Come funziona il Conclave: così si elegge il Papa
Il Conclave sta per diventare di nuovo realtà. I Cardinali che non hanno superato gli 80 anni al momento della morte del Papa sono quelli che hanno il diritto di voto e che, ipoteticamente, possono ambire a diventare il nuovo Papa. Secondo l’ultimo aggiornamento del sito del Vaticano, sono attualmente 136 i Cardinali che soddisfano […] L'articolo Come funziona il Conclave: così si elegge il Papa proviene da Biccy.

Il Conclave sta per diventare di nuovo realtà. I Cardinali che non hanno superato gli 80 anni al momento della morte del Papa sono quelli che hanno il diritto di voto e che, ipoteticamente, possono ambire a diventare il nuovo Papa.
Secondo l’ultimo aggiornamento del sito del Vaticano, sono attualmente 136 i Cardinali che soddisfano questi requisiti. Se tutti e 136 i Cardinali si presentassero a Roma, il futuro Papa dovrebbe ottenere il consenso di almeno 91 voti per essere eletto (ovvero due terzi). Ovviamente ci sono già dei favoriti, fra cui anche tre italiani. I Cardinali hanno a disposizioni 33 scrutini per eleggere il Papa, se al termine del trentatreesimo non hanno ancora raggiunto la maggioranza di due terzi, apriranno a un ballottaggio fra i due cardinali che hanno ottenuto il maggior numero di voti durante l’ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, è richiesta una maggioranza di due terzi per l’elezione. I due cardinali in ballottaggio non possono partecipare al voto.
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— BICCY.IT (@BITCHYFit) April 21, 2025
Conclave, quando i Cardinali vengono chiusi “a chiave” nella Cappella Sistina
Una volta che il collegio cardinalizio entra nella Cappella Sistina, ogni Cardinale presta giuramento di segretezza totale e perpetua verso chiunque non faccia parte del Conclave. Il maestro delle celebrazioni pontificie può quindi pronunciare l’Extra omnes, l’ordine di “fuori tutti”, che segna l’inizio ufficiale del Conclave. Chi non ha diritto di voto deve lasciare la Cappella, e il maestro provvede a chiudere la porta a chiave (da cui il termine conclave: “cum clave”). Da quel momento, nessun Cardinale può uscire dal Conclave.
Come si svolgono gli scrutini
Ogni giorno si svolgono due scrutini: uno al mattino e uno al pomeriggio. Ogni Cardinale riceve una scheda su cui è scritto “Eligo in Summum Pontificem” (ovvero: “Elego come Sommo Pontefice“); quindi scrive il nome del candidato prescelto, piega la scheda e si dirige verso l’altare dove la depone su un piatto d’argento che poggia su un’urna, lasciandola scivolare dentro, dopo aver pronunciato la formula in latino: “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”.
Terminato il voto, ha inizio lo spoglio: due scrutatori aprono e leggono in silenzio ogni scheda, mentre un terzo annuncia il nome a voce alta. Le schede vengono forate e legate insieme per essere bruciate nella stufa del Conclave, realizzata in ghisa e di forma cilindrica. La stufa ha due sportelli: uno inferiore per accendere l’innesco e uno superiore dove vengono introdotte le schede. Su quest’ultimo sportello sono incise le date di elezione e i nomi degli ultimi pontefici.
Se l’elezione non ha esito positivo, viene aggiunta una miscela per colorare il fumo di nero, se invece il nuovo Papa è stato eletto, il decano – che nel caso attuale dovrebbe essere l’italiano Pietro Parolin, a meno che non sia lui stesso l’eletto – si rivolge al candidato chiedendo: “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?” (ovvero: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?“). Se la risposta è affermativa, gli chiede: “Quo nomine vis vocari?” (ovvero: “Come vuoi essere chiamato?“). Solo a questo punto vengono bruciate le schede, aggiungendo il colorante bianco: è quando viene poi detto “Habemus Papam“. [meride embed="25952"]
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