Tay-K condannato per omicidio: il rapper rischia fino a 99 anni di carcere
Il rapper Tay-K, noto per il successo virale di The Race, è stato riconosciuto colpevole dell'omicidio del fotografo Mark Anthony Saldivar nel 2017, evitata la condanna per omicidio capitale, ora rischia dai 5 ai 99 anni di carcere

Condannato per omicidio. Il caso di Taymor McIntyre, meglio conosciuto come Tay-K, torna sotto i riflettori, ma stavolta non per la sua attività musicale e artistica.
Il rapper, diventato famoso nel 2017 con il brano The Race, è stato dichiarato colpevole dell’omicidio di un fotografo, avvenuto quello stesso anno, durante un tentativi di rapina a San Antonio, in Texas.
La sentenza, emessa ieri, lunedì, conferma le responsabilità di McIntyre nell’uccisione di Mark Anthony Saldivar, ma lo assolve dall’accusa più grave: quella di omicidio capitale, che avrebbe comportato automaticamente l’ergastolo la pena di morte che in Texas è ancora legittimata dalle leggi dello stato che in questo momento è anche quello che ha eseguito il maggior numero di sentenze di morte.
Tay-K condannato per omicidio: la decisione della giuria
La giuria ha riconosciuto Tay-K colpevole accogliendo la tesi dell’accusa secondo la quale il rapper avrebbe sottratto l’attrezzatura fotografica della vittima per poi sparargli.
La difesa, tuttavia, ha cercato di smontare le prove fisiche e le testimonianze oculari, sostenendo che non vi fosse un collegamento diretto e inequivocabile tra McIntyre e il delitto. Nonostante ciò, la giuria ha emesso un verdetto di colpevolezza per omicidio semplice, escludendo però l’intenzionalità aggravata che era la condizione necessaria per convalidare la condanna a morte.
Il passato giudiziario di Tay-K
Non è la prima volta che Tay-K si trova di fronte alla giustizia. Già nel 2019 era stato condannato per un altro omicidio, avvenuto durante una rapina nel 2016, quando aveva solo 16 anni. In quel caso, la condanna prevedeva 30 anni per rapina aggravata e ulteriori 13 anni complessivi per due ulteriori capi d’accusa connessi. La nuova sentenza, quindi, potrebbe aggravare ulteriormente la sua posizione: ora rischia da un minimo di cinque a un massimo di 99 anni di carcere per l’omicidio del fotografo.
La reazione del rapper dal carcere
In carcere dal giorno dell’arresto e dunque ormai da quasi otto anni, Tay-K ha più volte cercato di difendersi anche tramite i social, postando messaggi direttamente dalla prigione. Nel 2023, in un messaggio pubblicato sui suoi profili, aveva scritto: “Ho solo bisogno di avere una possibilità da adulto. Se fossi stato un ragazzino bianco, non mi avrebbero mai dato 55 anni per un crimine in cui, a quanto si dice, ho avuto un ruolo marginale quando avevo soltanto 16 anni. Avrebbero detto che la mia mente non era ancora sviluppata, e mi avrebbero offerto riabilitazione e almeno un’altra possibilità.”
Una presa di posizione forte, che denuncia una possibile disparità razziale da parte del sistema giudiziario americano. Parole che hanno acceso un forte dibattito online suscitando reazioni contrastanti che tuttavia non hanno evitato un nuovo verdetto, ancora più pesante del primo.
Un caso che divide
Il caso di Tay-K ha sempre generato una forte discussione. Da un lato, chi vede in lui un simbolo della brutalità giovanile, un giovane vittima delle circostanze e della vita tra gang e bande armate nei quartieri poveri delle metropoli. Ma anche un simbolo pericoloso ostentato con un certo orgoglio da una determinata cultura rap.
La sua storia è diventata emblematica per una generazione cresciuta sui social e proprio nel pieno del successo di The Race, il brano che lo ha lanciato e che è stato pubblicato mentre era latitante, trasformandolo in una sorta di “gangsta hero” per il web.
Cosa succede ora
Con la condanna per omicidio, il giovane rapper, che oggi ha 24 anni, dovrà attendere la fase finale del processo per conoscere l’entità della pena. I giudici negli Stati Uniti dopo avere pronunciato la sentenza di condanna stabilita si prendono sempre tutto il tempo necessario per definire i tempi e i modi della condanna: che è scontata e dovrebbe essere ufficializzata nel corso dei prossimi 30 giorni.
Non è ancora chiaro se il suo team legale intenda presentare appello.
Nel frattempo, il caso continua a far discutere non solo per l’aspetto penale, ma anche per il suo significato simbolico all’interno della scena hip hop americana, dove il confine tra realtà e storytelling diventa sempre più sfumato tra notizie di cronaca e lanci discografici…