Sulla vetta dello Jôf di Sompdogna, nelle Alpi Giulie

La Val Saisera, nelle Alpi Giulie, è una piccola vallata laterale della Val Canale. Prende il nome dal torrente Saisera che la solca fino a confluire nel fiume Fella, dove è situato l’abitato di Valbruna a 720 metri. La valle è chiusa da un imponente anfiteatro montuoso tra cui spiccano le vette dello Jôf Fuart … L'articolo Sulla vetta dello Jôf di Sompdogna, nelle Alpi Giulie proviene da Montagna.TV.

May 9, 2025 - 17:29
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Sulla vetta dello Jôf di Sompdogna, nelle Alpi Giulie

La Val Saisera, nelle Alpi Giulie, è una piccola vallata laterale della Val Canale. Prende il nome dal torrente Saisera che la solca fino a confluire nel fiume Fella, dove è situato l’abitato di Valbruna a 720 metri. La valle è chiusa da un imponente anfiteatro montuoso tra cui spiccano le vette dello Jôf Fuart (2.666 m) e dello Jôf di Montasio (2.754 m).
Un itinerario ad anello che sale fino alla cima dello Jof di Sompdogna permette di ammirare da vicino l’enorme parete nord del Montasio che si erge come una bastionata per più di 800 metri. Il percorso attraversa aree contese durante la prima guerra mondiale di cui mantiene le tracce, in una natura grandiosa e ancora poco antropizzata a pochi chilometri da Austria e Slovenia.

L’itinerario

Partenza e arrivo: Malborghetto (D), loc. Malga Saisera
Dislivello: + 980
Tempo necessario:
5 ore (a/r)
Difficoltà: EE

 La parete nord del Montasio si fa ammirare come un grande fondale già dal parcheggio di Malga Saisera. Il sentiero parte a fianco di una piccola cappella situata a lato del piazzale su segnavia bianco e rosso CAI 611. Si procede nel bosco tra la fitta vegetazione per 1,6 km prendendo rapidamente quota fino a raggiungere dopo circa 1 ora il rifugio Fratelli Grego a 1.390 m. Il rifugio sorge nei pressi di una radura in un luogo panoramico sulla vallata sottostante ed è l’unico che si incontrerà sul percorso.
Poco oltre si prosegue seguendo il segnavia CAI 651, che in falsopiano alternato a leggera salita si inoltra in un’area boscosa. Successivamente percorre il lato destro di una vallata e passa accanto al lago Sompdogna a circa 20 minuti dal rifugio. La piccola vallata è ricca di vegetazione e alcune cime circostanti si specchiano nel lago: è il luogo ideale per fare una pausa prima di proseguire.

Poco oltre il lago si prende a sinistra il segnavia CAI 610 che sale ripido il versante della vallata tra la vegetazione. È un tratto del percorso decisamente ripido con fondo irregolare, faticoso ma senza particolari difficoltà tecniche. Qualche affaccio tra la vegetazione permette di ammirare Casera Somdogna e Jof di Miezegnot. Sul lato sinistro del percorso alcune costruzioni risalenti alla Grande guerra sbucano dalla vegetazione in una piccola conca.
Il sentiero riprende a salire ripidamente il versante su fondo pietroso e a tratti su sfasciumi rocciosi. Prima di raggiungere il ricovero Kopfach vi è un breve tratto in cui il sentiero sembra sparire: occorre salire con attenzione una piccola balza rocciosa esposta per ritrovare subito dopo la via. Ormai la croce di vetta dello Jôf di Sompdogna è in vista e in breve si raggiunge la cima a 1.889 m dopo un’ora di cammino dal laghetto. Due Pizzi, Piper, Jôf Fuart e il Montasio sono solo alcune delle tante vette che si possono ammirare dalla cima.
Si scende dalla vetta del Sompdogna per il suo versante sud seguendo il segnavia CAI 610 tra numerose fortificazioni, trincee e camminamenti bellici presenti. Si segue poi successivamente il segnavia CAI 652 e, più avanti, il sentiero CAI 611 per raggiungere con una breve deviazione il bivacco Stuparich. Ripreso il segnavia CAI 611 si scende costeggiando la fossa Carnizza che permette di ammirare la parete nord del Montasio dal basso e da molto vicino. Si raggiunge nuovamente il rifugio Fratelli Grego da cui per lo stesso itinerario di salita si ritorna al punto di partenza.

Da vedere

Una delle particolarità naturali della Val Saisera si nasconde nei suoi boschi di fondovalle e merita di essere scoperta. Seguendo il “Sentiero degli Alberi di Risonanza” che parte dall’abitato di Valbruna ci si inoltra nel fitto della vegetazione. Qui si possono ammirare abeti rossi, rinomati da secoli per i loro legni speciali adatti alla costruzione di strumenti musicali. Ai margini del percorso si trovano i più antichi esemplari che sono sopravvissuti alla devastazione del primo conflitto mondiale che ha infuriato in quest’area. Questo percorso passa accanto al Sasso Forato conosciuto anche come Sasso Bucato, un enorme masso erratico che i soldati austro-ungarici scavarono per creare in esso una postazione di difesa ancor oggi visitabile.

Come arrivare

Dall’autostrada A23 prendere l’uscita di Pontebba e proseguire verso Tarvisio. Superato il paese di Ugovizza, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Valbruna. Quindi si continua sulla strada della Val Saisera fino al parcheggio di Malga Saisera. 

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