Fuori piove? Tre magnifiche grotte delle Apuane dove emozionarsi senza usare l’ombrello
Viaggio nel ventre del gruppo montuoso della Toscana, dalla popolare Grotta del Vento all’Antro del Corchia fino alle segrete grotte di Equi Terme L'articolo Fuori piove? Tre magnifiche grotte delle Apuane dove emozionarsi senza usare l’ombrello proviene da Montagna.TV.

Le Alpi Apuane, affascinante sfondo delle spiagge della Versilia, offrono al visitatore che si porta alle loro pendici un universo tutto da scoprire. In particolare, le viscere di queste montagne sono attraversate da un intricatissimo dedalo di grotte: chilometri e chilometri di gallerie e pozzi verticali scavati dal lavoro dell’acqua all’interno del marmo che ha reso famose le Apuane da Michelangelo in poi, e ancora in esplorazione da parte di speleologi che intendono fare luce sul buio più profondo.
Alcune di queste grotte sono attrezzate per le visite e permettono a tutti di avere un’idea dello straordinario mondo sotterraneo. Qui si cammina tra stalattiti e stalagmiti ancora in crescita, si scoprono le piccole forme di vita adattate a un ambiente estremo come quello ipogeo, si sperimentano l’assoluto silenzio e tutti i colori tipici delle grotte.
Antro del Corchia
L’Antro del Corchia si trova a Levigliani (LU), a una quindicina di chilometri dalle spiagge versiliesi. Con un’estensione di oltre 70 chilometri per una profondità di 1.210 metri, è uno dei più grandi complessi carsici in Europa. Gli ingressi sono oltre 20, ma gli speleologi sono costantemente al lavoro per esplorare nuovi ingressi e portare alla luce ulteriori porte d’accesso a questo gigantesco mondo sotterraneo.
È possibile addentrarsi senza pericoli nell’Antro del Corchia seguendo un percorso turistico di circa 2 chilometri su passerelle d’acciaio. Le visite guidate hanno una durata di circa due ore ed effettuano un percorso ad anello che tocca alcune delle zone più spettacolari della grotta.
Si accede all’Antro attraverso un tunnel scavato artificialmente, che conduce alla Galleria Franosa, da cui, con un po’ di fortuna, potreste veder spuntare degli speleologi entrati dai vicini ingressi detti “Pompieri” e “Serpente”. La visita prosegue nella Galleria degli Inglesi, scoperta appunto da esploratori britannici negli anni ’60 del ‘900: qui si osservano le prime sale concrezionate e un lago sotterraneo fossile, il Lago del venerdì. Il percorso si conclude con un anello che attraversa le sale più ampie e spettacolari del complesso, tra cui la Foresta Pietrificata, in cui le forme delle stalagmiti ricordano appunto quelle degli alberi in una foresta.
Grotta del Vento
La Grotta del Vento si trova in località Fornovolasco (LU), in Garfagnana, nel versante orientale delle Alpi Apuane. Si tratta di una zona dove il carsismo si è sbizzarrito, modellando il calcare in forme spettacolari come l’arco naturale del Monte Forato, i torrioni che costituiscono il Monte Procinto e le incisioni naturali cha caratterizzano l’altopiano della Vetricia.
La visita a questa grotta è estremamente completa, poiché permette di esplorare tre zone molto diverse tra loro: le gallerie orizzontali con stalattiti in crescita, la zona attiva che è ancora attualmente allagata in occasione delle piene, e la parte verticale, con un pozzo di 90 metri dentro al quale è stata costruita una passerella.
“La prima persona entrata nella Grotta del Vento è stata una bambina di 4 anni residente a Fornovolasco, nel 1898. Poi sono cominciate le prime esplorazioni, con alcuni naturalisti che entravano alla ricerca di insetti e poi speleologi, sia locali che si calavano con le corde del campanile del paese, e non hanno purtroppo lasciato documentazioni scritte, sia del Gruppo Speleologico Fiorentino e Bolognese, i quali arrivarono al primo sifone e non proseguirono oltre, pur riportando che la grotta non finiva lì” racconta Mario Verole, speleologo tra i gestori della Grotta del Vento.
“Della fauna delle grotta si conosce poco: niphargus, geotritoni e qualche pipistrello, ma si ha la certezza che con una ricerca biologica se ne troverebbero molte di più. In questi ambienti spesso è difficile identificare le specie perché ci sono endemismi, ovvero organismi che vivono solo qui e di cui non si trova riscontro altrove, sono specie nuove” conclude.
Grotte di Equi
Le Grotte di Equi si trovano ad Equi Terme, in Lunigiana, all’interno del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Qui è possibile cimentarsi con tre diversi percorsi all’interno della grotta: “Offriamo percorsi per tutti i livelli. Il più facile, chiamato Proteo dal nome di un animaletto che vive nelle nostre grotte, è adatto a tutti purché non soffrano di claustrofobia. Si attraversa un tratto di grotta fossile, con concrezioni che ormai non sono in crescita e ci permettono di comprendere l’evoluzione della grotta nel tempo. Entriamo poi in una parte attiva del sistema carsico, dove scorre un fiume sotterraneo: la grotta di Equi si trova al livello di falda, e questo permette di apprezzare anche le variazioni di portata del fiume nei diversi momenti dell’anno” racconta Francesca Malfanti, del Grotte di Equi Experience Park.
Per chi vuole spingersi un po’ oltre, c’è il percorso Nottola, che prevede una visita speciale sul percorso turistico completamente al buio, esplorando la grotta con il caschetto e la sola luce della torcia frontale. “Qui si sperimenta con tutti i cinque sensi: si può stare in silenzio e ascoltare il gocciolio dell’acqua che fa crescere le concrezioni, e fare esperienza del vero buio pesto che si può trovare solamente in una grotta”.
Se avete voglia di un’esperienza ancora più forte, la speleo avventura fa al caso vostro: un percorso attrezzato nel tratto speleologico della grotta, con imbrago e casco, in cui si procede legati a un cavo d’acciaio. Qui le sale diventano molto ampie rispetto a quelli visibili nella parte turistica, con concrezioni di dimensioni notevoli e con colorazioni particolari.
Oltre alle grotte, il Grotte di Equi Experience Park offre un sito paleontologico con reperti di Ursus Speleus, un museo archeologico e una zip line che vola sopra il torrente che esce dalla grotta carsica.
Articolo aggiornato dalla redazione di montagna.tv il 18 aprile 2025.
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