Conclave: cosa succede ora che il Papa è morto?
Mentre tutti piangiamo la scomparsa di Papa Francesco I, si profila per i prossimi giorni la riunione del Conclave per l’elezione del nuovo pontefice. Ma cosa succederà di preciso, e come verrà eletto? Vi spieghiamo come funziona Dato l’ultimo e triste addio a Papa Francesco I, il mondo cattolico dovrà prepararsi ora per il Conclave […] L'articolo Conclave: cosa succede ora che il Papa è morto? proviene da LaScimmiaPensa.com.

Mentre tutti piangiamo la scomparsa di Papa Francesco I, si profila per i prossimi giorni la riunione del Conclave per l’elezione del nuovo pontefice. Ma cosa succederà di preciso, e come verrà eletto? Vi spieghiamo come funziona
Dato l’ultimo e triste addio a Papa Francesco I, il mondo cattolico dovrà prepararsi ora per il Conclave che deciderà l’elezione del prossimo capo della chiesa e del Vaticano. Come sapete, per coincidenza, di recente è uscito un film con Ralph Fiennes che segue proprio le vicende di un conclave. Ma come funziona nella realtà?
Prima di tutto, perché si chiama così: conclave deriva dal latino cum clave, che significa “sottochiave” e indica il luogo in cui i cardinali si riuniscono per eleggere il prossimo papa. Il primo uso del termine risale al 1274 ma il primo “conclave” propriamente detto avvenne nel 1270.
Sentite un po’: stanchi dell’indecisione dei cardinali nell’eleggere il nuovo Papa, gli abitanti di Viterbo – allora sede papale – li rinchiusero a chiave (“clausi cum clave”) in una sala del palazzo arcivescovile, per costringerli a sbrigarsi. Ma ottennero l’effetto contrario, perché quella elezione durò la bellezza di tre anni.
Rimane la più lunga nella storia della chiesa e proprio in seguito ad essa, con l’elezione di Papa Gregorio X, venne emanata quattro anni dopo la costituzione apostolica Ubi Periculum, che stabilisce l’isolamento del concilio cardinalizio. In pratica, i cardinali non possono avere contatti con l’esterno e devono continuare a votare fino a giungere ad una decisione concordata.
Il conclave si riunisce entro 15-20 giorni dalla morte del Papa precedente e, in stato come si dice di “sede vacante”, presiede il governo della Chiesa ma senza poter prendere decisioni campali. Dopo la messa pro eligendo Romano Pontefice a San Pietro, i cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina, dove si pronuncia l’extra omnes”: fuori tutti.
Da quel momento, giurano in latino di non svelare mai a nessuno ciò che accadrà nelle riunioni, e non potranno più uscire: risiederanno a Casa Santa Marta, costruita all’uopo da Giovanni Paolo II. Dovranno essere presenti solo i cardinali “elettori”, cioè quelli di età inferiore a 80 anni, che sono al momento 138 in tutto.
Perché un nuovo Papa venga eletto dovrà essere scelto, con voto segreto, da almeno due terzi di costoro. Finché questa maggioranza non viene raggiunta, come tutti sanno, le schede elettorali vengono bruciate dopo ogni voto producendo per tramite di un additivo speciale la famosa “fumata nera”: niente di fatto. La fumata bianca, invece, indicherà che la decisione è presa.
Al momento della nomina la formula prevede al neo-eletto due domande: “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?” (Accetti la tua elezione canonica a sommo pontefice?) e “Quo nomine vis vocari?” (Come vuoi essere chiamato?). A questo punto il nuovo Papa sceglierà il suo nome ufficiale. Nel caso di Jorge Bergoglio è stato appunto Francesco I.
Quello che succede dopo lo sappiamo: il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia della Basilica di San Pietro ed enuncia la famosa formula di rito: “Nuntio vobis gaudium magnum, habemus papam” (Annuncio a voi, con molta gioia, abbiamo un papa). Questo succederà, in teoria, tra non oltre qualche settimana.
Chi sarà il nuovo Papa della Chiesa Cattolica eletto nel 2025? Aspettiamo curiosi di scoprirlo.
Fonte: Euronews
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