Veratour rafforza il Mediterraneo con tre new entry
Veratour arricchisce il suo portfolio con tre novità per l’estate 2025 tutte nel Mediterraneo. Sono il Veraclub So Nice a Cipro, struttura di medio-alto livello, “con un mare bellissimo, crediamo sia una destinazione perfetta per gli italiani”, commenta Daniele Pompili, co ceo Veratour -. L’altra novità è il Veraclub Pegasus a Rodi, un 5 stelle ... L'articolo Veratour rafforza il Mediterraneo con tre new entry proviene da GuidaViaggi.

Veratour arricchisce il suo portfolio con tre novità per l’estate 2025 tutte nel Mediterraneo. Sono il Veraclub So Nice a Cipro, struttura di medio-alto livello, “con un mare bellissimo, crediamo sia una destinazione perfetta per gli italiani”, commenta Daniele Pompili, co ceo Veratour -. L’altra novità è il Veraclub Pegasus a Rodi, un 5 stelle con spiaggia di sabbia e mare basso che lo rendono adatto alle famiglie con bambini”. La terza novità è la proposta della crociera delle Cicladi con la VeraBoat My Harmony G, uno yacht con 21 cabine e cuoco italiano che il t.o. propone per la prima volta.
Cresce l’offerta sul Mediterraneo
“L’estate è sempre all’insegna del Mediterraneo – spiega il manager – e queste novità ci aiuteranno a rafforzarci ancora di più in quest’area. In generale un nuovo villaggio entra nel nostro catalogo solo dopo un lungo lavoro di scouting, dobbiamo prima essere sicuri che rispetti gli alti standard a cui sono abituati i nostri clienti”. E’ un cliente alto spendente quello di Veratour che, “negli ultimi cinque anni, ha aumentato la sua capacità di spesa quasi del 30%. Inoltre, il 43% dei clienti ha già viaggiato con Veratour, pertanto hanno una aspettativa elevata” nei confronti dell’offerta e della qualità.
Ecco perché selezione del prodotto e della location sono il punto di partenza nella ricerca. In primis il punto mare, “è fondamentale – sottolinea il manager -, pertanto se è bello si discute se portare a casa il prodotto”. Tra gli altri punti di forza ci sono “l’adeguamento delle strutture ai nostri standard, il format Made in Italy, il controllo del prodotto e la supervisione”.
Scouting e investimenti
Scouting, ampliamenti e miglioramento delle strutture “anche sulla base delle richieste avanzate dai clienti. Il fatto di avere una clientela repeater, spesso anche nella stessa struttura, soprattutto in Italia e a Sharm, comporta il dover offrire sempre qualcosa di diverso. Abbiamo quindi fatto investimenti importanti in Sardegna nelle strutture di proprietà, per esempio al Suneva stiamo rinnovando le stanze, al Costa Rei stiamo facendo delle camere nuove e la piscina nuova”. Sono investimenti che vengono realizzati nelle strutture di proprietà o in collaborazione con le proprietà.
L’altro punto è il format Made in Italy, “per l’estate abbiamo 50 strutture, 600 animatori, 100 assistenti e altrettanti cuochi all’estero. Facciamo un grosso lavoro di selezione e di formazione per creare dei team che si affezionino all’azienda”.
Altrettanto importante è il controllo delle strutture, da qui la presenza di una squadra di sede, come la definisce il manager, con i responsabili dei vari settori. È una squadra formata da 21 persone che “visitano i villaggi per visionare e relazionarsi con la struttura e i proprietari”.
Le novità invernali
Veratour ha in serbo anche delle novità per l’inverno legate al brand Experience, dal format più soft. Il manager menziona la Thailandia con l’Experience Veraclub Thavorn Palm Beach Resort, con un punto mare molto bello e formula all inclusive. Facciamo poi un primo tentativo su Dubai, pur non essendo una destinazione tipica della vacanza mare – osserva pompili – con l’Experience Veraclub Ja Beach Resort. Infine, c’è una novità a Mauritius, l’Experience Veraclub Zilwa Attitude, si trova Nord, offre tre ristoranti, tante attività e servizio mauriziano”.
Sul fronte della politica di sviluppo l’obiettivo dichiarato dall’azienda è di arrivare ai 300 milioni di fatturato nel 2027, ma la volontà è quella di arrivarci “con la qualità – afferma il manager -, la selezione è abbastanza complessa, ma preferiamo aprire meno strutture e avere magari una crescita meno veloce, perché pensiamo che sia la qualità a farci crescere. Si parte da lì per fare i numeri”.
Stefania Vicini
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