Boiler Room Milano 2025: la nostra esperienza a 360°

Boiler Room è il concept di eventi tra i più noti a livello globale. Noi di Parkett abbiamo partecipato al loro evento a Milano del 9 maggio presso Rubattino56. Chi non conosce Boiler Room? È uno degli eventi più conosciuti nel panorama dell’elettronica. Il loro mantra è “connecting club culture to the world”. Ed è […] L'articolo Boiler Room Milano 2025: la nostra esperienza a 360° sembra essere il primo su Parkett.

May 16, 2025 - 03:26
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Boiler Room Milano 2025: la nostra esperienza a 360°

Boiler Room è il concept di eventi tra i più noti a livello globale. Noi di Parkett abbiamo partecipato al loro evento a Milano del 9 maggio presso Rubattino56.

Chi non conosce Boiler Room? È uno degli eventi più conosciuti nel panorama dell’elettronica. Il loro mantra è “connecting club culture to the world”. Ed è proprio questo il loro punto di forza: organizzare eventi sparsi per il mondo, per rendere internazionale il concept di Boiler Room. Ma non solo eventi fisici: Boiler Room è anche in streaming, per percepire le vibes e vivere l’esperienza anche per chi non è fisicamente presente. Tutti in un unico spazio, fisico e non.

Perchè Boiler Room è proprio questo: un’esperienza. Da vivere davanti e dietro la consolle.

Photo by Vittorio La Fata

Il concept dell’evento esiste dal 2010, e da lì è un evento sempre più atteso in ogni parte del mondo. Da New York, a Buenos Aires, a Ibiza, a Parigi, a Milano. Già lo scorso anno, Boiler Room aveva fatto tappa a Milano con Avalon Emerson e Anotr. E anche quest’anno non poteva mancare, con due appuntamenti per il 9 e il 10 maggio, organizzati da Polifonic presso Rubattino56. Noi di Parkett abbiamo partecipato alla serata del 9.

Per il 9 maggio, il main artist è stato Jeff Mills. Prima di lui, Tapefeed, Inner Lakes, Ruiz Osc1, Daria Kolosova e Acidalia, con un’ora a testa in consolle.

I primi artisti i Tapefeed: il duo composto da Alessandro Boni e Rick Vayo, è nato nel 2017 e rappresenta un interessante progetto di sperimentazione, sia dal punto di vista musicale che visivo. In occasione della Boiler Room, hanno presentato il loro set ibrido, con sonorità ricercate e molto energiche.

Tape Feed live, photo by Vittorio La Fata

In seguito Inner Lakes con la sua techno-sperimentale. Il dj ha spaziato tra brani più carichi di potenza a introspezioni mistiche, per regalarci un viaggio sonoro che rispecchia la continua ricerca del dj.

Poi Ruiz Osc1. Direttamente dalla Colombia, ha giocato molto con i suoi brani e ci ha portato la sua musica fatta di energia pura: una fusione tra ritmi quasi primitivi e techno mistica.

Il live successivo è stato quello di Daria Kolosova. La dj ucraina è stata molto coinvolgente con la sua presenza energica in consolle, e lo ha trasmesso a tutti i partecipanti. I suoi brani hard techno hanno scaldato, ancor di più, l’atmosfera.

Alle 3, è giunto il turno della francese Acidalia. La dj, resident del Tempio Del Futuro Perduto di Milano, ha scatenato una vera e propria esplosione: tra tamburi e bassi vigorosi. Una techno senza compromessi che ci ha veramente stupito.

E per ultimo, il main artist: Jeff Mills. Lui è un pioniere della techno, una leggenda: i suoi pezzi hanno contribuito a dare vita a tale mondo, anche grazie alla sua casa discografica “Underground Resistance“. Nella scena da anni, la sua musica non viene mai snaturata e la sua passione non viene mai meno, come è stato visibile anche per questa Boiler Room. Durante l’evento il set del dj statunitense ha saputo tenere attaccati i partecipanti dal primo all’ultimo minuto: brani folgoranti e mai ripetitivi, in cui ha trasmesso tutta la sua esperienza. Un’ora di pura vita.

Jeff Mills live, photo by Vittorio La Fata

L’evento nella sua totalità è stato riuscito: una line-up che ha reso dall’inizio alla fine dell’evento, grazie alla scelta di dj che hanno proposto un’elettronica travolgente e dalla potenza di fuoco, pur mantenendo la loro autenticità.
La location, Rubattino56, era uno spazio indicato per poter svolgere l’evento: uno spazio ampio, dallo spirito industrial, che ci ha dato l’impressione di essere ad un festival lontano dalla città di Milano, nonostante l’eccessivo rimbombo dei bassi durante tutta la serata.

Boiler Room Milano, photo by Vittorio La Fata

La pecca della serata, è stato il non poter accedere dietro al palco, vivendo a 360° l’esperienza Boiler Room, se non per pochi partecipanti con un bracciale apposito che potevano andarci. Questo limite, ha fatto perdere l’impressione di essere ad una Boiler Room, come dovrebbe essere concepita, in libertà di scegliere dove stare.

In conclusione, una Boiler Room intensa, veemente e ben riuscita dal punto di vista musicale e degli artisti coinvolti; un po’ meno dal punto di vista esperienziale per come ci saremmo aspettati di viverci questa serata. Ma nonostante questo, una cosa è certa: non ce la scorderemo.

Stay tuned per le prossime date!

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