Iata: più passeggeri a febbraio, ma soffrono i voli domestici
Un febbraio meno eclatante di altri mesi per il traffico passeggeri del trasporto aereo certificato dalla Iata. La domanda aerea in termini di rpk (passeggeri/km) è infatti cresciuta del +2,6%, grazie soprattutto a un consistente incremento della domanda internazionale (+5%), mentre quella domestica ha sofferto una diminuzione, intorno al -2%. Anche l’aumento della capacità dell’offerta è stata contenuta (+2%), mentre il load factor (riempimento posti a bordo) si è stabilizzato sull’82,6%. Continue reading Iata: più passeggeri a febbraio, ma soffrono i voli domestici at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Un febbraio meno eclatante di altri mesi per il traffico passeggeri del trasporto aereo certificato dalla Iata. La domanda aerea in termini di rpk (passeggeri/km) è infatti cresciuta del +2,6%, grazie soprattutto a un consistente incremento della domanda internazionale (+5%), mentre quella domestica ha sofferto una diminuzione, intorno al -2%.
Anche l’aumento della capacità dell’offerta è stata contenuta (+2%), mentre il load factor (riempimento posti a bordo) si è stabilizzato sull’82,6%.
Nella ripartizione per macro regioni del mondo, è l’Africa con quasi il +7% a primeggiare nella crescita operativa, seguita da Asia-Pacifico ed Europa con un incremento intorno al 4%. Bene anche il Sud America (+4,6%) ed il Medio Oriente (+3,3%), mentre in controtendenza e decisamente deludente il risultato nel Nord America, che segna un decremento del -3,2%.
Comunque positivo il commento di Willie Walsh, direttore generale di Iata, che osserva: «Sebbene la crescita del traffico abbia rallentato a febbraio, gran parte di ciò può essere spiegato da fattori tra cui l’anno bisestile e il capodanno lunare, che cade a gennaio rispetto all’anno scorso. Il traffico ha raggiunto il massimo storico e il numero di voli programmati è destinato a continuare ad aumentare a marzo e aprile. Ma dobbiamo tenere d’occhio gli sviluppi in Nord America, che hanno visto cali sia nel traffico nazionale che internazionale».
«La recente chiusura di Heathrow – aggiunge Walsh – ci ha ricordato ancora una volta che l’attuale regime dei diritti dei passeggeri in vigore in Europa e nel Regno Unito non è adatto allo scopo. I costi annuali di risarcimento, assistenza e cura ammontano a miliardi. Fortunatamente, la presidenza polacca dell’Ue ha riconosciuto che questo è un freno alla competitività europea e sta portando avanti riforme tanto necessarie e attese da tempo per l’Unione europea».