Festival di Sanremo tra musica ignorata e poltrone riservate: la discografia alza la voce con Enzo Mazza e Cerruti

È polemica aperta tra discografici, RAI, Comune e istituzioni sul futuro del Festival di Sanremo. A far discutere nelle ultime ore un’intervista rilasciata da Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), e le dichiarazione a mezzo nota stampa di Sergio Cerruti ex presidente di AFI (Associazione Fonografici Italiani). Dopo il nuovo bando pubblicato […] L'articolo Festival di Sanremo tra musica ignorata e poltrone riservate: la discografia alza la voce con Enzo Mazza e Cerruti proviene da All Music Italia.

Apr 11, 2025 - 15:21
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Festival di Sanremo tra musica ignorata e poltrone riservate: la discografia alza la voce con Enzo Mazza e Cerruti

È polemica aperta tra discografici, RAI, Comune e istituzioni sul futuro del Festival di Sanremo. A far discutere nelle ultime ore un’intervista rilasciata da Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), e le dichiarazione a mezzo nota stampa di Sergio Cerruti ex presidente di AFI (Associazione Fonografici Italiani).

Dopo il nuovo bando pubblicato dal Comune ligure per l’assegnazione delle prossime tre edizioni del Festival, le reazioni non si sono fatte attendere. E il clima si fa sempre più teso, anche a causa dell’imminente verdetto del Consiglio di Stato previsto per il prossimo 22 maggio, dopo le dichiarazioni di Enzo Mazza, CEO di FIMI, e Sergio Cerruti, presidente di JE Just Entertainment, colui che, insieme a Striscia la notizia, sollevò la questione dell’assegnazione del Festival tramite bando.

Festival di Sanremo: Enzo Mazza accusa il Comune di visione provinciale

In un’intervista rilasciata a Il Foglio, Enzo Mazza ha criticato duramente il contenuto del bando, sottolineando come esso ignori completamente il ruolo fondamentale dell’industria discografica. “Il Comune di Sanremo, nell’avviso pubblicato in cui prevede impegni per il partner, non considera assolutamente il ruolo della discografia che, con investimenti e contenuti, consente al Festival di prosperare e generare ricavi” – ha dichiarato Mazza.

Il CEO di FIMI rincara la dose: “Hanno chiesto che il 20% dei posti all’Ariston sia riservato gratis agli ospiti del Comune, e pretendono la trasmissione su rete nazionale di una sagra locale come Sanremo in fiore. Questo gli interessa davvero”.

Mazza non esita a parlare di una “visione provinciale, strapaesana e parassitaria nei confronti di uno spettacolo televisivo che cresce malgrado la città di Sanremo”. Una critica che punta anche sulle carenze infrastrutturali della città: dall’Ariston considerato “inadatto”, alla mancanza di strutture ricettive e trasporti adeguati, fino alla gestione caotica della logistica per gli artisti.

Sergio Cerruti: “Il pericolo per la discografia non sono le regole, ma chi le usa…”

Alle dichiarazioni di Mazza fa eco la nota stampa di Sergio Cerruti, già Presidente di AFI e tra i primi a sollevare dubbi sulla legittimità dell’assegnazione diretta del Festival alla RAI. Cerruti accusa Mazza di “essere più CEO di sé stesso che dei discografici”, e aggiunge: “Il vero pericolo per la discografia non sono certo le regole, ma il silenzio consapevole degli ultimi anni di chi dice di rappresentare tutto e tutti”.

Nel mirino di Cerruti anche la mancata tutela dei diritti dell’industria musicale: “Mentre noi combattevamo in tribunale contro la RAI per milioni di euro di diritti non pagati, qualcun altro cuciva accordi nelle stanze dei bottoni, svendendo i diritti dei suoi mandanti e barattando il conflitto con la convenienza”.

Sottolineando che il comunicato di Cerruti, almeno a nostro avviso, sconfina in svariati punti nell’attacco personale a Mazza della FIMI, è giusto ricordare che, a seguito dell’Assemblea dei soci svoltasi il 23 gennaio 2025, l’AFI – Associazione Fonografici Italiani ha deliberato la messa in liquidazione volontaria dell’Ente, decidendo di cessare l’attività.

Festival di Sanremo e polemica tra discografici e Comune: un bando che divide

Entrambi i protagonisti mettono in luce un clima difficile anche con modalità differenti: se da una parte ci sono richieste da parte del Comune giudicate “fuori dalla realtà” da Mazza, dall’altra c’è una spaccatura evidente nel settore musicale. Cerruti sottolinea come le cause perse dal Comune generino costi per i cittadini, e mette in guardia: “Prima o poi il conto politico toccherà a chi quelle scelte le ha firmate e decise”.

Infine, un passaggio emblematico: “Il Festival senza musica è solo una scatola vuota”, dice Mazza. E non è una provocazione: l’impatto economico dell’edizione 2025 è stato stimato in oltre 245 milioni di euro. “Tutti ricavi che derivano dalla discografia. Eppure per le esigenze dell’industria musicale non c’è alcuna attenzione”.

In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato prevista per il 22 maggio, il clima resta incandescente. E il Festival di Sanremo, simbolo dell’identità italiana nel mondo, rischia di diventare terreno di battaglia politica e amministrativa, dimenticando la sua vera essenza: la musica.

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