Mare Italia al rallentatore: il nodo resta il caro prezzi
Il mare italiano è sempre più salato. Una constatazione che deriva da un rapido raffronto dei prezzi nei servizi turistici rispetto allo scorso anno: secondo diverse analisi già elaborate in questi mesi, una su tutte quella dell’Osservatorio Mare Italia di Jfc, gli aumenti dei prezzi di una vacanza balneare quest’anno si attestano intorno a un +8%. RINCARI SOTTO LA LENTE Voce per voce, le tariffe legate all’ospitalità alberghiera o extra-alberghiera sono lievitati e oscillano tra il +7% e il +13%; quelli della ristorazione si attestano sul +6%; mentre i costi del viaggio, in media, aumenteranno del +12%. Continue reading Mare Italia al rallentatore: il nodo resta il caro prezzi at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Il mare italiano è sempre più salato. Una constatazione che deriva da un rapido raffronto dei prezzi nei servizi turistici rispetto allo scorso anno: secondo diverse analisi già elaborate in questi mesi, una su tutte quella dell’Osservatorio Mare Italia di Jfc, gli aumenti dei prezzi di una vacanza balneare quest’anno si attestano intorno a un +8%.
RINCARI SOTTO LA LENTE
Voce per voce, le tariffe legate all’ospitalità alberghiera o extra-alberghiera sono lievitati e oscillano tra il +7% e il +13%; quelli della ristorazione si attestano sul +6%; mentre i costi del viaggio, in media, aumenteranno del +12%. Più moderati gli incrementi dei servizi in spiaggia al +5%, decisamente inferiori ai rincari previsti nelle spese per lo svago e l’intrattenimento che in generale cresceranno del +9%.
Infine per gli altri consumi, quali ad esempio le consumazioni al bar o presso le gelaterie, gli incrementi saranno del +8-9%. Di conseguenza, il calo del 4% delle presenze italiane nelle località costiere, che si era registrato già nella stagione 2024 (rispetto alle presenze straniere aumentate dell’11%), potrebbe subire un ulteriore abbassamento nella stagione estiva che sta per entrare nel vivo con le prime frequentazioni di giugno.
IL BOOKING VA PIANO
Per far fronte a questi aumenti, molte agenzie di viaggi e tour operator avevano avviato nei primi mesi dell’anno promozioni e sconti per incentivare la prenotazione anticipata, ma la Pasqua alta e i favorevoli ponti primaverili – com’era prevedibile – hanno indotto molti italiani a procrastinare la pianificazione delle vacanze estive, ritardando preventivi e prenotazioni.
Lo scenario che si prospetta, comunque, è frutto del recente passato: anche per Demoskopica, nel 2024 i prezzi dei principali servizi turistici sono cresciuti tanto, troppo, a un ritmo talvolta tre volte superiore all’inflazione media, contribuendo a un aumento generale della spesa dei viaggiatori. Incremento che ha avuto un impatto diretto sul potere d’acquisto delle famiglie italiane, portando alcuni a ridurre la durata delle vacanze o addirittura a rinunciarvi completamente.
UNO SCOMODO PRIMATO
Ancora più marcato il disallineamento degli aumenti tariffari del Mare Italia rispetto ad altre mete balneari mediterranee, dalla Grecia a Cipro, evidenziata da un report di Eurostat, da cui è emerso come proprio nel 2024 in Italia si sia registrato un incremento dei prezzi dei pacchetti mare con picchi del +19%, ben superiore alla media europea del 6%, superando il trend dei rincari che si era avuto nella stagione 2023.
Di conseguenza le prospettive tariffarie per la stagione 2025 sono tutte all’insegna di un caro vacanze generalizzato, sempre al di sopra del trend Ue. Tra l’altro, agli inizi di quest’anno, la stessa Banca d’Italia ha dimostrato nel suo primo report come gli aumenti nel comparto del turismo siano risultati nettamente superiori all’inflazione media dei servizi.
Per gli analisti del travel i pacchetti Mare Italia quest’anno mostrano, dunque, un andamento caratterizzato da un consistente e generalizzato aumento tariffario di tutti i servizi, tanto che i potenziali clienti hanno frenato le loro pianificazioni con una contestuale, nonché crescente, attenzione alla personalizzazione dell’esperienza, accompagnata da una maggiore flessibilità nelle modalità di pagamento (vedi il buy now pay later).
T.O. OTTIMISTI, ADV MENO
In casa Astoi Confindustria Viaggi lo scenario è ben delineato e il Mare Italia si conferma una componente importante dell’offerta dei tour operator, con una curva di ordinato sull’estate 2025 che – sebbene sia caratterizzata da un andamento più graduale rispetto al passato – registra una tenuta positiva. Al momento, le vendite, grazie al buon avvio sostenuto dall’advanced booking, mostrano una crescita moderata rispetto al 2024, nonostante le ultime settimane abbiano fatto registrare un rallentamento.
Sardegna e Sicilia restano i best seller, ma marciano bene anche Calabria e Puglia. Sul fronte prezzi si rileva di fatto una “sostanziale stabilità”, frutto di un’attenta pianificazione da parte dei tour operator per contenere gli effetti inflattivi. Gli incrementi si collocano in una forbice contenuta – tra il 3% e il 7% – e risultano in linea con l’adeguamento dei costi e il livello dei servizi offerti, soprattutto nel segmento dei villaggi.
Lapidario, invece, il commento di Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi, che dà voce alle agenzie: «L’andamento dei pacchetti Mare Italia è in forte ritardo e le vendite – dice senza remore – risultano in calo per effetto dell’aumento eccessivo dei prezzi su qualsiasi tipo di servizio, a cui spesso non corrisponde altrettanta qualità».
ALTERNATIVE CHEAP
Ma che il Mare Italia resti, nonostante tutto, il must della stagione estiva per la stragrande maggioranza degli italiani lo confermano anche i network. Dall’Osservatorio Bluvacanze emergono le sempre rampanti Sardegna e Sicilia, affiancate dalla Calabria. Quest’ultima appare come l’area dove è ancora possibile acquistare servizi e pacchetti vacanza con prezzi medi accessibili alle famiglie e ai vacanzieri con budget limitati.
Anche su suggerimento delle organizzazioni dei consumatori si afferma la tendenza a esplorare mete low cost, con vere e proprie “mappe del risparmio” che suggeriscono di orientarsi verso Numana nelle Marche, Ortona in Abruzzo, Termoli nel Molise, ma anche la lucana Maratea, che ha ancora spiagge alla portata di molti portafogli.
CHI SI ORGANIZZA PRIMA
Interessante è anche verificare l’andamento delle prenotazioni per tipologia di clientela. Secondo un recente report elaborato da Compass, l’early booking estivo a partire dallo scorso gennaio ha interessato solo il 9% della popolazione attiva, vale a dire di quel bacino di italiani che effettuerà sicuramente un periodo di vacanza tra giugno e settembre. I più organizzati riguardo alle tempistiche del booking risultano essere i Millennial (12%).
Mentre in generale la maggior parte degli italiani (54%) comincerà a prenotare solo in queste settimane, il 37% ha “fermato il pacchetto” nel periodo tra marzo e aprile e l’8% è talmente indeciso che adotterà la formula del last minute, con la speranza di trovare qualche occasione sotto data o un succulento scampolo di invenduto sugli scaffali fisici e virtuali di agenzie di viaggi e operatori.
NUOVI DECISION MAKER
Altrettanto interessante, oltre all’andamento dei prezzi, è l’evoluzione delle classi di consumatori. Tra i fenomeni maggiormente studiati in questi ultimi anni dalle società di ricerca c’è ad esempio il target dei Boomerang Kk – altrimenti detti Kids King – ovvero un target sempre più folto di giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 28 anni che hanno deciso in maniera unilaterale di trascorrere le vacanze estive al mare con i propri genitori, condizionandone però la scelta della località balneare, oltreché la struttura e il periodo. Da qui l’emblematica denominazione di “bambini di ritorno”, la cui vacanza viene interamente o in buona parte pagata dai genitori.
C’è poi il cluster dei “ricercatori di affetti” che decide di fare la vacanza balneare con i genitori come scelta consapevole e voluta, e si differenzia dai precedenti in quanto la decisione della destinazione di vacanza viene effettuata dai genitori stessi, ma la spesa equamente ripartita. Si tratta sempre di coppie (di età compresa tra i 35 e i 45 anni) con figli, che utilizzano la vacanza al mare per creare ricordi a se stessi e ai propri figli, come pure per trascorrere del tempo di qualità con i genitori/nonni.
Risulta più consistente il budget per quel target di vacanzieri tra i 36 e i 48 anni, che sceglie la meta di vacanza balneare in base alla vicinanza con i luoghi della propria gioventù o che ha dato i natali ai genitori. La loro permanenza in loco è sempre molto lunga e si attesta sui 12-14 giorni.