Mass Effect: tanti auguri Comandante Shepard

Per tutti gli amanti della saga di Mass Effect, l’11 aprile non è una data qualsiasi. È infatti il compleanno di uno dei personaggi più iconici della storia dei videogiochi: il Comandante Shepard.

Gli sviluppatori scelsero questa data come omaggio all’esplorazione spaziale: l’11 aprile 1970 segna infatti il lancio della missione Apollo 13. Sebbene problemi tecnici impedirono il terzo allunaggio, la missione giocò comunque un ruolo fondamentale. Orbitando attorno alla Luna, Apollo 13 aprì la strada al successo della missione Apollo 14, che vide Alan Shepard – l’astronauta da cui il protagonista di Mass Effect prende il nome – calcare finalmente il suolo lunare.

Per BioWare, il compleanno del Comandante Shepard è fissato nell’anno 2154. La software house ha spesso omaggiato il suo iconico personaggio in vari modi, ma è la community di Mass Effect a celebrarlo con più affetto, attraverso fan art, post commemorativi e discussioni dedicate.

Nel primo capitolo della saga, Shepard ha 29 anni, mentre in Mass Effect 3 ne ha 32. Con Mass Effect 4 attualmente in sviluppo, cresce la curiosità dei fan: Shepard tornerà? Quanti anni avrà, se sarà ancora vivo?

D’altronde, in un universo dove la crioconservazione è realtà e dove il Progetto Lazarus ha già riportato in vita Shepard, nulla sembra davvero impossibile. Un ritorno del Comandante è sicuramente tra le ipotesi più discusse – e sperate – dai fan.

In attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro della saga, non c’è modo migliore per celebrare questa giornata che rigiocare la trilogia originale, magari nella sua versione rimasterizzata: la Mass Effect Legendary Edition, disponibile su PC, Steam, PS5, Xbox Series X|S, e inclusa negli abbonamenti EA Play e Game Pass Console.

Nel salutarvi, vi ricordiamo che solo pochi mesi fa vi avevamo raccontato come neanche BioWare sia rimasta immune all’ondata di licenziamenti che ha colpito l’intero settore videoludico.
Un segnale dei tempi difficili che sta attraversando l’industria, ma anche un motivo in più per supportare con passione le saghe che ci hanno fatto sognare.