Subiaco e la valle dell’Aniene, a piedi nei luoghi di San Benedetto
L’attenzione al Giubileo, e quindi alle Vie Francigene, rischia di mettere in secondo piano il Cammino di San Benedetto, che collega Norcia con Montecassino passando per i monasteri di Subiaco. Ecco una delle tappe più belle L'articolo Subiaco e la valle dell’Aniene, a piedi nei luoghi di San Benedetto proviene da Montagna.TV.

C’è un Santo che, quindici secoli fa, ha cambiato la storia dell’Italia e dell’Europa. Si chiamava Benedetto, era nato a Norcia ai piedi dei Monti Sibillini, nell’anno 500 si trasferì in valle dell’Aniene, poco a monte di Subiaco, dove fondò una rete di piccoli monasteri in vista delle acque dell’Aniene. Più tardi proseguì il suo viaggio verso Montecassino, dove fondò l’abbazia e dettò la regola del suo Ordine.
Anche oggi, i monasteri alle porte di Subiaco sono tra i più importanti d’Europa. Quello di San Benedetto (o Sacro Speco, che in latino significa “grotta”), fondato ai tempi del Santo, ha preso le forme attuali nel Duecento. Inglobato in una parete calcarea verticale, comprende la grotta dove Benedetto si era ritirato in preghiera, ed è decorato da magnifici affreschi. Per i fedeli l’immagine più importante è quella di San Francesco, dipinta nel 1223 quando il “poverello” di Assisi visitò il Sacro Speco.
Anche il monastero di Santa Scolastica, che sorge un centinaio di metri più a valle, è stato rimaneggiato molte volte. Oggi mostra a chi lo visita un campanile romanico e una chiesa dall’interno barocco. Il terzo chiostro è un capolavoro dei maestri cosmateschi, decorato da colonnine tortili, capitelli e intarsi.
Molti visitatori arrivano ai monasteri in auto, ma il viottolo che segue la valle dell’Aniene permette di inserirli in una magnifica escursione, inserita da qualche anno nel Cammino di San Benedetto, che dalla Mola Vecchia prosegue verso Trevi nel Lazio. I tempi del nostro itinerario, com’è ovvio, non comprendono quelli per la visita dei monasteri.
L’itinerario: Da Subiaco a Jenne
Punto di partenza: Subiaco (RM)
Dislivello: 720 m in salita, 430 m in discesa
Tempo: 4.15 ore
Difficoltà: E
Segnaletica: bianco-rossa, cartelli del Cammino di San Benedetto
Periodo consigliato: dalla primavera all’autunno
Dalla Piazza Roma di Subiaco (391 m) si segue a piedi Via dei Monasteri, che traversa la parte orientale della cittadina, piega a destra e lascia il posto alla statale 411 per Arcinazzo e Frosinone, affiancata da un marciapiede.
A un bivio con tabella del Parco si sale a sinistra seguendo le indicazioni del Cammino di San Benedetto e del Sentiero Coleman, facendo attenzione nei primi metri, stretti e senza protezione per i pedoni. Dopo una curva si raggiungono i resti della Villa di Nerone, che può essere osservata dall’esterno.
Si sale a sinistra per una scalinata, ombreggiata da una quercia secolare, che tocca una cappella e taglia un tornante. Ritrovata la strada la si segue, costeggiando il muro di cinta del monastero, fino all’ingresso di Santa Scolastica (530 m), che merita una visita attenta.
Si riparte dal posteggio, si sale a destra per un’altra scalinata e si ritrova la strada a una curva panoramica. Altre scalinate consentono di tagliare due tornanti, poi sull’asfalto si arriva al portale del Sacro Speco. Pochi minuti in una lecceta secolare conducono al monastero di San Benedetto o Sacro Speco (626 m, 1 ora).
Si torna alla Villa di Nerone per lo stesso itinerario, si continua con attenzione per qualche centinaio di metri sulla statale, e poi (470 m) si imbocca sulla destra una stretta strada asfaltata, indicata da segnavia e cartelli, che segue la valle dell’Aniene. Il tracciato costeggia una parete rocciosa, poi raggiunge lo slargo dove si stacca a destra (cartello) il sentiero che scende al Laghetto di San Benedetto (460 m, 0.45 ore), in cui l’Aniene si getta con una bella cascata.
Tornati alla strada la si segue verso destra, nella valle che diventa via via più stretta. Si supera uno slargo da cui appare il Sacro Speco, si continua a saliscendi, e si raggiunge una piccola centrale dell’ENEL (480 m, 0.45 ore), dove l’asfalto finisce. La strada, ora sterrata, continua a poca distanza dall’Aniene e raggiunge una conca dominata da pareti di roccia percorse da vie di arrampicata.
La Sorgente Piscicarello, due rampe con il fondo in cemento e altre costruzioni precedono un impianto di piscicoltura. Poi si raggiungono gli edifici della Mola Vecchia (503 m, 0.45 ore), dov’è un rifugio del Parco e dedicato al giornalista e ambientalista Antonio Cederna.
Un ponte scavalca l’Aniene in un punto molto suggestivo, un ripido sentiero permette di salire (attenzione!) all’imbocco della Grotta dell’Inferniglio. Accanto a un monumento si lascia la sterrata di fondovalle, lungo cui prosegue il Cammino di San Benedetto, e si sale a sinistra verso Jenne. Un tratto di sentiero a mezza costa porta a una strada, che si alza a ripide svolte in direzione del paese. Lasciato l’asfalto, un ripido sentiero sale a un fontanile e poi al centro (830 m, 1 ora). Bastano pochi passi per raggiungere la chiesa di Santa Maria in Arce e i resti del castello, dove una statua ricorda che qui è nato Rinaldo di Jenne dei Conti di Segni, diventato nel 1254 Papa Alessandro IV.
Si torna a Subiaco con i bus del COTRAL (orari sul sito).
Qui è nata la stampa in Italia
Subiaco è la patria italiana del libro. La stampa con caratteri mobili, messa a punto da Johannes Gutenberg a Magonza (oggi Mainz, in Germania) nel 1455, arriva ai piedi dei Monti Simbruini dieci anni dopo grazie ai tedeschi Conrad Schweinheim (o Sweynheym) e Arnold Pannartz.
Per anni si è creduto che il primo libro prodotto nel monastero di Santa Scolastica fosse una raccolta dei testi dello scrittore latino Lattanzio, stampato a fine ottobre del 1465. Qualche anno fa, invece, si è scoperto che il De Oratore di Cicerone era stato stampato prima, il 30 settembre. A Subiaco i tedeschi producono quattro libri, per un totale di 1125 copie. Nel 1467 si trasferiscono a Roma, e in meno di dieci anni stampano 16.700 copie di 48 titoli diversi. Oltre che artigiani raffinati, sono due imprenditori con i fiocchi.
Come arrivare
Per raggiungere Subiaco da Roma si percorre l’autostrada A24 Roma-L’Aquila
fino all’uscita Vicovaro-Mandela. Quindi si imbocca la SS 5 Tiburtina-Valeria fino al bivio con Arsoli. Da qui prendere la via Sublacense, costruita sfruttando una strada di servizio dell’acquedotto Anio Vetus che porta a destinazione.
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