Viaggio a Militello in Val di Catania, il Borgo dei Borghi 2025
Militello in Val di Catania, in Sicilia, ha conquistato il titolo di "Borgo dei Borghi 2025" e si distingue per essere un autentico scrigno di arte, storia e tradizione

Freschissimo vincitore del Borgo dei Borghi 2025, Militello in Val di Catania sorge nel cuore pulsante della Sicilia orientale, incastonato tra le pieghe del Val di Noto. Un paesino che si rivela un vero e proprio gioiello barocco e che racconta storie di arte, fede e resistenza. Ma non è tutto, perché fa parte persino dell’associazione “Borghi più belli d’Italia” ed è stato anche inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco tra le Città tardo barocche del Val di Noto.
Dove si trova Militello in Val di Catania
Militello in Val di Catania, come preannuncia il suo nome, è un borgo della provincia di Catania situato tra le meraviglie della Sicilia Orientale.
Si può raggiungere attraverso diverse strade statali, tra cui la SS 385 (Catania-Caltagirone), la SS 417 (Catania-Gela), la SS 124 (Siracusana) e la SS 194/514 (Ragusana), collegate da viabilità provinciale. Inoltre, è servito da una stazione ferroviaria sulla linea Catania-Gela.
Cosa vedere a Militello Val di Catania
Visitare Militello in Val di Catania vuol dire regalarsi una vera sorpresa: è in grado di incantare chiunque decida di conoscerlo. Il merito è certamente della sua posizione, poiché si trova immerso nel poetico paesaggio delle colline iblee, ma anche del suo prezioso centro storico che, pur essendo piccolino, è un vero e proprio scrigno di arte, cultura e architettura.
Il viaggiatore qui può “perdersi” tra affascinanti vie lastricate che raccontano secoli di storia, e su cui si affacciano chiese barocche, palazzi nobiliari, fontane monumentali e molto altro ancora.
Chiesa Madre di San Nicolò e Santissimo Salvatore
Iniziamo il viaggio a Militello in Val di Catania dalla sua bellissima Chiesa Madre di San Nicolò e Santissimo Salvatore, uno dei principali luoghi d’interesse del borgo siciliano. Oltre a un’importante funzione religiosa, infatti, l’edificio vanta un enorme valore storico, artistico e identitario.
Ciò che vediamo oggi è il frutto di una ricostruzione effettuata a seguito del devastante terremoto del 1693 che colpì duramente l’intera Val di Noto, ovvero una facciata semplice e severa in pietra locale e con elementi decorativi in stile Barocco classico. Molto interessanti sono anche gli interni, a tre navate divise da colonne e pieni di opere significative, come una statua lignea di San Nicolò, patrono titolare della chiesa, e affreschi che raffigurano scene del Nuovo Testamento, attribuibili a scuole pittoriche locali e regionali del XVIII secolo.
Santuario di Santa Maria della Stella
La visita del centro storico del borgo può continuare alla volta del Santuario di Santa Maria della Stella, noto agli abitanti e ai turisti per la sua maestosità e l’arte che ospita. Le sue origini risalgono al XVI secolo, ma anche questo edificio fu completamente ricostruito dopo il terremoto di fine 600 poiché fu distrutto.
Oggi può essere definito come un vero capolavoro del Barocco Siciliano, grazie a una facciata esterna a tre livelli dominata da un portale centrale che si apre su una scalinata monumentale, statue di santi e angeli, un enorme timpano che sovrasta l’ingresso e un interno a tre navate e con una cupola imponente che domina l’altare maggiore. Non mancano decorazioni, stucchi e opere d’arte che tolgono il fiato.

Piazza Santa Maria della Stella
Vale certamente la pena soffermarsi anche sulla Piazza Santa Maria della Stella, la stessa su cui si affaccia l’omonima chiesa, che si presenta come un ampio spazio aperto che offre un’atmosfera di serenità e armonia. È circondata da edifici storici, che conservano il fascino tipico della Sicilia barocca, ed è anche il luogo dove si svolgono numerose attività sociali e culturali.
Dalla struttura simmetrica, sfoggia un pavimento in pietra e un arredo urbano che comprende panchine e lampioni, e in alcune occasioni anche mercati, fiere e altri eventi pubblici.
Chiesa di San Benedetto Abate
Un altro affascinante luogo da non perdere a Militello in Val di Catania è la Chiesa di San Benedetto Abate. Anch’essa posta nel centro storico, è stata parzialmente restaurata in seguito al terremoto da architetti e maestri locali, che hanno adottato come stile predominante il Barocco Siciliano (anche se non manca un po’ di Manierismo secondo il progetto originario di Valeriano De Franchis). Il suo ingresso si presenta sobrio e con un notevole portale centrale che si specchia su una piccola piazza. A spiccare è anche il suo campanile, dalla struttura slanciata e la tipica forma a torre.
Tra le sue mura si possono ammirare numerosi dettagli architettonici e decorativi e cappelle laterali che sono la culla di altari e opere d’arte di rilievo, tra cui “L’Ultima Comunione di San Benedetto” di Sebastiano Conca, un busto reliquiario in argento del XVIII secolo.
Chiesa di Santa Maria la Vetere
Merita una sosta anche la Chiesa di Santa Maria la Vetere, la più antica del borgo poiché, secondo alcune fonti storiche, sarebbe stata fondata dai Normanni nel 1090. Chiaramente nel corso del tempo subì diverse modifiche, tanto da essere considerata oggi un esempio significativo di evoluzione architettonica, che combina il medievale con il Barocco.
Degno di nota è il suo altare maggiore, decorato con marmi policromi e con una statua della Madonna in legno al centro. Non è di certo da meno il soffitto, impreziosito da affreschi che rappresentano scene sacre, alcuni dei quali sono stati realizzati durante il periodo barocco.
Castello Barresi Branciforte
Molto interessanti sono anche gli edifici civili di Militello in Val di Catania, come l’imponente Castello Barresi Branciforte. Si tratta di una testimonianza della nobiltà siciliana, legata alle famiglie Barresi e Branciforte, ed è composto da vari corpi di fabbrica che si sviluppano attorno a una corte centrale, tipica degli edifici nobiliari medievali.
In posizione dominante sopra il paese, offre un ingresso austero che riflette il suo carattere difensivo e nobiliare, torri angolari, una corte centrale e un cortile interno, dotati di mura di cinta che separano l’edificio dal resto del borgo. Va specificato che oggi l’edificio non è più integro né completamente accessibile, poiché nel corso del XX secolo è stato suddiviso e venduto a privati, che ne hanno modificato la struttura originale
Palazzo Baldanza-Denaro
Architettura e storia del Palazzo Baldanza-Denaro sono testimoni di un’epoca ricca di eleganza e di splendore per la nobiltà siciliana. Fu costruito nel XVII secolo dalla famiglia Baldanza, per poi passare alla famiglia Denaro. Possiede una serie di dettagli che lo rendono unico nel panorama degli edifici storici siciliani, come un ingresso principale dominato da un portale in pietra scolpita, decorazioni eleganti che richiamano motivi floreali e geometrici e finestre ornate e balconi riccamente decorati.
Varcata la soglia si entra in un cortile interno che, oltre ad essere un punto di accesso per l’edificio, è anche uno spazio di grande bellezza. Molto affascinanti (ed eleganti) sono anche i balconi realizzati in ferro battuto e pietra, come i saloni ampi e le stanze raffinate. Anche se oggi il palazzo non è sempre accessibile al pubblico in tutte le sue stanze, è spesso sede di eventi culturali, come mostre d’arte, concerti, conferenze e così via che consentono di scoprirlo (almeno in parte).
Fontana della Ninfa Zizza
Merita un approfondimento anche la curiosa Fontana della Ninfa Zizza, una delle più caratteristiche e suggestive non solo del borgo in questione, ma anche della Sicilia intera. Oltre ad essere bellissima dal punto di vista architettonico, infatti, è anche avvolta da diverse leggende e unisce la magnificenza artistica alla mitologia e alla tradizione popolare in quanto legata alla Ninfa Zizza, figura femminile simbolica, legata all’acqua e alla prosperità dei raccolti.
Si distingue per la sua raffinatezza e ricchezza decorativa ed è composta da una vasca centrale, sopra la quale si erge una scultura di Zizza adornata con dettagli che ne enfatizzano la bellezza e la connessione con la terra e l’acqua. Non mancano altri elementi mitologici che richiamano la tradizione classica e il mondo delle divinità. Del resto, secondo alcuni racconti popolari, la ninfa proteggeva i campi e le terre circostanti, assicurando che i raccolti fossero abbondanti e che le acque dei fiumi e delle fonti fossero pure.

Museo Civico “Sebastiano Guzzone”
Infine, ma in realtà le meraviglie di Militello in Val di Catania non sono finite qui, vi invitiamo a visitare anche il Museo Civico “Sebastiano Guzzone” ospitato nell’ex convento di San Domenico, che conserva gelosamente una vasta e variegata collezione che spazia in diversi ambiti. C’è l’Arte Sacra, per esempio, grazie a numerosi oggetti religiosi, tra cui dipinti, sculture e paramenti liturgici, ma anche una selezione di reperti archeologici e oggetti storici che raccontano la vita e le tradizioni della Sicilia nel corso dei secoli.
Non mancano sculture e dipinti, tra cui tele di artisti siciliani e opere in legno raffiguranti santi, Madonne e altre figure sacre. Vi sono regolarmente esposte anche mostre temporanee che trattano temi legati alla storia locale, all’arte siciliana e alla cultura mediterranea.
Cosa fare nel borgo
Oltre a poter visitare le numerose meraviglie di Militello in Val di Catania, il borgo offre anche diverse attività da fare per conoscere più a fondo la sua bellezza e importanza storica:
- Partecipare a eventi e feste locali: ogni anno il programma di appuntamenti è ricco e interessante, in quanto il paese è famoso per le sue tradizioni e le feste religiose. Ne è un esempio la festa della Madonna della Stella (tutti gli anni a settembre), con processioni, concerti e celebrazioni che coinvolgono l’intera comunità;
- Esplorare la natura nei dintorni: il borgo è immerso in un territorio pieno di bellissimi paesaggi naturali, dove fare escursioni a piedi o in bicicletta, esplorando la campagna siciliana e godendo della vista sul Monte Etna e sui paesaggi vulcanici circostanti;
- Gustare la cucina locale: vale la pena assaggiare i piatti tipici come le pasta alla norma, la caponata, i cannoli siciliani le cassatelle della zia monaca, le scacciate salate ripiene di verdure selvatiche e le arance rosse di Sicilia, nei ristoranti e trattorie locali che preparano piatti contenti ingredienti freschi e tradizionali della zona. Non dimenticate di assaggiare anche gli ottimi vini del territorio!