Doctor Who The Robot Revolution Recensione: non c’è Dottore senza infermiera!
Doctor Who The robot revolution è la prima, strepitosa e deliziosamente classica, puntata della seconda stagione del nuovo corso, il terzo, storicamente, delle inarrestabili avventure del folle alieno di Gallifrey, che con questo filone detto “Doctor Who Modern” ha trovato una nuova casa tra i bit di Disney+. Facciamo conoscenza con un nuovo personaggio, che […] L'articolo Doctor Who The Robot Revolution Recensione: non c’è Dottore senza infermiera! proviene da Vgmag.it.


Doctor Who The robot revolution è la prima, strepitosa e deliziosamente classica, puntata della seconda stagione del nuovo corso, il terzo, storicamente, delle inarrestabili avventure del folle alieno di Gallifrey, che con questo filone detto “Doctor Who Modern” ha trovato una nuova casa tra i bit di Disney+. Facciamo conoscenza con un nuovo personaggio, che funge da companion per questo rinnovato ciclo di avventure nello spazio e nel tempo, sempre sotto la sapiente guida del beffardo Russel T Davies. Lo showrunner si è detto, scherzando, “ci vorrebbe una infermiera per il Doctor”, e poi lo ha fatto davvero! Allacciate le cinture e decollate con noi verso il misterioso pianeta noto come Miss Belinda Chandra 1, per salvare la sua regina.
Cosa ci fanno un Dottore, una infermiera e centinaia di robot su un pianeta lontano?
No, non è l’incipit di una barzelletta a tema ospedaliero fantascientifico, ma di fatto la domanda che ci si pone nel momento in cui si inizia a seguire il primo episodio della seconda stagione di Doctor Who! Si, solo seconda, perché ogni tanto la saga, come nella natura del suo stesso protagonista, si rigenera e ricomincia da zero, come sappiamo. Pur restando un punto di riferimento forte per la Sci-Fi televisiva, assieme a mostri sacri come Star Trek o The Twilight Zone. Oramai i vari speciali di “transizione” e la precedente stagione ci hanno ben inserito alle nuove dinamiche e pattern comportamentali del Quindicesimo Dottore (anche se sappiamo che esistono tantissime incarnazioni ancora non svelate o solo accennate), e quindi è lecito, da parte degli sviluppatori, concentrarsi su trame di puro intrattenimento, che strizzano l’occhio al passato, ma coccolano anche il semplice pubblico della classica Fantascienza Hard, ovvero il tradizionale filone “astronavi, pianeti & robot” che è la base narrativa, come il “cappa & spada” per il genere fantasy. Se avete pensato al film cult Barbarella, siete fuori strada… Reduci dal commovente episodio speciale di Natale, di cui parliamo qui, eccoci alla nuova stagione.
Doctor Who The robot revolution introduce quindi il nuovo personaggio di Belinda Chandra, che fa proprio l’infermiera (con un sottile umorismo inglese davvero eccezionale) e che è la companion perfetta per il Dottore. Dal 1963 non ci aveva pensato nessuno, da Terry Nation in poi, incredibile ma vero! La trama, semplice, immediata, ma non per questo meno appassionante, parte in media res, catapultandoci in un normale fine turno lavorativo, in cui, la sera, finalmente, una ragazza, stanca dal lavoro in ospedale, torna a casa per riposarsi, nella sua casa che divide con alcuni coinquilini. Durante una frugale cena accade l’impossibile, poiché viene rapita da dei misteriosi robot, che, chiamandola regina, dicono di essere diretti verso il primo pianeta della stella nota come Miss Belinda Chandra! Che curiosa omonimia, ci sarà sotto qualcosa? In realtà tutto è legato ad un regalo di un ex fidanzato, Alan, fissato con l’astronomia, che vediamo nel teaser dell’episodio, e complesse dinamiche di viaggi spazio temporali, come scopriremo durante l’appassionante trama della storia di Miss Belinda Chandra 1.
Doctor Who The robot revolution: una puntata classica e vecchio stile
Dimenticate per un attimo le bizzarrie recenti e le esagerazioni del primo periodo del nuovo corso, si, perché, perlomeno questa prima puntata della seconda stagione di Doctor Who Modern, codice DWM 02×01, per i whovian più pignoli, è squisitamente classica, verrebbe quasi da dire retrò. Una regina che non sapeva di esserlo, in pericolo su un pianeta misterioso, con tanti robot e persino con un ancor più misterioso manufatto chiamato AI GENERATOR, che pare saperne molto su di lei. Una critica alla gestione dell’Intelligenza Artificiale attuale, penseranno in molti, ma “sotto la scocca” del computer sensiente c’è molto di più. La puntata è un vero e proprio accorato omaggio alla fantascienza classica del filone “Hard Sci-Fi”, come detto, anche sotto il profilo estetico. L’aspetto delle astronavi, della cittadella e del sedicente pianeta alieno, sono molto classici. Il tutto, ovviamente, inserito però in una trama brillante, mai banale e davvero appassionate, in una puntata scritta dal veterano Russel T Davies e diretta da Peter Hoar.
Ma più di tutte colpiscono le fattezze stesse dei robot, così simili al classico immaginario collettivo degli anni cinquanta, ovvero le unità dall’andatura claudicante ma decisa, derivative dell’aspetto dell’iconico ROBBY THE ROBOT, visto nel film cult Il Pianeta Proibito del 1956, diretto da Fred Wilcox con Leslie Nielsen. Anche le numerose illustrazioni ed artwork che si vedono lungo l’episodio si rifanno a questo immaginario, e non è da meno, ovviamente, anche l’aspetto del misterioso AI GENERATOR. Ogni più piccolo particolare si rifà a quel setting, compreso il nascondiglio dei ribelli alla dominazione robotica, e le armi laser tradizionali, alla Mars Attack, e ci riferiamo proprio al set di figurine degli anni cinquanta, che hanno ispirato il film omonimo di Tim Burton. Il ridente, ma non troppo, pianeta alieno di Miss Belinda Chandra pare proprio provenire da una di quelle iconiche figurina.
Al contrario di quello che ci si poteva aspettare, però, il nuovo personaggio non è per niente in tema con la mentalità anni cinquanta, in cui c’erano appunto le principesse in pericolo da salvare, in balia degli alieni cattivi, e colpisce infatti una frase detta da lei proprio al Doctor interstellare, ovvero ” io non sono una delle tue avventure!” Companion si, quindi, ma solo se con pari dignità al Doc, perfettamente a tono con il pensiero moderno. “Non ci sono più le vallette di una volta a Sanremo“, direbbe un beffardo Nino Frassica. I tempi cambiano, le companion pure! Abbiamo il piacere di vedere la talentuosa attrice Varada Sethu (classe 1992) nei panni di Belinda Chandra, anche se i più attenti la ricorderanno per il cameo di un personaggio minore della prima stagione, qui citato. La ricordiamo anche nella serie Andor. Una divertente curiosità, l’attrice ha debuttato nella TV inglese nella serie Doctors nel 2015! Anche in questo episodio torna la “misteriosa” vicina di casa, sappiatelo! Prima o poi sapremo finalmente chi si nasconda sotto le sue sembianze da innocua pensionata britannica? Se volete approfondire su come viene creato Doctor Who Modern, vi rimandiamo ad un interessante dietro le quinte della serie, di cui parliamo in questa pagina.
Dottore ed infermiera, “Una grande squadra”! In questa piccola battuta si riassume il rapporto tra il mutevole alieno gallifreyano e la sua nuova companion terrestre, interpretata dalla talentuosa Varada Sethu. Un personaggio stavolta davvero “alla pari” col protagonista, che si rifiuta di essere considerata la classica spalla. La sua forte personalità, non a caso nel ruolo di una (pur non voluta) Regina aliena, farà sicuramente da forte contrappeso a quella del vulcanico Doctor. Un primo episodio classico ma appassionante, fatto di malvagi robot, pianeti sconosciuti e donzelle in pericolo, capaci, però, di salvarsi da sole, sia chiaro! Se amate la Sci-Fi di stampo classico, è senza dubbio l’episodio che fa per voi! Tutti a bordo del TARDIS, destinazione Disney+!
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