One Day Music Festival highlights

Che tu sia un traveller esperto o un neofita dell’elettronica, One Day Music Festival merita un posto nella classifica dei migliori appuntamenti primaverili. Ecco com’è andata la sedicesima edizione. I punti forti restano due: la location da sogno affacciata sul litorale catanese e la line-up eclettica, che non abbraccia solo l’elettronica ma anche rap, hip-hop, […] L'articolo One Day Music Festival highlights sembra essere il primo su Parkett.

May 12, 2025 - 08:36
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One Day Music Festival highlights

Che tu sia un traveller esperto o un neofita dell’elettronica, One Day Music Festival merita un posto nella classifica dei migliori appuntamenti primaverili. Ecco com’è andata la sedicesima edizione.

I punti forti restano due: la location da sogno affacciata sul litorale catanese e la line-up eclettica, che non abbraccia solo l’elettronica ma anche rap, hip-hop, trap e indie-pop. 

Come da tradizione, l’evento si è svolto all’Afrobar, in quello che ogni anno si trasforma in un villaggio sonoro dall’ecosistema fertile, ricco di musica e buone vibrazioni, complice la bellissima giornata che ha sfiorato i 25 gradi. L’evento si è sviluppato su tre palchi: Stage One, Sundance Arena e Vulkano Stage. 

One Day report 2025

@federicoverzi x @vision.studiocreativo

Anche quest’anno la Sundance Arena ha accolto artisti noti della scena elettronica spaziando tra tech-house, melodic techno, techno e hard techno. Una line-up che al primo sguardo non ci ha entusiasmati particolarmente, ma a volte bisogna andare oltre le prime impressioni e, come si suol dire, ”trust the process”. 

One Day Music Festival è noto per le sue line-up eterogenee, non solo perché ricerca più stili – elettronica, rap, indie-pop ecc.- ma perché anche all’interno di un macro genere come l’elettronica sceglie, e ha scelto anche quest’anno, di proporre sonorità molto diverse tra loro.

Una line-up che non sempre ha descritto le tappe di un viaggio sonoro organico, come accade di solito nei club o nei festival “tradizionali”, ma che ci ha permesso di scoprire nuovi artisti e rivalutarne altri. A volte bisogna fidarsi e lasciarsi sorprendere, senza nutrire particolari aspettative o far scadere i nostri gusti personali in pregiudizio.

one day Sundance Arena 2025

C: @federicoverzi x @vision.studiocreativo

Double Vision e Charlie Iapicone hanno inaugurato la Sundance Arena a metà mattina, seguiti dal duo siciliano Allen & Filix. Un binomio che ci ha sorpreso, traccia dopo traccia, con un set in costante evoluzione, fatto di kick importanti, ritmi incalzanti e contaminazioni prima house, poi sempre più techno. Una selezione che ha lasciato a Luca Marano dei Phunkadelica, storica presenza del Festival, una splendida pista da ballo piena.

Mentre Sally Kruz e BNKR44 salivano pionieristicamente sullo Stage One portando in anteprima l’indie-pop, seguiti dall’headliner Kid Yugi, Kölsch ci ha accompagnati dolcemente verso il tramonto con una selezione armoniosa, progressiva, a tratti tribale. Un set vario che in alcuni momenti ci è piaciuto di più e in altri meno, ma che nei suoi vertici di synth onirici e kick decisi ci ha fatto dire assolutamente sì.

Kolsch Sundance Arena

@federicoverzi x @vision.studiocreativo

La fotografia di uno dei momenti più belli della sedicesima edizione ha come protagonisti Adiel ed Hector Oaks, ormai maestri della techno romana e spagnola stimati in tutto il mondo. Il carisma con cui hanno padroneggiato l’arte del vinile in questo speciale set b2b dalle contaminazioni techno, funk, Detroit e anni ’90 ha acceso una scintilla che resterà nella memoria del One Day Music Festival e di chi ha vissuto questa sedicesima edizione.

Adiel b2b hector One day

@federicoverzi x @vision.studiocreativo

Completano la line-up della Sundance Arena Metodi Hristov, Charlie Sparks, Biia e Dion.

Anche il Vulkano Stage ha ospitato una selezione di artisti techno. Interessante la scelta di incentrare la proposta musicale, tra gli spazi dell’Afro Winter, esclusivamente sui collettivi locali, tra questi Kronos, Latte + e Techno Purgatory. Un’idea che, se ben sviluppata, potrebbe diventare una tradizione nella tradizione, magari mantenendo l’eterogeneità tipica del festival, dato che il sound del Vulkano Stage non è quasi mai sceso sotto i 140 bpm.

hector oaks

@federicoverzi x @vision.studiocreativo

Abbiamo notato anche una certa cura nei servizi, nella presenza di aree food con proposte locali e nei diversi bar e birrerie, e un maggior numero di servizi igienici.

Non ci resta che aspettare i primi spoiler per l’edizione 2026…

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