Rock in Roma 2025, un’edizione che trasuda ambizione e mascolinità
Ci siamo: Rock in Roma ha acceso i riflettori sulla nuova edizione, pronta a raggiungere (e chissà, superare) i successi dello scorso anno in termini di ticketing e di visibilità internazionale. La presentazione è avvenuta alla Sala della Protomoteca in Campidoglio, con i volti istituzionali e organizzativi che ormai ci accompagnano da 15 edizioni. Parola […] The post Rock in Roma 2025, un’edizione che trasuda ambizione e mascolinità appeared first on Indielife.it - Magazine indipendente dedicato agli artisti emergenti.

Ci siamo: Rock in Roma ha acceso i riflettori sulla nuova edizione, pronta a raggiungere (e chissà, superare) i successi dello scorso anno in termini di ticketing e di visibilità internazionale.
La presentazione è avvenuta alla Sala della Protomoteca in Campidoglio, con i volti istituzionali e organizzativi che ormai ci accompagnano da 15 edizioni.
Parola d’ordine di quest’anno? Aggregazione. Un’azione collettiva, abbastanza richiamata in conferenza, con cui i giovani possono evitare la crescente piaga dell’isolamento digitale, nel segno della quotidianità. E proprio eventi come Rock in Roma sono il rimedio culturale per mantenere quell’ideale di “cittá che suona tutto l’anno” che tanto piace agli organizzatori Sergio Giuliani e Maximiliano Bucci e agli stessi amministratori comunali.
Rock in Roma 2025, monocromia di genere?
Peccato però che questo DNA artistico, quasi insito nella storia di Roma assieme allo sport, sembrerebbe scorrere in questa edizione solo nelle vene maschili, a vedere la line-up. Infatti nei 21 concerti confermati ad oggi si intravedono quote rosa solo durante il Pride X, l’after party della parata arcobaleno. Un dato eloquente, dalla quale gli stessi organizzatori si smarcano in maniera strategica, fra difficoltà logistiche – “bisogna congiungere vari aspetti come l’opportunità, recruiter, disponibilità e tanti altri fattori”, come ha sentenziato Bucci – e contenuti femminili odierni apparentemente al di sotto delle aspettative- ” valutiamo in base all’opera d’arte che abbiamo di fronte, aldilà di chi ce la porti”
Lungi da sproloqui miopi sulla mancata parità di genere sul cartellone che chiaramente svilirebbe il ruolo della donna a una forzatura di facciata, non possiamo esimerci da una serie di domande alle quali non sappiamo dare una risposta così facile: chi sarebbe stato il profilo idoneo femminile in questo momento per un trampolino di lancio così schiacciante come quello del Rock in Roma? Quale artista riempirebbe una platea come l’Ippodromo delle Capannelle, con un progetto in corso e coerente alla linea del festival?
I nomi in cartello, in un certo senso, mantengono coerenza sulla doppia mission del Rock in Roma: notorietà e sperimentazione. Quest’ultima è stata proprio la fortuna più grande per gli organizzatori che hanno riportato alla luce le grandi scommesse vinte, da Gazzelle a Post Malone, fino a Kendrick Lamar. Artisti in un certo senso sperimentati da un pubblico sempre più stratificato che si affaccia alla manifestazione estiva romana e che ormai non hanno nemmeno più quella necessità di accostarsi a questa manifestazione per portare la loro musica nel periodo estivo.

Rock in Roma 2025, la line-up fra giovani rampanti e vecchi classici
Ora è la volta dei Fontaines D.C., astri nascenti sempre più luminosi nel rock internazionale che sono pronti a bissare il sold out della precedente edizione nella Cavea dell’Auditorium, così come per il rapper Tony Boy e il trapper Peso Pluma. Giovani rampanti e temerari che calpesteranno il suono dell’Ippodromo, certi di avere un’occasione abbastanza prestigiosa per attirare una platea ancora più grande. Sulla stessa lunghezza d’onda, ma in un genere nettamente differente, agirà Lucio Corsi che, forte della partecipazione a Sanremo e all’imminente Eurovision, potrà mostrare il suo eclettismo in uno spazio inedito. Anche Willie Peyote proverà a cimentarsi con il suo political-war a prendersi la Capitale, così come Tananai, su strofe più melodiche e con una fanbase sempre più crescente.
Sul lato opposto, s’intravedono sprazzi amarcord internazionali per quello zoccolo duro del Rock in Roma che non demorde dinanzi alla fluidità musicale. Parliamo infatti di icone come The Smashing Pumpking, che chiuderanno la line-up l’1 Agosto, così come il chitarrista blues Joe Bonamassa che si esibirà in Cavea a metà Luglio e i leggendari The Black Keys che porteranno l’edizione deluxe del loro dodicesimo album “Ohio Players”. Perle miliari del panorama rock internazionale che si aggiungono alla nutrita lista di grandi artisti che sono passati sotto il cielo romano, come Bruce Springsteen e i Rolling Stones.

Rock in Roma 2025, la line-up completa
Ma ora vediamo di seguito gli appuntamenti nel dettaglio:
– 13 Giugno – Voglio tornare negli anni ‘90 (13 Giugno)
– 14 Giugno – Pride X
– 17 giugno Fuckyourclique
– 18 giugno Fontaines D.C.
– 19 giugno Tananai
– 20 giugno Mai dire Goku
– 21 giugno Lucio Corsi
– 24 giugno Finley
– 28 giugno Teenage Dream
– 8 luglio Willie Peyote
– 10 luglio Nanowar of Steel
– 11 luglio Tony Boy
– 13 luglio Lazza
– 15 luglio Ghali
– 16 luglio The Black Keys
– 19 luglio Sfera Ebbasta
– il 20 luglio Peso Pluma
– 22 luglio Irama
– 24 luglio Luchè
– 1 agosto The Smashing Pumpkins
Insomma Rock in Roma, per la sua quindicesima edizione, porterà ancora il suo uragano estivo di grandi emozioni musicali nel quadrante a est della Capitale, nel nome della diversità artistica e di una legittima riflessione di genere.
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