Lubiana ribelle: viaggio tra ciclabili e arte urbana
A pochi chilometri dalle Alpi e dalle coste adriatiche, la capitale della Slovenia, elegante e curata, ha le carte in regola per fare da sfondo a un romanzo mitteleuropeo: ponti scenografici, borghi dai tetti amaranto, piazze come salotti urbani e 400 facciate barocche e Art Nouveau. Ma dietro il suo signorile aspetto, c’è una Lubiana L'articolo Lubiana ribelle: viaggio tra ciclabili e arte urbana sembra essere il primo su Dove Viaggi.

A pochi chilometri dalle Alpi e dalle coste adriatiche, la capitale della Slovenia, elegante e curata, ha le carte in regola per fare da sfondo a un romanzo mitteleuropeo: ponti scenografici, borghi dai tetti amaranto, piazze come salotti urbani e 400 facciate barocche e Art Nouveau. Ma dietro il suo signorile aspetto, c’è una Lubiana ribelle che trasuda un’energia sorprendente, tra street art, ex caserme recuperate e cultura underground.
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Come girare per Lubiana
In bicicletta o anche a piedi
Attraversata dalla Lubjianica, il fiume che scivola entro gli argini disegnati da Jože Plecnik, l’architetto che negli anni Venti la pianificò in chiave antimodernista, Lubiana si esplora a piedi o in bicicletta.
È una città che asseconda chiunque voglia viverla all’aperto grazie alle piste ciclabili, ai locali con dehors e al mercato centrale aperto ogni mattina.
Lungo le rive del fiume, panchine e ampie gradinate sono diventate un punto di ritrovo. Mentre Špica, a dieci minuti a piedi dalla Cattedrale, è la spiaggia urbana, con superfici verdi e passerelle in legno per distendersi al sole.
Poco oltre, un ponte lungo 38 metri, Hladnikova, ovvero la passerella di Hladnik, unisce la città con la periferia e il Giardino botanico. È una struttura leggera, per pedoni e ciclisti in perfetto stile eco friendly.
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Quanto verde c’è a Lubiana
Capitale europea green: il 46 per cento della città è coperto da foreste autoctone
Lubiana, a capo di uno stato che ha 34 anni, sostenibile lo è davvero. I dati parlano chiaro: un centro storico interamente pedonalizzato che si estende per 12 ettari, restituendo spazio al silenzio e alla bellezza.
Più del 46 per cento della città è coperta da foreste autoctone e ogni cittadino può contare su 542 metri quadrati di verde pubblico pro capite.
Con oltre 300 chilometri di piste ciclabili, un sistema di bike sharing capillare e un tasso di riciclo che supera il 69 per cento è un esempio concreto di come un approccio green possa migliorare la qualità della vita.
Ogni anno nuovi alberi – più di 3.500 negli ultimi cinque – arricchiscono il paesaggio, mentre iniziative come Zeleni Obroči (Green Belts), coinvolgono gli abitanti nella cura degli spazi verdi, formando una comunità sempre più attenta al futuro.
Qui anche le api trovano casa, con pensiline degli autobus che ospitano piante mellifere e un sistema di falciatura tardiva (dopo la fioritura) sui prati cittadini che dimostra attenzione alla biodiversità.
Gli hotel di Lubiana che puntano alla sostenibilità
Gli hotel, come Zlata Ladjica, sposano un design sostenibile con elementi di riciclo e offrono cucina a chilometro zero, mentre le 44 fontanelle pubbliche distribuite per Lubiana garantiscono acqua potabile pura e gratuita.
“Ogni anno cresce il numero di strutture che soddisfano i requisiti di Slovenia Green Association, un modello virtuoso di equilibrio tra sviluppo economico e rispetto per l’ambiente”, dice Aljoša Ota, direttore dell’Ente sloveno per il turismo.
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Cosa vedere a Lubiana
Dal ponte dei macellai al Metelkova Art Center
Sul lungofiume, accanto ai lucchetti pegno d’amore sul ponte dei Macellai, memoria e modernità si intrecciano. A Lubiana la storia vive nella pietra, ma è nei nuovi contenitori d’arte e cultura che esplode un’energia, ribelle e underground, che si affaccia senza filtri sulla scena urbana.
Metelkova è soltanto il punto di partenza per un viaggio che esplora gallerie indipendenti, street art, laboratori creativi e spazi nati dal basso. Ex caserma militare trasformata in un centro culturale alternativo, Metelkova oggi è il simbolo della cultura underground slovena, un luogo dove arte e libertà si incontrano senza compromessi.
I laboratori underground in giro per la città
Murales ed eccentriche installazioni, spazi autogestiti che ospitano concerti, mostre e laboratori e un melting pot di idee che sfida le convenzioni e invita chiunque a esplorare la sua anima fuori dagli schemi.
Sono qui l’Hostel Celica, ex carcere trasformato in ostello dove ogni cella è stata reinventata da artisti internazionali trasformandosi in stanze dal design originale e il Musm, Museo di Arte Contemporanea Metelkova che accoglie mostre dai temi provocatori e contemporanei.
A meno di due chilometri a piedi, lungo le rive del fiume Ljubljanica, la Galleria Cukrarna si trova all’interno di un ex zuccherificio. Inaugurata nel 2021, è uno spazio bianco e minimalista restaurato conservando elementi originali, come le facciate esterne con 318 finestre.
Propone mostre di arte contemporanea, performance, musica e installazioni multimediali. Dal 30 novembre 2025 al 3 maggio 2026 ospiterà Art Vital – 12 Years of Ulay/Abramović, mostra antologica con video e installazioni sulle collaborazioni tra i due artisti.
Una volta usciti, passeggiando in direzione del centro storico si incontra Center Rog, un polo creativo in un’ex fabbrica di biciclette. Al suo interno ci sono atelier, corsi e seminari di arte e artigianato, dalla cucina alla falegnameria.
Un luogo dove le idee si trasformano in prodotti e gli incontri in esperienze. C’è anche un caffè e le visite guidate aperte al pubblico si tengono l’ultimo sabato del mese.
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Ristoranti stellati a Lubiana
Sono opere d’arte anche i piatti di Ana Ros. Migliore chef donna, tre stelle Michelin ottenute grazie ai piatti serviti al ristorante Hiša Franko, a Kobarid, a due ore da Lubiana, una sintesi tra autenticità e innovazione e un omaggio al territorio sloveno.
“Lavoro con persone che condividono la mia filosofia: agricoltori, casari, viticoltori e pescatori che operano in un ambiente incontaminato, circondato dalle Alpi a nord e dal mare Adriatico a sud. Questo contesto, a volte duro e remoto, ispira la mia cucina, che esplora i confini utilizzando ingredienti locali con tecniche attuali”, racconta.
Seguendo gli stessi principi ha aperto – nel centro di Lubiana – Jaz, un locale dallo stile più informale.
Il menu, sempre diverso e sostenibile, evita gli sprechi e si focalizza sulla microstagionalità: “È il mio modo di rispettare questa terra verdissima, ricca di biodiversità. E di raccontare Lubiana, una città piccola e affascinante, ma piena di anima”.
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