
Il
Pacifico tropicale è attualmente in uno stato di
neutralità ENSO, e secondo le ultime proiezioni, questa fase neutra potrebbe estendersi per tutta l’estate e persino nel prossimo autunno-inverno. Ma attenzione:
neutralità non significa assenza di effetti sul
clima globale, anzi. Proprio in questa fase di apparente equilibrio, altri schemi atmosferici possono intensificarsi, contribuendo a configurazioni meteo complesse anche sul
Mediterraneo. E con un’estate 2025 che si preannuncia tra le più calde del decennio, l’attenzione resta alta. Che cos’è l’ENSO e perché influenza il nostro clima L’
ENSO (El Niño-Southern Oscillation) è uno dei principali motori del
clima globale. Si tratta di un fenomeno periodico che altera la
circolazione atmosferica e oceanica del
Pacifico tropicale, con ripercussioni su scala planetaria. Le sue tre fasi sono:
- El Niño: acque superficiali più calde della norma;
- La Niña: acque più fredde della norma;
- Fase neutra: temperature marine prossime alla media.
Oggi, ci troviamo nel cuore della
fase neutra, ma non per questo il
clima europeo è al riparo da anomalie. Il punto della situazione: Pacifico in equilibrio, atmosfera in bilico Ad aprile 2025, la temperatura della regione
Niño 3.4 – l’area di riferimento per valutare l’ENSO – era inferiore di appena
0,16°C rispetto alla media 1991–2020, confermando la
piena neutralità per il secondo mese consecutivo. Anche le acque del
sottosuolo, fondamentali per anticipare i trend futuri, risultano in linea con la media. Dal lato atmosferico, si osservano
segnali lievi di rafforzamento della circolazione di Walker, con
venti alisei più intensi e una
copertura nuvolosa ridotta nel Pacifico centrale. Questi elementi suggeriscono una
tendenza debole verso La Niña, pur restando nel territorio neutro. Estate 2025 in Italia: cosa aspettarsi in condizioni ENSO-neutrali In assenza di un El Niño attivo, altri pattern come la
NAO e la
Madden-Julian Oscillation possono dominare la scena. Tuttavia, la
memoria termica del precedente El Niño e il
riscaldamento del Mediterraneo restano fattori chiave. Ecco i possibili scenari per l’estate 2025:
- Temperature elevate e ondate di calore prolungate, con punte oltre i 40°C al Sud e nelle isole maggiori;
- Rinforzo dell’anticiclone africano e periodi stabili ma afosi;
- Rischio siccità e stress idrico soprattutto nelle regioni centro-meridionali;
- Fenomeni estremi come temporali violenti, grandinate e alluvioni lampo, alimentati da un Mediterraneo bollente.
Il Mediterraneo come hotspot climatico Il
Mar Mediterraneo è oggi riconosciuto come un
“hotspot climatico”: una delle aree più sensibili al
cambiamento climatico. L’interazione tra
acque anomale e
aria fredda in quota genera un ambiente ideale per
eventi estremi, anche senza l’influenza diretta dell’ENSO. Conclusioni: un’estate da monitorare attentamente Nonostante la
neutralità ENSO,
l’estate 2025 potrebbe risultare tra le più
calde e instabili degli ultimi anni. La
variabilità atmosferica resta elevata, e il
riscaldamento globale amplifica ogni anomalia. Prevedere un’estate “normale” è sempre più difficile.
“Non serve El Niño per avere un’estate estrema: il Mediterraneo è già abbastanza caldo per farlo da solo.”
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Non c’è EL NIÑO, ma l’Italia rischia l’ESTATE più CALDA del decennio