
La seconda metà di aprile si sta rivelando
particolarmente instabile dal punto di vista meteorologico su tutta la Penisola. Le condizioni atmosferiche continuano a essere dominate da una
persistente circolazione ciclonica, che non dà tregua al nostro territorio, con
piogge e
temporali che si susseguono quasi senza interruzioni. Anche la settimana che segue
Pasquetta si preannuncia
ricca di fenomeni instabili, ma all’orizzonte potrebbero profilarsi i primi segnali di un
cambiamento più duraturo. Pasquetta con piogge sulle isole maggiori, poi nuova instabilità L’inizio della settimana sarà segnato dal passaggio di una
veloce perturbazione, che porterà
rovesci sparsi e qualche
temporale, con maggiore coinvolgimento delle
isole maggiori –
Sicilia e
Sardegna – dove il cielo risulterà più chiuso e le
precipitazioni più insistenti. Tuttavia, questa sarà solo l’anteprima di un contesto atmosferico più complesso che si svilupperà nei giorni successivi. A partire da
martedì 23 aprile, l’ingresso di
aria fresca in quota interagirà con l’energia accumulata nei bassi strati, generando
instabilità pomeridiana su molte aree del Paese. In particolare, si svilupperanno
acquazzoni e temporali irregolari, specialmente nelle zone interne e a ridosso dei rilievi. Questo tipo di fenomeni, tipico della stagione primaverile, tende a concentrarsi nelle ore centrali del giorno, quando il
riscaldamento solare favorisce i moti convettivi. 25 aprile: Festa della Liberazione con una perturbazione più decisa La giornata di
giovedì 25 aprile, che coincide con la
Festa della Liberazione, sarà con ogni probabilità accompagnata da un nuovo peggioramento. I modelli meteorologici attuali prevedono il transito di una
perturbazione più organizzata, in arrivo dal
Nord Europa. Questo impulso instabile dovrebbe determinare
precipitazioni diffuse, inizialmente concentrate sulle
regioni settentrionali e successivamente in estensione anche al
Centro e al
Sud. In particolare, le
regioni adriatiche sembrano destinate a ricevere i fenomeni più intensi, con possibilità di
temporali localmente forti. L’ingresso di
correnti più fresche da nord-est determinerà un
calo sensibile delle temperature, soprattutto durante le ore serali e notturne. Fine aprile: aria più fredda da Est e possibile cambio di scenario Secondo le proiezioni attuali, dopo il passaggio perturbato del
25 aprile, si potrebbe assistere a un ulteriore afflusso di
aria fredda di origine orientale, con effetti più marcati sulle
regioni settentrionali e centrali. Le
temperature, già in calo, potrebbero subire un’ulteriore flessione tra il
26 e il 28 aprile, riportando un clima più simile a quello
tardo invernale, soprattutto durante le ore notturne. Queste
correnti nord-orientali, di solito secche ma fredde, potrebbero favorire un generale
miglioramento del tempo sul Nord Italia, pur mantenendo un quadro termico sotto le medie stagionali. Verso un cambiamento: l’alta pressione torna a farsi vedere? Dopo una lunga fase dominata da
instabilità e variabilità, i principali centri previsionali iniziano a intravedere
una possibile svolta a partire dal
29-30 aprile. L’
alta pressione – quella classica delle Azzorre o una sua espansione ibrida – potrebbe tornare a far sentire i suoi effetti, portando con sé
tempo più stabile e soleggiato, prima al
Nord e poi anche sulle regioni centrali e meridionali. Questo cambio di scenario potrebbe segnare l’inizio di una fase più tranquilla, anche se sarà necessario attendere ulteriori conferme nei prossimi aggiornamenti. Conclusione: aprile chiude in instabilità, ma maggio potrebbe iniziare col sole La
settimana tra il 22 e il 28 aprile si preannuncia ancora fortemente influenzata da
perturbazioni, aria fredda e temporali, con una parentesi particolarmente instabile proprio intorno alla
Festa della Liberazione. Tuttavia,
la tendenza per fine mese mostra la possibilità di un
miglioramento più deciso, con il
ritorno dell’alta pressione e di un clima più mite e asciutto. Sarà l’inizio di una nuova fase primaverile? Al momento è presto per dirlo con certezza, ma dopo un aprile così movimentato, anche pochi giorni di stabilità potrebbero essere accolti come un sollievo. Federico Russo – Meteorologo
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