Ulisse, ‘il piacere della scoperta’ di cosa voglia dire fare tv
Alberto Angela celebrò il dietro le quinte di Sanremo nella sua recente ospitata festivaliera, ma il backstage del suo Ulisse è un ulteriore piacere per chi ama la tv - e sa cosa c'è davvero dietro.

Ulisse – Il piacere della scoperta è pronto a tornare nel prime time del lunedì con due nuove puntate, in onda il 7 e il 14 aprile, sempre su Rai 1. Alberto Angela, però, ci ha già accompagnato alla scoperta di alcune assolute bellezze italiane in questo inizio di 2025, prima con lo speciale dedicato alla Sicilia di Montalbano, andato in onda lo scorso 17 febbraio, e poi con il breve approfondimento su uno degli ultimi straordinari ritrovamenti a Pompei. Ed è proprio al termine dello speciale su Montalbano che abbiamo potuto godere di un backstage che dice tanto sulla produzione televisiva e che fa intuire – almeno ai più attenti – il grande lavoro che si fa dietro le quinte, la grande attenzione per i dettagli, i lunghi tempi di realizzazione e cosa davvero voglia dire fare televisione.
Ulisse, la solitudine dell’esploratore è possibile grazie alla professionalità di tanti
Partiamo da un presupposto: non stiamo svelando niente di straordinario, ovviamente. Più che altro rendiamo merito alla scelta di Ulisse di dedicare i titoli di coda al racconto del backstage. Una sintesi estrema della fatica – nel senso pieno di ‘lavoro’ con tutta l’accezione del suo impegno e del suo peso – che la squadra produttiva fa prima, durante e dopo la realizzazione delle riprese. E quelle di Ulisse sono sempre da teche per la loro cura, la loro qualità, la loro capacità di bucare la quarta parete e trascinare il telespettatore nei luoghi narrati. E sia sempre lodato il dronista: quel tuffo dal santuario della Madonna Nera di Tindari (1:42:55 – 1:43:34) è stato mozzafiato, e reso ancora più epico dalla scelta della colonna sonora (perché la tv – se fatta bene – non lascia niente al caso).
Ma ogni ripresa è figlia di uno studio, di una scrittura, di una coreografia degna di un film d’autore, anche in quelle che sembrano puri raccordi. Come non notare il carrello basso che avvolge Alberto Angela sulle scale della chiesa di San Giorgio di Modica, ma anche osservare l’attrezzatura necessaria per il suo (apparentemente semplice) arrivo in auto davanti al Commissariato, passando per la passeggiata con Luca Zingaretti al Castello di Donnafugata.
Anche fare girare l’angolo di un palazzo storico è una geometria di posizionamenti per far sì che la ‘magia’ della tv si manifesti pienamente: la magia, però, qui è tutta nella professionalità della squadra.
E arriviamo poi alle riprese magnifiche sulla Scala dei Turchi. Proprio quel passaggio sulla roccia cangiante di Porto Empedocle è un saggio dottorale di come si fa tv: la solitudine di Alberto Angela è la quintessenza della complessità, tra la fatica di chi deve trasportare l’attrezzatura alla bravura del dronista, senza parlare della concentrazione di chi quella storia la racconta con quel trasporto e quella naturalezza necessarie per affabulare il telespettatore. La semplicità, e la naturalezza, sono le cose più difficili da fare nell’audiovisivo (e non solo).
Quel breve backstage al termine delle puntate è come un ‘testo a fronte’ di linguaggio tv, preziosissimo per chi la ama, essenziale per chi la studia, fondamentale anche solo per chi la guarda, per ricordarsi una volta di più quanto sia difficile raccontare con l’audiovisivo. Non basta una camera per essere narratori, non è sufficiente un prompt AI per raccontare la bellezza.
Ne approfitto per un altro presupposto: i titoli di coda non si saltano, mai. C’è il riconoscimento dei tanti che ci hanno lavorato. E in questo la scelta di inserirvi un backstage è stato un modo – meraviglioso – per tenere il pubblico davanti al rullo godendo di contenuti inediti mentre i tanti che lavorano a una produzione, in tanti possibili modi, abbiano anche solo un istante di visibilità. E i titoli di coda dello speciale dedicato alla Sicilia di Montalbano sono stati ancora più preziosi, perché hanno permesso alla squadra di salutare un proprio membro, Nazzareno Agostini. Un momento commovente.
Ulisse continua…
Proprio negli ultimi minuti di quello speciale, Alberto Angela ha anticipato gli argomenti delle prossime puntate, dalla vita di Vincent Van Gogh attraverso i luoghi che ha dipinto e vissuto alle stratificazioni di Istanbul, metropoli tra più culture, dalla leggenda di Lucrezia Borgia all’esperimento di visitare una città attraverso le sue canzoni, partendo ovviamente da Londra. Proprio di questo appuntamento Angela parlò nella sua ospitata a Sanremo, quella in cui lodò la straordinaria ‘macchina da guerra’ del backstage del Festival. E attendiamo una puntata sulle ‘meraviglie’ della tv.