Eric Clapton, 80 anni di leggenda: la storia di Slowhand
80 anni e più di 60 sotto i riflettori con la chitarra tra le mani: Eric Clapton, il leggendario Slowhand, festeggia un traguardo importante L'articolo Eric Clapton, 80 anni di leggenda: la storia di Slowhand proviene da imusicfun.

Ottant’anni e più di sessanta passati sotto i riflettori con la chitarra tra le mani: Eric Clapton, il leggendario “Slowhand”, festeggia un traguardo che pochi artisti possono vantare.
Nato il 30 marzo 1945 a Ripley, nel Regno Unito, è stato tra i pionieri che hanno definito il ruolo del chitarrista solista nel rock e nel blues, diventando un’icona assoluta della musica. La sua carriera lo ha visto brillare come membro di band seminali come gli Yardbirds, i Bluesbreakers di John Mayall, i Cream, i Blind Faith e i Derek and the Dominos, per poi affermarsi come uno dei più grandi artisti solisti della storia. Con 18 Grammy Awards e oltre 100 milioni di dischi venduti, è l’unico musicista a essere stato inserito tre volte nella Rock and Roll Hall of Fame: con gli Yardbirds, con i Cream e come solista.
Clapton si avvicina alla chitarra a 15 anni, imparando da autodidatta e facendosi le ossa suonando nei pub e per strada. Dopo una breve esperienza nei Roosters, nel 1963 entra negli Yardbirds, band con cui conquista rapidamente notorietà grazie alla sua straordinaria tecnica chitarristica. È in questo periodo che gli viene attribuito il soprannome “Slowhand”: quando gli si rompeva una corda sul palco, la sostituiva senza lasciare il palco, mentre il pubblico lo accompagnava con un lento battito di mani. Tuttavia, quando gli Yardbirds si spostano verso sonorità più commerciali, Clapton decide di abbandonarli per seguire la sua vera passione: il blues.
Nel 1965 si unisce ai Bluesbreakers di John Mayall, registrando l’album Blues Breakers with Eric Clapton, considerato una pietra miliare del blues rock. Qui sviluppa il suo iconico suono con una Gibson Les Paul attraverso un amplificatore Marshall, ispirando generazioni di chitarristi. Proprio in questo periodo compare sui muri di Londra un graffito destinato a entrare nella leggenda: Clapton is God.
Dopo aver lasciato i Bluesbreakers, nel 1966 Clapton fonda i Cream insieme a Ginger Baker e Jack Bruce. Il trio rivoluziona il rock con il suo sound potente e le sue lunghe improvvisazioni, dando vita a brani immortali come Sunshine of Your Love e White Room. Ma le tensioni interne e l’abuso di droghe e alcol portano allo scioglimento della band nel 1968.
Dopo la breve esperienza nei Blind Faith con Steve Winwood, Clapton si lancia nella carriera solista, sostenuto dalla collaborazione con Delaney & Bonnie. Nel 1970 pubblica Layla and Other Assorted Love Songs con i Derek and the Dominos, album ispirato dal suo amore non corrisposto per Pattie Boyd, allora moglie di George Harrison. Il brano Layla diventa uno dei più grandi classici della storia del rock, ma Clapton precipita in una spirale di dipendenza da eroina e alcol che lo allontana dalle scene per anni.
Nel 1974, dopo un lungo periodo di isolamento, ritorna con 461 Ocean Boulevard, album che include la hit I Shot the Sheriff. Da qui inizia una nuova fase della sua carriera, con dischi di successo come Slowhand (1977), che contiene brani memorabili come Wonderful Tonight e Cocaine.
Gli anni ’80 vedono Clapton continuare a dominare la scena, collaborando con artisti come Jeff Beck, Roger Waters e Phil Collins. Tuttavia, il 20 marzo 1991, la sua vita viene sconvolta dalla tragedia: suo figlio di quattro anni, Conor, muore cadendo da una finestra al 53º piano di un grattacielo a New York. Da questo dolore nasce Tears in Heaven, una delle ballate più struggenti di sempre, che nel 1992 gli vale sei Grammy Awards.
Nel frattempo, Clapton riesce finalmente a disintossicarsi, dedicandosi sempre di più alla musica blues, suo primo amore. Nel 2000 pubblica Riding with the King con B.B. King, mentre Me and Mr. Johnson (2004) rende omaggio a Robert Johnson, uno dei suoi idoli.
Negli ultimi decenni Clapton ha continuato a suonare e registrare, mantenendo vivo il suo leggendario talento. Tra le sue più celebri esibizioni c’è quella alla Royal Albert Hall di Londra, sua seconda casa, dove ha suonato oltre 200 volte.
Oggi, a 80 anni, Clapton è ancora in tour e continua a incantare il pubblico con la sua chitarra. Nonostante le controversie degli ultimi anni – tra posizioni polemiche su vaccini e politica – la sua eredità musicale resta intatta. Il blues è sempre stato il suo rifugio e il suo punto di forza, un linguaggio universale che ha saputo interpretare con una sensibilità unica.
Eric Clapton non è solo un chitarrista: è una leggenda vivente. E la sua storia, iniziata tra le strade di Londra con una chitarra tra le mani, continua ancora oggi.
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