Kaiju no. 8: Mission Recon Recensione: un bignami dal sapore cinematografico

Attenzione! L’allarme Kaiju è stato attivato: i mostri colossali invadono il grande schermo! Mettete al sicuro popcorn e bibite, perché Kaiju No. 8: Mission Recon arriva nei cinema italiani il 14, 15 e 16 aprile 2025. In attesa della seconda stagione di Kaiju no. 8, prevista per luglio prossimo, Sony Pictures Entertainment e Crunchyroll portano […] L'articolo Kaiju no. 8: Mission Recon Recensione: un bignami dal sapore cinematografico proviene da Vgmag.it.

Apr 13, 2025 - 18:17
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Kaiju no. 8: Mission Recon Recensione: un bignami dal sapore cinematografico
kaiju no 8

Attenzione! L’allarme Kaiju è stato attivato: i mostri colossali invadono il grande schermo! Mettete al sicuro popcorn e bibite, perché Kaiju No. 8: Mission Recon arriva nei cinema italiani il 14, 15 e 16 aprile 2025. In attesa della seconda stagione di Kaiju no. 8, prevista per luglio prossimo, Sony Pictures Entertainment e Crunchyroll portano nelle sale questo film, dinamica sintesi del primo cour dell’anime (di cui trovate la nostra recensione qui), arricchita dallo speciale inedito “Il giorno libero di Hoshina”. La pellicola, come la serie, è realizzata da Production I.G. e Studio Khara, che si occupa del design dei “mostri”, con  Shigeyuki Miya e Tomomi Kamiya alla regia. Kaiju no. 8 è tratto dall’omonimo manga di di Naoya Matsumoto, serializzato sulla rivista digitale Shōnen Jump+ della nota casa editrice Shūeisha.

In un Giappone assediato dai Kaiju, ripercorriamo le tappe fondamentali che hanno portato l’improbabile eroe Kafka Hibino a diventare membro delle Japan Force Defence e… il Mostro n. 8! I misteri tuttavia non finiscono qui, perché c’è da scoprire cosa fa il vice capitano Hoshina nel suo giorno libero.

Kaiju no. 8

Kaiju no. 8: Mission Recon: un audace compendio

Un titolo accattivante, ma, in tutta onestà, fuorviante. Kaiju no. 8: Mission Recon, invero, si struttura come una rielaborazione dei momenti salienti della prima stagione della serie animata, a cui si aggiunge, in chiusura, un episodio speciale inedito. Pertanto, più che una vera e propria missione ricognizione, come da titolo, il film assume i tratti di un riassunto esteso con bonus, dalla considerevole durata di 119 minuti. Non è il primo anime che viene “coinvolto” in questo tipo di operazione commerciale, configurabile come trappola per gli spettatori, aggravata dall’essere indirizzata proprio ai fan. Nondimeno questo approccio rivela un duplice limite. Da un lato, oltre tre quarti del lungometraggio ripropongono contenuti già noti al pubblico, dall’altro, la sintesi non riesce a restituire appieno la complessità della caratterizzazione dei personaggi, delle loro relazioni e la profondità tematica dell’opera originale. Tuttavia, differentemente da altri anime, la situazione non è così riprovevole. L’architettura, infatti, è nel complesso ben orchestrata, dalla narrazione scorrevole e con un montaggio dinamico che dona un tocco adrenalinico a questo compendio della prima parte di Kaiju no.8. Inoltre ci sono da considerare altri fattori. In primis lo speciale “Il giorno libero di Hoshina”, l’elemento inedito del film che potrebbe, sottolineo il condizionale, rimanere materiale esclusivo della pellicola, il quale ci permette di scoprire qualcosa in più sul vice capitano delle Japan Force Defence. In secondo luogo Kaiju no. 8: Mission Recon è accessibile anche a coloro che non conoscono la serie. Ovviamente, come suddetto, si perdono particolari importanti, ma può essere comunque un buon punto di partenza per iniziare a seguire le avventure di Kafka Hibino e soci. In fondo sono da recuperare solo 12 episodi e le sequenze non presenti nel film possono compensare quelle viste. Un po’ come quando si decide di seguire la trasposizione animata di un manga od una light novel già letti, nonostante si conosca l’opera la curiosità non manca, soprattutto per alcuni passaggi. Kaiju no 8 Mission Recon kaiju no 8

Tra i numerosi pregi di Kaiju no. 8: Mission Recon, spicca senza dubbio la sublime qualità audiovisiva, autentico fiore all’occhiello del prodotto, che si allinea perfettamente agli alti standard e agli stilemi distintivi della serie animata che verranno splendidamente esaltati sul grande schermo. La pellicola, realizzata con una tecnica ibrida tradizionale e digitale, sfrutta abilmente un uso estensivo, ma calibrato, della CGI, con animazioni fluide e dinamiche capaci di donare momenti di puro spettacolo. A quest’effetto fantasmagorico un contributo notevole proviene dal comparto audio. La colonna sonora, dal taglio rock, si intreccia magistralmente con la grafica, combinata con un sound design avvolgente, che ne amplifica la profondità immersiva del prodotto. Completa il quadro la regia di Shigeyuki Miya e Tomomi Kamiya , che merita un plauso per la capacità di orchestrare con efficacia i tempi narrativi, puntando su una struttura che alterna adrenalina e riflessione, in un armonioso equilibrio tra sequenze frenetiche e atmosfere più cupe, cariche di introspezione. Lo screener che mi è stato cortesemente fornito era in lingua originale, sottotitolato in inglese, pertanto non mi è possibile valutare l’adattamento e il doppiaggio italiani. Tuttavia, qualora riprendano lo stesso livello qualitativo della serie, è lecito ipotizzare un giudizio favorevole anche su questo fronte.


Una furbesca operazione commerciale, ma non priva di un certo fascino. Kaiju no. 8: Mission Recon rappresenta un’occasione controversa per immergersi nuovamente nel mondo dell’anime. Nonostante alcune limitazioni dettate dalla natura riassuntiva del progetto, la pellicola si distingue per la cura tecnica e la qualità audiovisiva, che esaltano con stile la narrazione e le emozioni racchiuse nell’opera originale, pur perdendone la profondità emotiva ed alcuni aspetti della caratterizzazione dei personaggi. L’elemento inedito, “Il giorno libero di Hoshina”, aggiunge un tocco esclusivo che potrebbe rivelarsi prezioso e, perché no dirimente, per gli appassionati. Sorge, quindi, il ragionevole dubbio: vale la pena vedere questo film al cinema? Francamente non posso esprimermi, poiché il mio dovere è fornirvi tutte le informazioni necessarie per fare le opportune e personali valutazioni, aspetto che spero di aver sufficientemente ottemperato. Mi permetto, però, un piccolo consiglio da critica e cinefila: dare il giusto peso alla magia del grande schermo, perché l’esperienza immersiva in sala avvolge lo spettatore in un’incomparabile dimensione catartica.


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