Lagoa do Fogo, il lago cristallino nascosto in uno stratovulcano
Un lago nascosto in un cratere vulcanico: Lagoa do Fogo, tra boschi incantati, acque blu e paesaggi da sogno nel cuore di São Miguel.

Ci sono luoghi che sembrano nati per restare nascosti, come se la natura stessa volesse custodirli gelosamente: uno di questi è il Lagoa do Fogo, un angolo remoto e sorprendente incastonato sull’isola di São Miguel, nell’arcipelago delle Azzorre.
Quello che oggi si presenta come un paesaggio da cartolina, un bacino d’acqua cristallina abbracciato da pareti verdeggianti, è in realtà il frutto di una “furia primordiale”. Il cratere che lo accoglie, infatti, si è formato circa 15.000 anni fa, modellato dall’energia esplosiva di un vulcano oggi dormiente, ma ancora vivo. L’ultima eruzione, nel lontano 1563, ha sigillato per sempre un simile anfiteatro di rocce e silenzio, e lo ha trasformato in un paradiso verde-azzurro.
Il lago si trova a un’altitudine compresa tra i 575 e i 949 metri, vegliato dalle alte pareti del cratere che si innalzano per circa 300 metri. Con una lunghezza di 3 chilometri, una larghezza di 2,5 e una profondità che raggiunge i 30 metri, è uno dei più grandi specchi d’acqua naturali dell’isola. Dal 1974, l’intera area è protetta come Riserva Naturale, un tesoro ecologico che custodisce biodiversità, silenzi e purezza.
Un cammino tra il verde e il blu

Raggiungere il Lagoa do Fogo non è così semplice: è un percorso che si conquista passo dopo passo, tra boschi umidi e sentieri scolpiti dal tempo. Si parte nei pressi del villaggio di Água de Alto, seguendo la provinciale EN1-1A e poi deviando lungo la Caminho da Ribeira da Praia, fino a raggiungere l’inizio del sentiero PRC02 SMI. Google Maps vi porterà senza difficoltà al punto d’accesso che, sebbene ancora vicino alla civiltà, segna l’ingresso a un “mondo parallelo”.
I primi tratti del cammino si snodano tra coltivazioni e campi aperti, su una strada asfaltata che presto lascia spazio a un’ampia poderale in costante salita. Il sentiero, sempre ben segnalato, è un crescendo di emozioni e natura: le pendenze sono dolci, quasi amichevoli, ma è la vegetazione a catturare l’attenzione, con boschi che si fanno via via più fitti, muschi che ricoprono tronchi e pietre come velluto, e l’aria che profuma di umidità e legno.
Dopo circa un’ora abbondante, il sentiero devia a sinistra, su uno dei tratti più suggestivi e inaspettati dell’intero percorso dove, per quasi due chilometri, scorre una lunga vasca d’acqua trasparente. Non un semplice ruscello, ma un vero e proprio canale d’irrigazione, profondo circa 60 centimetri, abitato da trote che scompaiono tra i riflessi, e incorniciato tra muschio e rami.
Questo tratto del trekking si sviluppa ancora all’interno del bosco, ma ogni passo avvicina al cuore del cratere. Quando infine il sentiero sbuca su una strada sterrata più ampia, il paesaggio si apre d’improvviso, come un sipario che si alza: davanti agli occhi si svela il Lagoa do Fogo in tutta la sua maestà.
La prima visione è folgorante. Il lago appare come un gioiello sospeso in un cratere immenso, le cui pareti sono un tripudio di vegetazione. La superficie dell’acqua riflette il cielo con sfumature cangianti: dall’azzurro acceso al grigio perla, dal blu profondo al verde smeraldo, tutto dipende dalle nuvole che, spesso, velano il paesaggio come un velo delicato. Non è raro, infatti, che il lago resti nascosto tra le nebbie, rivelandosi solo a chi ha pazienza e rispetto.
Due penisole si protendono verso il centro dello specchio d’acqua mentre le rive, sabbiose e chiare, si perdono nel fitto di un bosco ricco di flora endemica. Se si alza lo sguardo verso l’orizzonte, là dove il cratere si apre, l’oceano Atlantico si intravede in lontananza, quasi a ricordare che questo luogo, pur essendo isolato, fa parte di un’isola sospesa tra cielo e mare.
Oltre il lago: esplorazioni e silenzi
L’intero perimetro del cratere può essere esplorato a piedi, ma richiede tempo, energia e attenzione. Il dislivello è importante e la lunghezza del percorso può superare le quattro ore tra andata e ritorno. Tuttavia, ogni passo aggiunge bellezza: scorci panoramici, silenzi interrotti soltanto dal vento e dalla vita segreta del bosco, sentieri che si inoltrano verso nuove direzioni.
È possibile scendere fino alle rive del lago e camminare lungo alcune spiagge, magari inoltrandosi tra le grotte naturali e la fitta vegetazione. Non è consentito fare il bagno, per preservare l’integrità dell’ecosistema, ma anche solo sedersi vicino all’acqua e osservare i giochi di luce vale il viaggio.
Lagoa do Fogo è anche una riserva d’acqua dolce vitale per São Miguel: alimentato principalmente dalle piogge, rappresenta uno dei bacini idrici più importanti dell’isola.
Un invito alla meraviglia
Il trekking verso Lagoa do Fogo è alla portata di chi ha un minimo di allenamento e spirito di avventura. Con una lunghezza complessiva di circa 11 chilometri e una durata media di 4 ore e mezza tra andata e ritorno, è un’escursione che si può affrontare in giornata, ma che richiede preparazione. Non ci sono punti di ristoro né fonti d’acqua potabile, e il tempo può cambiare in un istante.
Ma se amate i luoghi autentici, se cercate emozioni vere e panorami che parlano all’anima, allora il Lagoa do Fogo saprà ricompensarvi.