Santana Money Gang non è il solito album di Sfera Ebbasta e Shiva
L’annuncio è arrivato senza preavviso e ha subito acceso reazioni contrastanti. Quando due nomi come Sfera Ebbasta e Shiva uniscono le forze per un intero album, è inevitabile che il dibattito si accenda: hype, pregiudizi, aspettative. Santana Money Gang è ora fuori, senza featuring, e un po’ a sorpresa qualcosa da dire ce l’ha. Santana Money Gang: l’album di Sfera Ebbasta e Shiva è meglio di quanto ci aspettassimo L’album di Sfera Ebbasta e Shiva, Santana Money Gang, è arrivato […] L'articolo Santana Money Gang non è il solito album di Sfera Ebbasta e Shiva proviene da Rapologia.it.

L’annuncio è arrivato senza preavviso e ha subito acceso reazioni contrastanti. Quando due nomi come Sfera Ebbasta e Shiva uniscono le forze per un intero album, è inevitabile che il dibattito si accenda: hype, pregiudizi, aspettative. Santana Money Gang è ora fuori, senza featuring, e un po’ a sorpresa qualcosa da dire ce l’ha.
Santana Money Gang: l’album di Sfera Ebbasta e Shiva è meglio di quanto ci aspettassimo
L’album di Sfera Ebbasta e Shiva, Santana Money Gang, è arrivato all’improvviso: annunciato meno di ventiquattro ore prima della sua uscita, ha generato subito aspettative contrastanti. Da una parte due degli artisti più noti al grande pubblico, spesso associati a sonorità pop e contenuti più leggeri, dall’altra l’ombra di un progetto pensato solo per spaccare le classifiche, con hit costruite per scalare Spotify e finire ovunque su TikTok.
E invece il risultato finale, pur senza rivoluzioni, sorprende in positivo: Santana Money Gang è un album più coeso e concreto di quanto si potesse prevedere. Nessun capolavoro, ma sicuramente un lavoro che sceglie una direzione più solida, meno acchiappa-stream e più orientata a un suono trap credibile, ben prodotto e curato.
Un sound solido e un mood più autentico del previsto
Al di là dei nomi coinvolti, era lecito aspettarsi un disco mainstream e plastificato, pensato per l’ascolto mordi e fuggi. Ma l’album di Sfera Ebbasta e Shiva si distingue proprio per non cadere completamente in quella trappola. Le strumentali suonano bene, il mixaggio è curato e alcune tracce passano in modo fluido l’una dentro l’altra.
La mano dei produttori (808 Melo, Adam11, Daves, Don Joe, Drillionaire, Exxpensive, Finesse, Frenkie G, GG, Toro2x) è presente e si sente, senza strafare.
Il mood generale è coerente: ci sono atmosfere notturne, malinconiche, spesso tese, che riportano a un’idea di strada e rivalsa. Certo, i temi affrontati non brillano per originalità: si parla ancora una volta di passato difficile, presente da star, diffidenza, ostentazione. Ma meglio un loop su questi argomenti che testi banali, elementari o pensati solo per adolescenti in cerca di frasi da caption, seppur anche queste verranno utilizzate in tal senso.
Qualche scivolone c’è, ma il bilancio dell’album di Sfera Ebbasta e Shiva resta positivo
Non tutto fila liscio. Come Se Non Fossi Nei Guai, VVS Cartier e MNGSNT sono due episodi che si dimenticano in fretta: pezzi che sembrano messi lì per allungare la durata dell’album, senza aggiungere nulla né musicalmente né concettualmente. E anche alcune barre di Sfera risultano adolescenziali: lui che guarda le stories della ex, il fastidio per chi ha un account OnlyFans etc etc. Per dovere di cronaca, va segnalata: “non ci vado a Sanremo nemmeno se mi paghi”, probabilmente destinata a diventare uno degli estratti più citati.
Shiva, dal canto suo, mantiene una buona attitudine quando rappa, meno quando si lascia andare a strofe cantilenate e melodiche, che riportano quella vena “lovely” che funziona per le classifiche ma convince poco chi cerca coerenza e attitudine. Data la sua recente esperienza con la detenzione, era poi immaginabile un approccio più marcato su questo fronte. Invece il tema c’è, ma resta sullo sfondo, citato senza mai essere veramente elaborato. Una scelta che gli evita scivoloni moralisti o inutili pose.
Un momento che spicca, anche per chi non è fan dei due artisti, arriva nel brano Sei Persa. Qui omaggiano in maniera inaspettata i Club Dogo, riprendendo il ritornello di All’Ultimo Respiro. Una citazione che non ti aspetti e che invece arriva come un segnale di consapevolezza verso chi ha costruito questo genere prima di loro. Anche nella strofa di Sfera in MNGSNT pare esserci un riferimento a Badabum Cha Cha di Marracash.
Chi ama un certo tipo di rap – più lirico, più crudo, più autentico – non troverà qui il proprio disco dell’anno. Il rap che noi valorizziamo è un altro, con più contenuto e meno fronzoli. Ma in un mercato che spesso premia solo la viralità e la confezione, questo album di Sfera Ebbasta e Shiva ha il merito di non essere la caricatura che ci si poteva attendere. È un lavoro che sceglie la via della trap invece che quella delle playlist facili, che suona bene e che, pur con alti e bassi, trova un suo equilibrio.
Ci aspettavamo molto peggio invece eccoci qui a parlarne volentieri. Trovate lo streaming qui di seguito:
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