L’amore in teoria: dal 24 aprile nelle sale cinematografiche
L’amore raccontato nei libri, quello illustrato dai grandi filosofi e che si insegna sui banchi di scuola appare molto semplice, in teoria. Ma l’amore, quello vero, sfugge ad ogni logica ed è un grande caos. Nicolas Maupas, nei panni di Leone, proverà a destreggiarsi, per la prima volta, tra le contrastanti emozioni del sentimento più […] L'articolo L’amore in teoria: dal 24 aprile nelle sale cinematografiche proviene da Vgmag.it.


L’amore raccontato nei libri, quello illustrato dai grandi filosofi e che si insegna sui banchi di scuola appare molto semplice, in teoria. Ma l’amore, quello vero, sfugge ad ogni logica ed è un grande caos. Nicolas Maupas, nei panni di Leone, proverà a destreggiarsi, per la prima volta, tra le contrastanti emozioni del sentimento più narrato della storia nel film “L’amore in teoria” al cinema dal 24 aprile. Prodotto da Indiana Production e Vision Distribution in collaborazione con SKY, il film vede nel cast, accanto a Nicolas Maupas, Martina Gatti, Caterina De Angelis, Francesco Colella e con la partecipazione straordinaria di Francesco Salvi. Le note della musica di Tananai sono protagoniste della colonna sonora del film con due canzoni: “ALIBI”, brano inedito che accompagna anche il trailer, e “BOOSTER”, estratto dall’ultimo album “CALMOCOBRA” certificato disco d’oro.
Leone (Nicolas Maupas) è il fidanzato perfetto: gentile, educato, rispettoso. È stato il primo della classe a scuola e lo è anche ora che studia Filosofia all’università. I genitori di Carola (Caterina De Angelis) lo adorano, convinti che lei abbia finalmente lasciato Manuel, il ragazzo poco raccomandabile con cui usciva. In realtà, Leone per Carola è solo una copertura mentre lei continua a frequentare Manuel. Ed è proprio a causa di questa situazione che Leone si ritrova costretto ai servizi sociali, dopo essere stato accusato ingiustamente di un crimine commesso invece da Manuel. Eppure, questa svolta inaspettata nasconde una scoperta meravigliosa: quella del primo amore, con Flor (Martina Gatti), un’attivista ambientale, forte e libera. Quando Leone sembra aver finalmente dimenticato Carola però, lei piomba di nuovo nella sua vita. Diviso tra l’amore vero e quello da sempre immaginato, Leone troverà la sua strada grazie anche ai consigli di Meda (Francesco Salvi), un senzatetto che gli insegnerà la filosofia dell’amore, dei sentimenti e della vita al di là dei libri.
Girato a Milano e ambientato in alcune delle location più iconiche meneghine, il film è diretto da Luca Lucini, regista di “Tre metri sopra il cielo”, manifesto romantico degli anni 2000. Il soggetto è di Gennaro Nunziante e sceneggiato da due giovani autrici – Amina Grenci e Teresa Fraioli – che hanno portato sullo schermo il racconto dell’amore attraverso gli occhi della propria generazione.
Note di regia:
Raccontare l’amore nelle sue dinamiche, emozioni e complessità, è da sempre uno dei principali stimoli da cui partire per immaginare film, romanzi, canzoni. Lo spettatore vuole innamorarsi con i suoi protagonisti, vuole soffrire e gioire con loro, e la commedia sentimentale ha questo delicato e allo stesso tempo difficile compito che ogni volta è per me una bellissima sfida ed un grande stimolo. Quando Gennaro Nunziante mi ha parlato per la prima volta del progetto mi ha da subito affascinato l’idea di affrontare con slancio questa bella avventura, ma mentre andavo avanti nel leggere, nel lavorare con le brave Amina Grenci e Teresa Fraioli, nel parlare con Nicolas Maupas e nel cercare gli altri attori per completare il cast, mi rendevo conto dell’importanza che poteva avere questa storia.
Mentre stavamo lavorando al film mi sono reso conto che erano esattamente 20 anni da quando realizzai il mio film d’esordio, quel “Tre metri sopra il cielo” che è diventato un piccolo cult per una generazione di giovani e giovanissimi e che ha raccontato loro con sincerità la forza e sofferenza del primo amore. Sono cambiate tante cose in vent’anni, tantissime nel modo di relazionarsi e di innamorarsi, e proprio questo è diventato per me un interessantissimo punto di vista da cui partire per raccontare questa storia: considero “L’amore, in teoria” un secondo capitolo di una trilogia sull’amore, come mi fossi ripromesso di verificare ogni vent’anni lo stato del sentimento delle nuove generazioni rispetto alle dinamiche e alle emozioni che posso riconoscere e mettere in scena io, con la mia sensibilità ormai di un’altra epoca.
Grazie alla sensibilità di Nicolas Maupas, Martina Gatti e Caterina De Angelis, anche questa volta la sfida è stata davvero stimolante, e riuscitissima: le dinamiche del racconto, del rapporto fra ragazzi e ragazze sono completamente diverse da vent’anni fa, ma l’emozione che ci guida nell’innamoramento, nella sofferenza, nel cambiamento e nel sentimento forse no. Questo percorso ci ha portato a raccontare una generazione che ha sofferto e sta soffrendo, ma che forse ancora di più ha voglia e bisogno di innamorarsi, ma ne ha terribile paura. Spero che il pubblico possa amare il nostro film e sono orgogliosissimo e felicissimo di aver potuto condividere con Nicolas questa ambiziosa sfida e il suo primo ruolo da protagonista al cinema. Nicolas ha dimostrato davvero una capacità, sensibilità e sincerità non comuni, oltre a delle corde ironiche inaspettate, aiutato e supportato dallo straordinario lavoro di Martina e Caterina, del fantastico gruppo di amici Gianluca Di Gennaro, Irma Ticozzelli e Domenico Pinelli e con l’aiuto dell’esperienza e profondità dei due eccezionali Franceschi, Colella e Salvi.
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