigatrice delle correnti da Nord, vedranno temperature nella norma o leggermente superiori rispetto alle medie del periodo. Discorso opposto per il Centro-Sud, dove le continue infiltrazioni di aria fresca in quota determineranno valori massimi inferiori ai consueti livelli di Maggio. In particolare, nelle zone interne e montuose, sarà possibile osservare punte massime attorno ai 20-22°C, mentre lungo le coste si faticherà a superare i 24°C. Le minime, invece, si manterranno generalmente fresche, con valori compresi tra 10°C e 14°C al Centro-Nord e leggermente superiori al Sud, dove l’umidità sarà maggiore. Il contrasto termico tra giorno e notte risulterà perciò marcato, soprattutto nelle zone collinari e montuose. Maggio e la sua natura dinamica: un mese di transizione Non è raro che il mese di Maggio mostri un comportamento così variabile. Si tratta infatti di un periodo di transizione, in bilico tra le ultime influenze dell’Inverno e i primi segni dell’Estate. Proprio questa sua natura intermedia lo rende estremamente sensibile alle variazioni del campo barico europeo. Le gocce fredde, tipiche di questa fase dell’anno, trovano nel Mediterraneo un bacino ideale per esprimere tutta la loro energia. L’elevata disponibilità di calore e umidità al suolo, unita alla presenza di aria fredda in quota, crea le condizioni perfette per la genesi di temporali intensi e duraturi. Non a caso, anche negli anni passati, si sono verificati episodi simili proprio nel cuore di Maggio. Gli effetti sul territorio: allagamenti, grandinate e danni La fase attuale, oltre a determinare disagi nella pianificazione delle attività all’aperto, sta già lasciando segni tangibili sul territorio. Numerosi sono stati gli episodi di allagamento lampo, soprattutto in ambito urbano, causati da precipitazioni violente e concentrate in breve tempo. Le grandinate, spesso accompagnate da forti colpi di vento, hanno danneggiato vigneti, orti, serre e frutteti in diverse aree del Paese. Anche i trasporti, soprattutto su gomma, hanno subito rallentamenti a causa della ridotta visibilità e delle strade rese scivolose dai rovesci intensi. In alcuni casi, le autorità locali hanno emesso allerte meteo di livello arancione, invitando la popolazione a limitare gli spostamenti e a prestare attenzione nei pressi dei corsi d’acqua. Proiezioni a lungo termine: il ritorno dell’Anticiclone? Seppur ancora con incertezza, alcune proiezioni a lungo termine iniziano a delineare un possibile ritorno dell’Anticiclone sull’Italia nella parte finale del mese. Tale figura barica, se riuscisse a imporsi sul Mediterraneo centrale, riporterebbe condizioni di maggiore stabilità e soleggiamento. Le prime regioni a beneficiare di tale evoluzione sarebbero verosimilmente quelle del Nord e della Toscana, seguite a ruota da Lazio, Umbria e Marche. Il Sud, come spesso accade, potrebbe impiegare qualche giorno in più prima di uscire completamente dalla morsa dell’instabilità. Se la struttura anticiclonica fosse supportata anche da una componente subtropicale, allora le temperature potrebbero rapidamente salire su valori tipicamente estivi,
con punte prossime ai 30°C nelle aree interne della Pianura Padana e in alcune zone del Tavoliere delle Puglie. Seguite i nostri aggiornamenti meteo!
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