Rocco Siffredi scrive una lettera dopo le accuse di abusi: attacco a Le Iene
Questo non è certamente un periodo facile per Rocco Siffredi, prima l’operazione al cuore del figlio Leonardo Tano e poi sono arrivate anche le gravissime accuse di abusi fatte da diverse ragazze a Le Iene. Proprio nel programma di Italia 1 l’attore ha negato tutto, smentendo le versioni delle sue accusatrici e adesso l’ha fatto […] L'articolo Rocco Siffredi scrive una lettera dopo le accuse di abusi: attacco a Le Iene proviene da Biccy.

Questo non è certamente un periodo facile per Rocco Siffredi, prima l’operazione al cuore del figlio Leonardo Tano e poi sono arrivate anche le gravissime accuse di abusi fatte da diverse ragazze a Le Iene. Proprio nel programma di Italia 1 l’attore ha negato tutto, smentendo le versioni delle sue accusatrici e adesso l’ha fatto anche a Dagospia. In una lunga lettera scritta a Roberto D’Agostino, Rocco Siffredi ha dichiarato che quelle contro di lui sono solo falsità montate ad arte per distruggerlo.
Rocco Siffredi ha poi puntato il dito contro Le Iene, dicendo che Roberta Rei non gli ha dato la possibilità di un confronto con le ragazze, ma si è limitata a riportare il contenuto delle loro rivelazioni. Inoltre l’attore aveva anche chiesto di far slittare i servizi, a causa dell’operazione subita da Leonardo, ma il programma a quanto pare non ha accolto la richiesta.
Il 61enne poi rivolgendosi ai suoi follower, ha scritto su Instagram: “Sarà una battaglia lunga e dura, impari e complicata solo io e la mia famiglia per voi che mi avete conosciuto e amato lotterò perché’ la verità venga fuori. Davide Parenti, padre de Le Iene si autoproclama giustiziere dei più deboli, attraverso una forza mediatica e televisiva potentissima, in realtà e’ un vampiro moderno di raro sadismo con al suo servizio un gruppo di adepti marionette pronti a tutto pur di sedare la sua eterna sete di sangue. La iena Roberta Rei l’anno scorso il suo colpo di fortuna, le scuse a una giornalista davanti alla sua telecamera gli regalarono il servizio più visto dell’anno e allora quale miglior occasione per farci una bella serie! L’anno scorso su Netflix ero il Super Eroe dai Super Poteri ora sempre su una serie televisiva ma da abusatore! Cara Roberta ho amato e amo le donne tutta la mia vita, ho passato la maggior parte del mio tempo ad essere orgogliosamente l’oggetto di desiderio delle donne e non solo, la tua corsa a voler diventare la paladina delle donne a tutti i costi creando solo odio nei miei confronti e purtroppo tanta sofferenza alla mia famiglia non ti fa onore pensavo veramente che tu fossi come ti descrisse il tuo collega Filippo una persona di gran valore umano, cara Roberta sappi che io sono e sarò sempre un vero attore e non uno che abusa“.
Alla fine Rocco Siffredi ha ringraziato i suoi figli Lorenzo e Leonardo: “Grazie amore di avermi regalato i veri motivi di vita.. il resto va e viene nulla resta loro sono e resteranno per sempre dentro di me, per fortuna ci siete voi, grazie”. [meride embed="24577"]
Rocco Siffredi, la lettera dopo le accuse.
“Sto vivendo un periodo di grande difficoltà insieme alla mia famiglia per le note preoccupazioni riguardanti mio figlio alle quali si aggiunge inaspettata questa violenta campagna denigratoria che coinvolge la mia persona e anzi direi la mia intera carriera professionale. Un mese di diffamazioni continue, rimbalzate e amplificate sui social, che ormai è diventata la serie più vista de Le Iene.
Ogni giorno ricevo decine e decine di messaggi e telefonate di persone, soprattutto donne, che mi conoscono personalmente o che hanno lavorato con me, che mi chiamano incredule per il ritratto mostruoso che sta venendo fuori e che non riconoscono. Sto dedicando tutto il tempo che non dedico alla mia famiglia per raccogliere elementi di prova contro queste falsità.
Non è facile farlo, in quanto ho sperimentato sulla mia pelle l’impotenza di contrastare un metodo tanto efficace quanto insidioso: chi usa questo metodo si nasconde dietro un valore condiviso, quale il rispetto per le donne, per attaccare in maniera scomposta e senza regole attraverso testimonianze non verificabili, dove persone approfittano dell’anonimato con la scusa della fragilità per parlare a ruota libera.
Ho commesso invece l’errore di fidarmi e accettare l’invito della giornalista che mi chiedeva di rispondere alle accuse attraverso un confronto con chi mi accusava, pur conoscendo il taglio della trasmissione: invece delle mie accusatrici, nello studio televisivo ho trovato la giornalista che si faceva portavoce di queste ragazze e che si è limitata a ribadire le accuse senza darmi alcun elemento che consentisse una mia replica.
Ho potuto riscontrare nelle settimane successive che si trattava di un prodotto televisivo già confezionato da mesi, nel quale la mia presenza all’ultimo minuto serviva solo a far credere ai telespettatori che ci fosse stato un reale confronto, laddove invece le mie risposte che avevo potuto dare, senza poter sapere di cosa si stava parlando, sono state poi addirittura accuratamente selezionate perché funzionasse la narrazione che avevano già in mente.
Non è facile reagire a un attacco con queste insidiose modalità ma lo sto facendo in maniera decisa e costante: abbiamo identificato tutte le persone rimaste anonime e abbiamo ricostruito in maniera dettagliata le circostanze di fatto in cui queste ragazze inserivano i loro fantasiosi racconti.
Lo stesso vale per quelle persone che mi hanno accusato apertamente senza nascondere la loro identità: anche se basterebbe fare un giro sui social per vedere come queste stiano cavalcando questa storia per promuovere i loro profili OF.
Fortunatamente ho il tempo e le risorse per affrontare questa guerra che è stata mossa contro, una guerra crudele come tutte le guerre che non si è fermata neanche quando avevo chiesto alla giornalista di ritardare (non di bloccare!) la messa in onda del programma, avendole fatto presente che in quei giorni non ero potuto andare a Budapest a prendere il materiale che avrebbe messo in discussione l’attendibilità delle accuse, ma ero stato bloccato a Milano per la grave problematica al cuore che mi aveva fatto pensare che avrei potuto perdere mio figlio, ricevendo, in tutta risposta, un cinico messaggio di “buona fortuna”; del resto, show must go on”.
“Quando ci siamo innamorati, lui era molto combattuto e, in effetti, essere la moglie di Rocco Siffredi in alcuni momento è stato impegnativo.” Il monologo di Rózsa Caracciolo a #LeIene https://t.co/IXldHAJ2RC
— Le Iene (@redazioneiene) October 18, 2024
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