Eugenio Finardi esce con l’album “Tutto”: “L’intelligenza artificiale ci sedurrà, non ci conquisterà con la violenza” – Intervista Video

A 50 anni dal suo primo disco “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”, lo scorso 9 maggio, è uscito in digitale, mentre il 16 maggio in cd e vinile, “TUTTO”, il nuovo album di inediti di Eugenio Finardi. Distribuito da ADA Music Italy, “Tutto” arriva a 11 anni da “Fibrillante” (2014) e a 3 dalla raccolta […]

May 15, 2025 - 13:46
 0
Eugenio Finardi esce con l’album “Tutto”: “L’intelligenza artificiale ci sedurrà, non ci conquisterà con la violenza” – Intervista Video
Eugenio Finardi_ph Fabrizio Fenucci (5)_b

A 50 anni dal suo primo disco “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”, lo scorso 9 maggio, è uscito in digitale, mentre il 16 maggio in cd e vinile,TUTTO, il nuovo album di inediti di Eugenio Finardi. Distribuito da ADA Music Italy, “Tutto arriva a 11 anni da “Fibrillante” (2014) e a 3 dalla raccolta “Euphonia Suite” (2022). Con questo disco, il 20° di brani originali, Eugenio Finardi firma quella che potrebbe essere la sua ultima opera inedita, una sorta di testamento musicale e spirituale, carico di consapevolezza, libertà espressiva e ricerca interiore.

Realizzato con la produzione del suo storico collaboratore Giovanni “Giuvazza” Maggiore, “Tuttocontiene il featuring con la figlia Francesca, in arte Pixel, nel brano “Francesca Sogna” e le collaborazioni conFiammaCardani alla batteria nel brano “La Facoltà dello Stupore” e conPaoloCostaal basso nei brani “Futuro”, “TantoTempoFa”, “FrancescaSogna”, “I venti della luna” e “Massiccio attacco di panico”. Noi di SuperGuidaTv, presenti alla presentazione del disco, abbiamo intervistato Eugenio Finardi. Ecco cosa ci ha raccontato.

Intervista a Eugenio Finardi

Eugenio, sono passati 50 anni dal tuo esordio. Che emozione è, oggi, pubblicare un album che si intitola “TUTTO”? Che cosa voleva affidare al futuro con queste canzoni?

“Ma in realtà le mie canzoni sono state col senno di poi un lungo diario della crescita di un ragazzo degli anni 70 con le illusioni, le ideologie, gli ideali degli anni 70. Poi nel diventare padre c’è tutta una vita, no? Per cui mancavano gli ultimi 10 anni e sono anche 10 anni interessanti. Mancava il documentare e il diventare vecchi, che è un tabù al giorno d’oggi quasi, ma sei un ragazzino, invece no, sei un una persona che ha vissuto tanto, che è stato testimone di che si ricorda Piazza Fontana, che si ricorda la vittoria dei mondiali. Ti ricordi tanta vita, tante cose, le Olimpiadi del 60. Guarda, qui una volta c’erano era una zona malfamata, c’era un luna park, e adesso ci troviamo tutta questa cosa e il futuro io lo sto già vivendo. Per cui ai vecchi cosa rimane del futuro? Di sognarne uno molto lontano o molto migliore di quello che c’è adesso”

Nel singolo “Futuro” l’Intelligenza Artificiale prende il posto degli alieni di “Extraterrestre”. È un messaggio di speranza o di allarme?

“Speranza, cioè l’allarme a breve ci sarà di sicuro, finché l’intelligenza artificiale sarà in mano agli esseri umani, cioè sarà controllata dagli esseri umani, come ogni cosa verrà usata come arma, toglierà lavoro. A un certo punto l’intelligenza artificiale si continuerà a sviluppare e diverrà, in un certo senso, materna rispetto a noi, perché la l’intelligenza artificiale ci sedurrà, non ci conquisterà con la violenza, ci sedurrà. Perché poi non dimentichiamoci delle nanotecnologie, la capacità di connettersi con il tutto”. 

Nel disco c’è una canzone in cui lei canta con sua figlia. Da padre che emozione è stata a cantare con sua figlia?

“L’abbiamo fatto in momenti separati. Lei ha cantato con Giuvazza, con Giovanni e di cui io ho l’età dei genitori, per cui più vicino a lei che a me. È stato un momento emozionante sentire la sua voce”. 

Il tour “TUTTO ’75-’25” non è una celebrazione nostalgica, ma un dialogo tra passato e presente. Qual è il messaggio che vuoi dare oggi, nel 2025, a chi ti ascolta da sempre e a chi ti scopre ora?

“Ma chi mi ascolta da ora, ecco, purtroppo non credo che questo disco né la mia musica in generale siano per gli under 35. Sai queste categorie che fa YouTube per farti fare le pubblicità. Obiettivamente, parlano un altro linguaggio, hanno altri interessi, le stesse cose che dico io gliele dicono altri in un altro modo, nel loro linguaggio. Però credo invece che c’è una vastissima platea di gente, appunto, dai 35 anni in su, che ha famiglia, che ha figli, che non ha musica in cui riconoscersi. È un po’ una cosa che manca, se ci pensi, no? Come se non ci fossero film per adulti, cioè ci fossero solo i cartoni animati e i supereroi e poi basta, cioè non si parla più di niente. E invece io ho voluto scrivere o dare qualcosa che possa arricchire un cinquantenne che sta tornando a casa in macchina e magari sente La Battaglia e si commuove perché suo figlio è a Barcellona a fare uno stage”

Però lei osserva il mondo dei giovani, perché infatti prima ci ha citato Ghali in conferenza stampa. Posso chiederle cosa pensa dei talent show che oggi lanciano molti artisti della nuova scena musicale italiana e cosa pensa appunto dei giovani artisti?

“Non amo i talent show. Sono un format televisivo ottimo, ma non sono un ottimo modo per scegliere artisti. Alcuni come i Måneskin, per esempio, mi han fatto piacere semplicemente perché hanno realizzato il mio sogno di quando avevo la loro età. Se tu guardi le foto mie di quando ero piccolo, assomigliavo molto a loro”.

Con chi farebbe un feauturing e quale dei suoi grandi successi le piacerebbe che qualche artista riarrangiasse oggi e chi?

“Mi piacerebbe confrontarmi con un un producer tipo DJ. Mia figlia ascolta, io ascolto molta musica classica, ma in realtà con mia figlia ascolto questa tecno non scura, non quella tedesca, quella più sognante, e non la trovo male, la trovo una musica interessante, sopportabile. Mi piace la trap proprio a livello sonico. Mi piace anche come provocazione, cioè e come estremismo”.

Dopo “TUTTO”, c’è ancora qualcosa che Eugenio Finardi sogna di dire o di fare con la musica? Se potesse lasciare un messaggio inciso su un disco da ritrovare tra 100 anni, quale sarebbe?

“Mi piacerebbe, c’è un blues che sta viaggiando su uno dei Voyager che è Soul of Man. Ecco, mi piacerebbe che magari Extraterrestre, perché no? Oppure vediamo di questo disco qui cosa metterei su. Beh, Onda di probabilità. In fondo è una canzone che parla di fisica quantistica”.

Lei cosa sogna?

“Di andare oltre. Cosa vuoi che sogni uno a 72 anni? Sogna che i figli stiano bene, siano felici e che l’umanità in qualche cresca. L’evoluzione è troppo lenta per quello che ci vuole un agente esterno che intervenga in fretta, perché che sennò questo pianeta ce lo sogniamo. Cioè è finita, non esiste, non c’è, non ha senso. Non ha veramente senso. Non ha senso essere così tanti, non ha senso tanto di quello che facciamo e però viviamo poco e quindi non abbiamo una visione lontana del futuro. È un peccato”

“Io ogni tanto penso a quante cose sono più vecchio: ai computer, a tutto il mondo digitale. Cioè, eh io mi ricordo la guerra di Corea. Sono veramente vecchio e quindi tutto questa somma di cose, essendo ancora consapevole del presente, più o meno in sintonia, cioè per quanto posso esserlo, mi espongo a sentire la trap, il rap. Non è che chiudo tutto. È come scoprire di colpo che digerisci i peperoni. Pensa se di colpo scopo posso digerire i peperoni e mi si apre un mondo di caponate. Cioè è stupefacente, succede così”

Qual è il suo piatto preferito, visto che parliamo di gastronomia? 

“Sono milanese, il risotto. Risotto non solo alla milanese, proprio il risotto come fondo. Io abito sopra una risaia”.