Silent Hill F Anteprima

Nella storia dei videogiochi ci sono stati tanti momenti rappresentativi, e uno dei più significativi è il 1999, l’anno in cui è stato pubblicato Silent Hill. In origine doveva essere la versione di Resident Evil fatta da Konami, ma è diventata tutt’altro: il suo opposto per eccellenza. Un titolo che non andava a cercare la […] L'articolo Silent Hill F Anteprima proviene da Vgmag.it.

Apr 19, 2025 - 16:23
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Silent Hill F Anteprima

Nella storia dei videogiochi ci sono stati tanti momenti rappresentativi, e uno dei più significativi è il 1999, l’anno in cui è stato pubblicato Silent Hill. In origine doveva essere la versione di Resident Evil fatta da Konami, ma è diventata tutt’altro: il suo opposto per eccellenza. Un titolo che non andava a cercare la paura nell’action splatter più immediato, ma nell’esporre i meandri della psicologia umana filtrati da una lente culturale propriamente giapponese. Infatti, la scelta di dargli una veste occidentale, a partire dalla collocazione geografica della città di Silent Hill, ha consentito di veicolare più facilmente concetti che non ci appartengono del tutto. Questa particolare amalgama ha reso il tutto ancor più spaventoso e affascinante. Dopo il secondo capitolo, universalmente acclamato come il migliore, questa caratteristica non venne più bilanciata e la troppa occidentalizzazione fece perdere quella capacità seduttiva presso il pubblico. Ed è proprio da qui che partiamo a raccontarvi di Silent Hill F, il ritorno ufficiale della saga.

Silent Hill f
Ecco la protagonista del gioco!

Colline… giapponesi

Silent Hill F abbandona gli Stati Uniti per offrirci un’ambientazione nipponica. Infatti, le vicende della giovanissima protagonista Hinako prendono vita nella piccola città rurale di Ebisugaoka. L’epoca è ascrivibile agli anni ’60 quando il richiamo del boom economico svuotò le realtà rurali e i conflitti socio-culturali emersero distintamente. La rinuncia allo scenario originale statunitense è stata più volte sottolineata e giustificata da parte del team: questa premura è da collegarsi all’estrema necessità da parte di Konami di comunicare quanto più positivamente possibile questo importante cambio di rotta. Sebbene ci siano state delle perplessità da parte del pubblico, consideriamo questa scelta assolutamente comprensibile e motivata proprio in forza della deriva che la serie aveva purtroppo imboccato. In ogni caso, l’ambientazione è di sicuro l’elemento che ci ha convinto di più: un villaggio rurale ricostruito minuziosamente che si rivela una sorta di labirinto, meravigliosi tappeti di gigli ragno che si trasformano in una minaccia e un tempio shintoista che sembra più un luogo di giudizio che di preghiera. Uno scenario orrorifico di una bellezza sconvolgente, con un effetto voluto e progettato dallo stesso team. Tant’è che il concetto “Trovare la bellezza nell’orrore” è al centro delle dichiarazioni del producer del gioco, Motoi Okamoto. Un principio assolutamente affascinante che trova riscontro anche nei media occidentali: in particolare ci riferiamo al film Midsommar di Ari Aster, che ha il suo momento più terribile proprio nella sequenza più bella, quella in cui la protagonista, vestita di fiori, sorride mentre guarda il suo fidanzato bruciare tra le fiamme. Un esempio che non ci pare del tutto campato in aria, considerando il primo teaser trailer di Silent Hill F rilasciato da Konami, tant’è che in molti lo hanno considerato un omaggio, se non addirittura una citazione diretta all’opera del regista statunitense. Quello che sembra trasparire è la volontà di utilizzare un concetto noto anche a noi occidentali, quello della “bellezza nell’orrore” attraverso un abile esercizio di “japonisme”.

A questo dobbiamo aggiungere che la stesura della sceneggiatura è stata affidata a Ryukishi07, autore di visual novel horror molto anticonvenzionale, a partire proprio dalla sua biografia professionale. Infatti, studia da creativo, ma si ritrova a fare il funzionario pubblico. Un’esperienza che lo mette davanti alle regole inflessibili della società nipponica all’interno di un contesto intergenerazionale e che, per sua stessa ammissione, diventa la fonte principale da cui trae ispirazione. Il fatto che si sia dichiarato un fan della serie e conoscitore dei temi che l’hanno sempre caratterizzata fa ben sperare in qualcosa di interessante, come, ad esempio, la scelta di avere una protagonista femminile al centro dell’azione e non solo come destinataria di sofferenze e ingiustizie. 

No, decisamente non siamo a Silent Hill

Attenzione per i dettagli

Come detto in precedenza, Ebisugaoka è il nuovo teatro delle vicende di Silent Hill F. Da quello che si evince finora, la cura riposta nel crearla è stata massima. Infatti, la topografia che esploreremo è presa direttamente da una location reale, quella di Kanayama, nota per i suoi kinkotsu, i vicoli che si intrecciano tra loro come se fossero parte di un sistema sanguigno. Per arrivare a una rappresentazione fedele di questo luogo, il team è andato direttamente in loco, non solo scattando foto e registrando i suoni della città, ma impegnandosi anche in una ricerca storica per poter poterla adattare all’epoca di riferimento del gioco. Il perché abbiano scelto questa particolare cittadina è da ricercarsi nella volontà dello stesso Ryukishi07 che conosceva personalmente i suoi particolari vicoli, ritenendoli adatti alla storia che voleva raccontare. 

L’art design è stato diretto dall’artista Kera, che non solo ha curato l’immagine di Hinako, ma anche tutti i mostri che saranno presenti in game. Uno dei problemi più grossi è stato trasformare la ruggine e il sangue dei passati capitoli in un qualcosa di diverso ma simile, che potesse soddisfare il requisito estetico alla base del gioco. Da quello che si è potuto vedere fino a oggi, la soluzione di usare i fiori e loro stami come alternativa è assolutamente incredibile e tecnicamente ben riuscita.

Un comparto davvero molto importante per un qualsiasi horror è il sonoro, e in Silent Hill F si è deciso di distribuire la responsabilità tra diversi artisti. Ovviamente, non poteva mancare lui, Akira Yamaoka, una delle anime creative che ha costruito il mito di questa serie. A lui è stato affidato il compito di curare le musiche del Mondo Nebbioso, in una Silent Hill diversa da quella che conosceva da 25 anni. Infatti, lo stesso artista ha tenuto a ribadire come sia stato impegnativo dover incorporare suoni tipicamente orientali in uno spartito che doveva tener conto anche di un pubblico occidentale. Invece per l’Otherworld, o “Santuario Oscuro”, è stato ingaggiato Kensuke Inage, altro veterano del gaming che si è occupato di serie come Dynasty Warriors e Samurai Warriors. Il mix sonoro da lui concettualizzato fa riferimento all’antica musica di corte giapponese gagaku e a suoni ambientali. A chiudere il cerchio di questo comparto si sono aggiunti altri due professionisti che fanno parte del team creativo di Ryukishi07. 

Silent Hill f
Uno dei vicoli che esploreremo

Qualche speculazione

Sebbene non abbiano fatto trapelare nulla della trama, alcuni dettagli del trailer possono portare a qualche speculazione in merito. Quello che sappiamo della biografia della giovane è che soffre del peso delle aspettative di genitori e amici e, da spensierata adolescente, diventa apatica e depressa. Un tema, questo, ben noto anche tra il pubblico occidentale, oltre a essere stato rappresentato in moltissimi media nipponici. Ad aggiungere altro contesto intervengono anche le annotazioni del publisher che dichiara la presenza di discriminazioni di genere, abusi su minori, bullismo, allucinazioni da droghe, tortura e violenza esplicita. In particolare, sottolinea come determinate rappresentazioni di usi e costumi facciano parte di un contesto storico ben determinato, ovvero gli anni ’60. Il fatto che il titolo faccia più volte riferimento all’atto di scuoiare il viso non sembra del tutto gratuito. Infatti, nell’ultimo trailer, sono le stesse sacerdotesse kitsune che lo eseguono, augurando a Hinako di trovare la vera felicità, come a simboleggiare un rituale di svelamento della reale identità della protagonista. Secondo le parole del compositore Kensuge Inage, che si occupa delle musiche dell’Otherworld, il tempio pieno di volpi dovrebbe essere proprio la realtà più oscura di Silent Hill. Il fatto che sia adornato da decine di statue di kitsune, di cui una a nove code, ci fa presumere che sia una sorta di tempio shintoista dedicato alla divinità Inari, che le usa come messaggere, portafortuna e guardiane benevole. Da qui si potrebbe considerare questo luogo come una sorta di porto sicuro per la protagonista, dove trovare consigli o riparo, durante l’esplorazione dell’Otherworld.

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La cittadina di Ebisugaoka e i suoi dintorni

Simbolismi esoterici

Se consideriamo come il design dei nemici in Silent Hill sia stato spesso utilizzato in chiave simbolica, l’idea dei manichini vestiti da studentesse non può essere considerata casuale. Anche la presenza massiccia di bambole di vario genere sembra andare oltre all’associazione tipicamente horror, alludendo piuttosto a un modo di pensare il ruolo della donna: perfetta, bella e silenziosa. 

Altri particolari si evincono da alcuni ritratti sfregiati con inchiostro rosso che recano la parola “muori”, tranne quello in cui viene ritratto un giovane. Quest’ultimo sembra lo stesso che si vede all’inizio del trailer insieme ad altre due ragazze davanti ad un konbini d’epoca. Non sembra assurdo pensare che Hinako possa provare o subire sentimenti di gelosia nei suoi confronti. Un altro dipinto che sembra dirci qualcosa è la raffigurazione di una rokurokubi, una donna-yokai che riesce ad allungare il collo, cioè una ex umana maledetta per aver commesso un peccato contro Dio o le leggi di natura. In alcuni casi, queste creature ereditano tale sciagura al posto dei propri mariti o padri e, considerate le premesse, non appare assurdo che la giovane Hinako si ritrovi a dover pagare per peccati altrui. Anche la location Ebisugaoka evoca qualche suggestione: un remoto villaggio incastonato tra i monti, che fa correre il pensiero ad altre città fittizie ben più note, come la misteriosa Twin Peaks di David Lynch.

Silent Hill F sembra possedere tutte le carte per essere all’altezza dei suoi predecessori, in particolare del primo e del secondo capitolo, e in un mondo che sembra avere fin troppe paure, abbiamo bisogno di un altro capitolo di questa saga che provi a esorcizzarle.

 

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