Cosa vedere a Trieste, città di vento, confine e bellezza

Dalla magia del Castello di Miramare al Molo Audace, dalle grotte carsiche ai caffè letterari: cosa vedere e fare a Trieste, e come raggiungerla.

May 15, 2025 - 20:10
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Cosa vedere a Trieste, città di vento, confine e bellezza

Trieste non si lascia definire in una sola frase, dove convivono storie e identità diverse, come le onde che si infrangono sul suo lungomare: italiane, slave, austro-ungariche.

Affacciata sul golfo che ne porta il nome, è anche una città marinara, con un porto che da sempre ne segna il destino: visitarla è come “attraversare un romanzo di confine”, in cui ogni strada ha qualcosa da raccontare. Ecco cosa non perdere.

10 cose da vedere a Trieste tra mare, storia e vento

L’affascinante capoluogo del Friuli Venezia Giulia va incontro a chi cerca una vacanza rilassante ricca di tramonti e passeggiate, ma anche a chi ama le città d’arte, le scoperte storiche e le esperienze culturali.

1. Canal Grande

È uno degli scorci più rappresentativi di Trieste, laddove l’acqua riflette il cielo e i palazzi sembrano specchiarsi nei ricordi. Il Canal Grande nasce dalla trasformazione del Borgo Teresiano, un tempo occupato da saline, oggi un’oasi urbana sospesa tra poesia e quotidianità.

Attraversato da ponti che un tempo erano mobili, oggi conserva solo il Ponte Rosso, il più celebre, da cui si può ammirare in tutta la sua eleganza la Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. Ma c’è anche un altro dettaglio che rende lo speciale: la statua di James Joyce, lo scrittore irlandese che visse qui e che, da questa passerella, pare ancora osservare il fluire lento del canale.

2. Piazza Unità d’Italia

Maestosa, teatrale, abbracciata dal mare. Piazza Unità d’Italia non è solo la piazza più grande d’Europa affacciata sull’acqua: è un palcoscenico naturale dove storia e presente “si danno la mano”. Ogni dettaglio architettonico racconta il passato austro-ungarico di Trieste, con edifici che sembrano appartenere a una corte imperiale.

Il Municipio, il Palazzo del Governo, la Fontana dei Quattro Continenti: tutto qui ha il sapore della grandezza. E se ci si ferma al Caffè degli Specchi (una delle caffetterie storiche più amate) si può gustare un caffè come se si fosse tra le pagine di un romanzo mitteleuropeo. Del resto, qui le varietà in menù sono più di settanta: impossibile non trovare quella che racconta meglio la vostra giornata.

3. Molo Audace

Un lembo di pietra proteso sul mare: il Molo Audace è una delle immagini più potenti di Trieste, una passerella lunga duecento metri che sembra toccare l’orizzonte. È il luogo dell’attesa e dell’abbandono, dove i pensieri trovano spazio per allungarsi oltre le onde.

Triestini e viaggiatori lo amano soprattutto al tramonto: quando il sole si tuffa nel golfo e la luce si fa dorata, il Molo diventa un teatro a cielo aperto.

4. Cattedrale di San Giusto

Sull’omonimo colle, la Cattedrale di San Giusto, nata dall’unione di due antiche chiese, quella di Santa Maria e quella dedicata a San Giusto, conserva tracce di epoche differenti, dal Medioevo alla Roma imperiale.

La facciata semplice è arricchita da un imponente rosone gotico e da un portale incorniciato da resti romani. E proprio sopra l’ingresso, una lapide ricorda il bombardamento del 1813: una pagina dimenticata della storia che ha lasciato i segni anche nel campanile, dove sono incastonate vere palle di cannone.

5. Castello di Miramare

Il meraviglioso Castello di Miramare a Trieste
Fonte: iStock
Il meraviglioso Castello di Miramare

Un sogno romantico affacciato sul mare: il fiabesco Castello di Miramare, poco fuori dal centro, voluto da Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, conserva ancora oggi gli arredi originali che raccontano la vita dell’arciduca e di sua moglie Carlotta.

Passeggiare tra le sale, dal piano terra agli appartamenti per gli ospiti, è come entrare in un mondo parallelo. Ma è all’esterno, nel parco che abbraccia la villa, che si coglie l’anima del castello: una natura curata ma selvaggia, dove correre, leggere, respirare il profumo del mare. È qui che i triestini vengono a rilassarsi, a ritrovare il proprio tempo.

6. Teatro Romano

Basta girare l’angolo di una strada del centro, ed eccolo lì: il Teatro Romano, le cui gradinate in pietra affiorano all’improvviso tra i palazzi. Costruito in epoca imperiale e rimasto nascosto per secoli, dona uno scorcio affascinante su un’epoca lontana.

Guardarlo da vicino fa nascere il desiderio di sedersi e immaginare le voci degli attori, il fruscio delle toghe, il mormorio del pubblico.

7. Castello di San Giusto

Poco distante dalla cattedrale, il Castello di San Giusto svetta come una sentinella silenziosa. Qui, sull’altura dove tutto ebbe inizio, sorgeva il primo nucleo abitato della città, già in epoca preistorica. Poi vennero i romani, le battaglie medievali, i secoli di dominazioni.

L’aspetto attuale del castello risale alla lunga dominazione austriaca, tra il Quattrocento e il Seicento. All’interno si aprono sale che meritano attenzione: la Cappella di San Giorgio, la Sala Veneta, il Lapidario Tergestino, collezioni di armi e mostre temporanee.

8. Barcola

Barcola a Trieste
Fonte: iStock
La vrdeggiante spiaggia di Barcola a Trieste

Trieste è anche estate, relax, bagni al sole. E non c’è posto migliore di Barcola per viverla in questo modo: il quartiere marinaro, con il lungomare animato, è il rifugio estivo di triestini e turisti.

Attrezzatevi con scarpette da scoglio, scegliete un angolo di pietra piatta, e lasciatevi cullare dal suono delle onde. Al tramonto, quando il cielo si colora di rosso e arancio, capirete perché Barcola è una vera e propria esperienza.

9. Museo Revoltella

In pieno centro, il Museo Revoltella è una dimora-museo che racconta la storia di Pasquale Revoltella, barone, mecenate e visionario. La sua casa è oggi un percorso espositivo che attraversa secoli e stili, dal Neoclassicismo all’arte contemporanea.

Dalle stanze private del barone alle sale di rappresentanza, si incontrano opere di Hayez, De Chirico, Casorati, Fontana, Pomodoro. Ogni ambiente è una scoperta, ogni piano una nuova emozione. L’architettura firmata da Carlo Scarpa accompagna i visitatori con eleganza, in un viaggio raffinato tra bellezza e memoria.

10. Museo della Bora

Infine, c’è lui: il vento. La Bora qui è protagonista della città, così potente da costringere i triestini a camminare aggrappati ai corrimano, così presente da meritarsi un museo tutto suo.

Il Museo della Bora è piccolo ma geniale. Racconta il vento con ironia e intelligenza, grazie a oggetti, documenti, installazioni e testimonianze.

Cosa fare a Trieste: tre esperienze che rimangono nel cuore

Trieste è anche una città da vivere. E per viverla davvero, serve farsi guidare dalla sua anima. Ecco, allora, tre esperienze che sanno trasformare un soggiorno in qualcosa di indimenticabile.

Esplorare la Grotta Gigante

A pochi chilometri dal centro, il sottosuolo del Carso triestino nasconde una delle meraviglie naturali più spettacolari d’Europa. La Grotta Gigante non ha un nome scelto a caso: la sua vastità toglie il fiato e rende minuscoli. Serve immaginazione per abbracciare con lo sguardo la grandezza della sua cavità centrale, che raggiunge quasi cento metri di altezza e oltre centosessanta di lunghezza.

Scoperta casualmente nel 1890 e aperta al pubblico nel 1908, è stata creata in milioni di anni da gocce d’acqua, pazienti e instancabili, che hanno modellato colonne, stalattiti e concrezioni che assomigliano ad architetture oniriche. Una delle più maestose è la Colonna Ruggero, una stalagmite alta dodici metri che si erge al centro come un pilastro sacro.

Inoltre, nel cuore della galleria non manca una stazione geofisica che studia i movimenti della crosta terrestre. Dopo l’esplorazione, il ritorno verso l’alto è un lento risalire lungo il Sentiero Carlo Finocchiaro, che conduce a un belvedere spettacolare, sospeso a 95 metri di altezza. Un consiglio? Non dimenticate una felpa e scarpe comode.

Fare una pausa nei caffè storici

A Trieste il caffè è un’istituzione e un rito. I caffè storici sono piccoli templi della letteratura, della conversazione, della memoria collettiva. È tra quei tavolini che hanno trovato ispirazione scrittori come James Joyce, Italo Svevo, Umberto Saba. Persino Stendhal vi si fermò, in cerca di quiete e idee.

Sedersi al Caffè degli Specchi, con gli arredi d’epoca e lo sguardo rivolto a Piazza Unità, è come aprire una pagina del passato senza rinunciare al presente. Al Caffè Tommaseo, del 1830, si respira ancora l’atmosfera austro-ungarica che permeava la Trieste ottocentesca. E poi c’è il Caffè San Marco, punto di ritrovo per intellettuali e artisti, che conserva intatti i decori in legno, le lampade in ferro battuto, le librerie che sfiorano il soffitto.

Dedicarsi alle attività all’aria aperta in Val Rosandra

Tutto il fascino della Val Rosandra
Fonte: iStock
Suggestivo panorama serale della Val Rosandra

Quando la città lascia spazio alla natura più autentica, si apre davanti agli occhi uno dei paesaggi più sorprendenti del Friuli Venezia Giulia: la Val Rosandra, riserva naturale che abbraccia il territorio tra Trieste e il confine sloveno, e rivela una meravigliosa realtà plasmata da sentieri scoscesi, pareti di roccia, grotte e silenzi profondi che invita al movimento, al respiro, alla contemplazione.

Si può camminare tra i pendii rocciosi ascoltando il rumore dell’acqua che scorre tra le pietre, o percorrere in bicicletta i tracciati che si snodano tra le gole, i boschi e le cime. I più esperti si cimentano nell’arrampicata sportiva, mentre gli amanti dell’esplorazione trovano nei percorsi speleologici un mondo da scoprire a passo lento, con torce e meraviglia.

Lungo la Val Rosandra si avverte il battito profondo della terra carsica, si respira il vento che scende dalle alture, si osservano aquile e caprioli con la stessa sorpresa dei primi viaggiatori. È un invito a lasciare alle spalle ogni distrazione e ritrovare il contatto con qualcosa di più grande.

Come raggiungere Trieste

Per chi arriva in auto, l’ingresso principale è la barriera del Lisert, l’ultimo casello dell’autostrada A4 Venezia–Trieste. Da qui, in circa mezz’ora si arriva in centro città. Il tratto successivo si trasforma in un raccordo autostradale sopraelevato che sfiora la città senza immergersi nel traffico urbano. Ma la vera bellezza del viaggio comincia scegliendo una delle tre uscite panoramiche: Sistiana, Sgonico o Prosecco. Scegliendo Sistiana, si imbocca la leggendaria Strada Costiera: un nastro d’asfalto che scorre a mezz’aria tra la roccia e il mare, tanto ammaliante da essere stata scelta più volte per spot pubblicitari. La vista sul Golfo di Trieste accompagna ogni curva, fino ad arrivare al quartiere marinaro di Barcola e da lì direttamente alla Stazione Centrale.

Se si esce a Sgonico, si percorre la Strada del Friuli, attraversando il borgo di Prosecco e costeggiando il monumentale Faro della Vittoria: un tragitto che regala scorci unici sulla città e sul mare sottostante.

Infine, chi imbocca l’uscita di Prosecco e svolta subito a destra, scende lungo la suggestiva Strada Nuova per Opicina. Questo tratto, che attraversa il quartiere omonimo, vanta una vista a dir poco incredibile soprattutto al calar del sole, quando le luci della città iniziano a riflettersi sull’acqua e Trieste sembra accendersi di magia.

Per chi arriva per la prima volta e desidera un accesso comodo e diretto al centro, la scelta più semplice rimane l’uscita di Sistiana. Dopo aver costeggiato il mare, ci si trova esattamente nel cuore della città, tra Piazza Unità d’Italia, il Molo Audace e il Teatro Verdi.

Viaggiare in treno verso Trieste è pratico, comodo e scenografico. La Stazione Centrale è terminale: impossibile sbagliarsi. Ma ciò che colpisce ancora prima di uscire è la sua struttura architettonica: un edificio neorinascimentale elegante e solenne, inaugurato nel 1878. Vale la pena fermarsi qualche minuto ad ammirarlo, dentro e fuori, prima di esplorare la città.

La posizione della stazione è perfetta: si trova proprio nel centro di Trieste. Ciòsignifica che una volta scesi dal treno è possibile proseguire a piedi verso le principali attrazioni, oppure utilizzare i servizi di bike sharing. Proprio davanti all’uscita non mancano le biciclette a noleggio, facilmente prenotabili tramite app e a prezzi molto contenuti.

I collegamenti ferroviari principali sono due: la linea Venezia–Portogruaro–Trieste e quella Udine–Gorizia–Trieste. Da Venezia, il viaggio dura circa due ore, con treni in partenza ogni ora. Un’alternativa comoda per chi desidera raggiungere la città senza stress e con la possibilità di ammirare il paesaggio friulano scorrere oltre il finestrino.

Per chi arriva da più lontano, l’aeroporto di riferimento è il Trieste Airport, situato a Ronchi dei Legionari, a soli 30 chilometri dal capoluogo. Non è uno scalo affollato, ma è efficiente e ben collegato, con voli nazionali e alcune tratte internazionali.

Una volta atterrati, raggiungere il centro di Trieste è semplice. Si può optare per un comodo autobus oppure approfittare della moderna fermata ferroviaria collegata direttamente all’aeroporto.