La Casa degli Sguardi, i luoghi dell’esordio alla regia di Luca Zingaretti
Questo dramma commovente e intenso di un ragazzo fragile si svolge tra le vie di Roma e i castelli romani. Scopri qui tutte le location del film

Luca Zingaretti ha scelto di girare il suo esordio alla regia a Roma e dintorni. La Casa degli Sguardi, al cinema dal 10 aprile 2025, è un dramma che ruota intorno a un rapporto padre-figlio invitando lo spettatore a vivere la sfida esistenziale di un ragazzo fragile, inghiottito dal dolore. Roma accoglie questa storia toccante e riflessiva, alternando la bellezza della città vista dall’alto alle strade sconnesse di sanpietrini, Chiese da ripulire, parchi che diventano rifugi, tram e l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù che è il centro nevralgico dove prende forma l’evoluzione del protagonista.
La Casa degli Sguardi, una storia di rinascita
Marco, interpretato da un intenso Gianmarco Franchini, ha 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo. Nel tempo libero scrive poesie, ma ha una forte dipendenza dall’alcool che lo cala spesso in uno stato di incoscienza impenetrabile per contrastare l’angoscia di vivere. Marco bene troppo, come per sfuggire da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, come ammette nel film.
È incapace di “stare” nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo. Questa condizione lo ha allontanato da amici, fidanzata, mentre il padre, un autista di tram, cerca di aiutarlo come può. Rimasto vedovo troppo presto, l’uomo interpretato dallo stesso Zingaretti è testimone di un lento suicidio del figlio e non riesce a gestire tanta sofferenza. Tenta almeno di “esserci”, anche se il vuoto lasciato dalla moglie è immenso.

Dove è stato girato
Marco e il padre vivono ad Ariccia, la località molto nota dei castelli romani. La Casa degli Sguardi contiene diverse scene in cui si riconosce facilmente il famoso ponte di Ariccia, alto 72 metri, costruito per intercessione di Papa Gregorio XVI che negli anni ha assunto la triste fama di “ponte dei suicidi”. Il motivo si può facilmente intuire dal nome. Dopo i numerosi tentativi di alcune persone di mettere fine alla loro vita da questo posto, l’ANAS ha montato delle barriere di sicurezza per evitare altre tragedie. Nel film, tuttavia, si esplorano anche alcuni vicoli di questo borgo vicino Roma, famoso in tutto il mondo per la sua porchetta IGP a cui è dedicata una sagra a settembre. Circondata da verdi colline vulcaniche e una fitta vegetazione, Ariccia conserva anche resti della civiltà romana e diverse opere architettoniche da vedere.

Dopo l’incidente all’inizio del film Marco è perso e ha bisogno di ritrovare se stesso e dare un senso alla sua vita. Il padre lo incoraggia a lavorare e, tramite un amico, gli trova un posto in una ditta di pulizie che opera all’Ospedale Bambin Gesù, una struttura pediatrica molto nota della capitale. Questa nuova avventura del giovane protagonista lo porta a vivere quella zona della città, nei pressi del Gianicolo. Infatti, durante le pause spesso i personaggi si incontrano al chiosco sulla famosa terrazza su Roma per un caffè o uno spuntino veloce al Bar Tasso che esiste veramente e si trova al numero 8 della Passeggiata del Gianicolo.
Il Gianicolo (il nome deriva dal dio romano Giano) è uno dei colli più affascinanti di Roma, situato sulla riva occidentale del fiume Tevere e offre incredibili panorami. Punto strategico per la città, è stato testimone di eventi storici significativi, tra cui la battaglia per l’unità d’Italia nel XIX secolo, e oggi è adornato da monumenti, tra cui il celebre Fontanone e il monumento a Garibaldi.

Infine il padre di Marco lavora spesso di notte nel film, come tranviere e il capolinea è sempre di fronte alla maestosa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, detta anche GNAM, di fronte all’imponente scalinata di Villa Borghese. Lì Marco lo aspetta in più di una scena de La Casa degli Sguardi, a fine giornata quando il traffico del giorno è ormai un ricordo lontano. Di ispirazione neoclassica e gusto liberty, questo edificio è stato realizzato dall’architetto Cesare Bazzani e custodisce circa 20.000 opere tra disegni, sculture, dipinti e installazioni dall’800 a oggi. A volte vengono allestite mostre temporanee come quella dedicata allo scrittore Tolkien nel 2024.