Usa, Trump allontana i turisti: marzo flop. E non è finita

L’industria turistica statunitense si aspettava, per il 2025, un altro anno positivo in termini di presenze straniere. Il numero di visitatori internazionali negli Stati Uniti è aumentato nel 2024 e alcune previsioni stimavano che gli arrivi dall’estero, quest’anno, avrebbero raggiunto i livelli pre-Covid. Ma a tre mesi dall’inizio dell’anno, i dati sugli arrivi internazionali stanno precipitando: nessuno, infatti, aveva fatto i conti con Donald Trump. Continue reading Usa, Trump allontana i turisti: marzo flop. E non è finita at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

Apr 9, 2025 - 10:38
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Usa, Trump allontana i turisti: marzo flop. E non è finita
Usa, Trump allontana i turisti: marzo flop. E non è finita

L’industria turistica statunitense si aspettava, per il 2025, un altro anno positivo in termini di presenze straniere. Il numero di visitatori internazionali negli Stati Uniti è aumentato nel 2024 e alcune previsioni stimavano che gli arrivi dall’estero, quest’anno, avrebbero raggiunto i livelli pre-Covid. Ma a tre mesi dall’inizio dell’anno, i dati sugli arrivi internazionali stanno precipitando: nessuno, infatti, aveva fatto i conti con Donald Trump. Irritati dai dazi e dalla retorica del presidente statunitense e allarmati dalle notizie di turisti arrestati, molti viaggiatori stanno scegliendo altre destinazioni. A parlarne è l’agenzia Associated Press.

DATI IMPIETOSI

Gli arrivi d’oltreoceano sono diminuiti dell’11,6%, a marzo, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, secondo i dati governativi preliminari. Questi numeri non includono il Canada, che dovrebbe pubblicare i dati sul turismo in settimana, e nemmeno gli ingressi via terra dal Messico. Ma i viaggi aerei dal Messico sono diminuiti del 23%. Nel primo trimestre, i visitatori d’oltreoceano sono stati 7,1 milioni, il 3,3% in meno rispetto ai primi tre mesi del 2024.

IL CANADA BOICOTTA

La società Tourism Economics, che a dicembre aveva previsto che gli Stati Uniti avrebbero avuto quasi il 9% in più di arrivi internazionali, quest’anno, ha rivisto le sue stime la scorsa settimana: ora, prevede un calo del 9,4%, con un forte calo dal Canada, dopo i prolungati attacchi di Trump alla sua indipendenza («dovrebbe diventare il nostro 51esimo Stato») e i dazi imposti. Il Canada è stato il primo Paese di provenienza dei visitatori negli Stati Uniti nel 2024, con oltre 20,2 milioni, secondo i dati del governo degli Stati Uniti.

Flight Centre Travel Group Canada, un sito di prenotazione viaggi, ha affermato che le prenotazioni per i viaggi di piacere verso destinazioni negli Stati Uniti sono diminuite del 40% a marzo, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Air Canada ha ridotto il suo programma di voli primaverili per Florida, Las Vegas e Arizona a causa della mancanza di domanda.

PREVISIONI RIBALTATE

Il mese scorso, il National Travel and Tourism Office aveva fornito una previsione rosea per i viaggi internazionali negli Stati Uniti: sulla base dei modelli di viaggio del 2024, l’ufficio aveva affermato di aspettarsi un aumento degli arrivi del 6,5% a 77,1 milioni, quest’anno, e, nel 2026, il sorpasso ai livelli del 2019. Ma Tourism Economics ha affermato che l’impatto della visione meno favorevole degli Stati Uniti dall’estero potrebbe essere abbastanza grave da far sì che le visite internazionali non superino i livelli pre-pandemia fino al 2029. «I dati del sondaggio indicano tutti un mix significativo di cancellazioni e un calo massiccio dell’intenzione di viaggiare» negli Stati Uniti, ha affermato il presidente di Tourism Economics, Adam Sacks.

IL TRUMP SLUMP

Secondo i dati governativi, gli arrivi internazionali dalla Cina sono diminuiti di quasi l’1%. I viaggi di piacere dei cittadini cinesi in posti come Disneyland, Hawaii e New York stanno diminuendo drasticamente e probabilmente non riprenderanno slancio finché Trump non avrà lasciato l’incarico, ha affermato Wolfgang Georg Arlt, Ceo del China Outbound Tourism Research Institute. Lo definisce il Trump Slump (slump significa crollo, periodo nero, ndr) .

Questo calo ha conseguenze finanziarie: Tourism Economics prevede che la spesa dei visitatori internazionali diminuirà di 9 miliardi di dollari, quest’anno. Marco Jahn è il presidente e Ceo di New World Travel, un’azienda californiana che collabora con tour operator esteri per pacchetti vacanze e pianificazione di attività. Jahn ha affermato che le prenotazioni sono diminuite tra il 20% e il 50%, a seconda del mercato di origine, nelle ultime otto o dieci settimane. Nota particolari cali dalla Scandinavia, dove la ripetuta minaccia di Trump di prendere il controllo della Groenlandia, un territorio autonomo della Danimarca, alleato della Nato, ha inimicato i cittadini. «Gli Stati Uniti non sono percepiti come una destinazione accogliente», ha detto Jahn.