Mauro Repetto: “Mia mamma mi picchiava di brutto e mi metteva in castigo”
Mauro Repetto confessa a Ciao Maschio, nella seconda puntata di sabato 12 aprile in seconda serata su Rai 1, che la madre lo picchiava The post Mauro Repetto: “Mia mamma mi picchiava di brutto e mi metteva in castigo” appeared first on Davide Maggio.

A raccontarsi a Ciao Maschio, nella seconda puntata di domani – sabato 12 aprile – in seconda serata su Rai 1 dopo la finale di Ne Vedremo delle Belle, ci sarà anche Mauro Repetto, il paroliere ed ex 883, che a Nunzia De Girolamo confesserà delle botte che ha preso da piccolo da sua madre.
Quando ero bambino mia mamma mi picchiava di brutto e mi metteva in castigo. Mi ha sempre forgiato in una maniera proprio all’antica, fino all’adolescenza
è la forte dichiarazione di Repetto. A suo dire, era il modo con cui la madre lo voleva unicamente preparare alla vita:
Da quel momento in poi è diventata la mamma più dolce del mondo, ma fino all’adolescenza voleva proprio, forse non lo so, prepararmi in una maniera quasi mitridatesca. Cioè, mi dava un po’ di veleno per iniettarmi il veleno della vita, avere l’antidoto. Io ero un po’ terribile, come adesso. Anche da piccolo ero così energetico. Mia mamma oggi è felice solo di vedermi e non pensa assolutamente al successo, ma solo a vedere se sono dimagrito, se sono ingrassato, se mangio bene.
Sul rapporto di oggi con la madre, anche una rivelazione, se vogliamo, tenera:
C’è una cosa che mi vergogno a dire, cioè che lei mi dà ancora la mancia. Anche se io non ne avrei bisogno, mi dà la paghetta. Io l’accetto, come se avessi ancora 12 anni.
L’ospitata a Ciao Maschio è anche l’occasione per tornare a parlare della sua avventura con gli 883, di cui è stato fondatore insieme a Max Pezzali, e del fatto che ad un certo punto della carriera ha preferito percorrere un’altra strada rispetto a quella del gruppo. “Essendo un egocentrico, vorrei capire come hai vissuto il fatto che comunque sul palco con Max tu in realtà eri quello che ballava?”, gli domanda inizialmente la De Girolamo.
Sì, è vero, ero quello che era visto in filigrana, diciamo quasi un fantasma, però non dimenticare che quello che era di fronte, il frontman, il leader del gruppo, era ed è il mio miglior amico (Max Pezzali, ndr), quindi non c’è mai stato nessun screzio fra noi due.
E spiega le ragioni del suo addio alla band nel 1994:
Semplicemente non era finito un sogno, ma ne avevo un altro. Sono andato via proprio perché in quanto egocentrico volevo seguire tutti i miei sogni e dare tutti i mezzi per realizzarli. Sono andato in America ed ho bevuto ghiacciata questa bottiglia dell’American Dream, ma ho fatto bene. Io avevo dentro questa voglia di propormi come sceneggiatore e come attore e ci sono andato. Quello che volevo in quanto musicista, in quanto autore, l’avevo realizzato. Volevo tentare questa esperienza americana.
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