Aci Europe: in crescita gli scali extra-Ue, a rilento gli altri

È una crescita con il freno a mano quella registrata dagli aeroporti europei nel primo trimestre del 2025, con un +4,3% rispetto al gennaio-marzo del 2024. I dati di Aci Europe hanno infatti certificato soprattutto un rallentamento nelle performance degli scali del Vecchio Continente appartenenti all’area Ue, rispetto ai primi trimestri degli ultimi due anni, segnando comunque un rassicurante consolidamento della ripresa del traffico post-pandemìa. A dare il contributo più consistente alla crescita del volume di passeggeri è stato il traffico internazionale, che ha registrato un incremento del +5,7%, mentre quello nazionale è rimasto praticamente invariato. Continue reading Aci Europe: in crescita gli scali extra-Ue, a rilento gli altri at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

May 7, 2025 - 12:52
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Aci Europe: in crescita gli scali extra-Ue, a rilento gli altri
Aci Europe: in crescita gli scali extra-Ue, a rilento gli altri

È una crescita con il freno a mano quella registrata dagli aeroporti europei nel primo trimestre del 2025, con un +4,3% rispetto al gennaio-marzo del 2024. I dati di Aci Europe hanno infatti certificato soprattutto un rallentamento nelle performance degli scali del Vecchio Continente appartenenti all’area Ue, rispetto ai primi trimestri degli ultimi due anni, segnando comunque un rassicurante consolidamento della ripresa del traffico post-pandemìa.

A dare il contributo più consistente alla crescita del volume di passeggeri è stato il traffico internazionale, che ha registrato un incremento del +5,7%, mentre quello nazionale è rimasto praticamente invariato. Significativo, comunque, l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 (ultimo anno pre-Covid) con una crescita di quasi il 9%.

A trainare poi l’aumento di traffico passeggeri sono stati soprattutto i paesi extra-Ue come Israele (+60%), Moldavia (+56%), Bosnia-Erzegovina (+41%), Kossovo (+15.6%), Uzbekistan (+15.5%), Albania (+9.1%) e Georgia (+8.5%).

Decisamente molto più contenuta la crescita negli aeroporti dell’Ue, dove hanno primeggiato soltanto Slovacchia (+16%), Polonia (+15,4%), Ungheria (+14%) e a seguire Malta, Lituania e Croazia. L’Italia si è attestata su un incremento del +6%, seguita da Francia (+4%). Ad aver segnato una crescita marginale sono stati gli aeroporti in Germania e Austria (solo +1%). Addirittura in calo il traffico aereo in Islanda (-2,5%), Svezia (-2%) e Irlanda (-0,5%).

Nel commentare i primi dati del 2025, Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha sottolineato: «I dati mostrano che il boom dei viaggi post-pandemici si sta affievolendo, mentre ci stiamo muovendo verso tassi di crescita “normalizzati” nei volumi di passeggeri, con una domanda che finora si è mantenuta generalmente resiliente. Ciò riflette la priorità data dai consumatori alle esperienze, nonostante un contesto economico sempre più difficile, insieme al dinamismo dei mercati dell’aviazione nelle regioni orientali e meridionali del nostro continente e dell’Asia centrale».

«Mentre la domanda transatlantica si sta indebolendo – prosegue Jankovec – prevediamo che la quota europea si sposterà verso altri mercati e rimaniamo fiduciosi riguardo alla stagione estiva. Il grande quesito è cosa accadrà a partire dal prossimo inverno, data l’incertezza macroeconomica senza precedenti che stiamo affrontando a seguito dell’attacco dell’amministrazione Trump al sistema commerciale multilaterale globale. Ciò significa che potremmo assistere a pressioni al ribasso della domanda che si concretizzano, oltre alla geopolitica e alle attuali pressioni sull’offerta derivanti dai ritardi nelle consegne e nella manutenzione degli aeromobili, nonché ai limiti di capacità infrastrutturale e alle compagnie aeree che si concentrano sui rendimenti piuttosto che sull’espansione della capacità».