
Negli ultimi anni, il
meteo nel Nord Italia tra
metà Marzo e metà Settembre ha assunto caratteristiche decisamente
più estreme e imprevedibili. Fenomeni una volta rari, come
grandinate violente e
trombe d’aria, si verificano con maggiore frequenza, mentre le
stagioni classiche perdono i loro tratti distintivi. Primavera ed estate non sono più sinonimo di stabilità, ma di una crescente instabilità atmosferica. La
scienza climatica concorda: il
riscaldamento globale sta modificando profondamente i modelli meteorologici su scala globale, compreso il bacino del
Mediterraneo. Si assiste a una
maggiore frequenza di ondate di calore, un calo delle
nevicate invernali e un’alternanza sempre più netta tra
siccità prolungate e piogge torrenziali. Un ruolo fondamentale in questo cambiamento è giocato dalla presenza sempre più costante dell’
Alta Pressione africana, che risale verso il Nord Europa durante i mesi estivi. Questo blocco atmosferico impedisce l’arrivo delle perturbazioni atlantiche, favorendo
temperature elevate e condizioni di
secco prolungato. Tuttavia, quando un fronte riesce a penetrare questa barriera, si scatenano
temporali violenti,
grandine e
venti fortissimi. Il quadro è aggravato da un’
atmosfera carica di energia, alimentata dal calore accumulato in mare e in aria. Le regioni come
Veneto,
Lombardia,
Toscana ed
Emilia-Romagna sono sempre più spesso teatro di eventi estremi, con danni crescenti all’agricoltura e alle infrastrutture. Tra gli aspetti più critici spicca l’alternanza tra lunghi periodi di
assenza di pioggia e brevi fasi di
precipitazioni eccezionali, che causano
alluvioni,
frane e
esondazioni. Le
aree urbane e collinari risultano particolarmente esposte. Nelle
Alpi, i
ghiacciai si stanno ritirando a ritmi impressionanti. Il
ghiacciaio della Marmolada, simbolo dolomitico, ha perso oltre il
70% della sua massa e rischia di sparire entro il 2045. La fusione precoce della neve compromette anche la disponibilità d’acqua in estate. Infine, il
Mar Mediterraneo sempre più caldo favorisce lo sviluppo di
medicane, cicloni mediterranei simili a uragani. Eventi meteo come quello che ha colpito
Sicilia e Calabria nel
2024 dimostrano quanto il nostro clima stia diventando sempre più estremo e pericoloso.
Meteo: entra nel vivo il periodo della grandine grossa