
Il
quadro sinottico attuale evidenzia un
contesto di marcata instabilità sull’area del
Mediterraneo centrale, in assenza di
una figura anticiclonica strutturata in grado di garantire una stabilizzazione prolungata del tempo. Il
bacino centrale del Mediterraneo si trova attualmente sotto l’influenza di
due distinte circolazioni cicloniche: una di origine
atlantica in progressione da
ovest e l’altra ancora riconducibile a una
saccatura artica in discesa dalla
Scandinavia verso la Russia occidentale.
Masse d’aria contrastanti e il conseguente
gradiente barico non accentuato favoriscono l’attivazione di fenomeni convettivi, legati in particolare al
ciclo diurno della radiazione solare. Le precipitazioni risultano quindi più probabili nelle ore centrali e pomeridiane della giornata, specialmente sui
rilievi alpini ed appenninici, secondo dinamiche ben note alla meteorologia sinottica. Le proiezioni dei modelli ad area vasta, come il
GFS e l’
ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts), indicano
una possibile evoluzione significativa verso la metà della prossima settimana, quando si prevede la
formazione di una depressione afro-mediterranea. Questo tipo di configurazione barica prende forma generalmente
a seguito della penetrazione di un’onda ciclonica in discesa dalle latitudini medio-alte e la sua interazione con l’aria calda e umida sahariana. In particolare, secondo le simulazioni più aggiornate pubblicate dall’
ECMWF (https://www.ecmwf.int/), è
probabile che il minimo depressionario si approfondisca nell’area tra
Tunisia, Algeria e Canale di Sicilia, per poi risalire
verso Sud Italia, Sicilia e Sardegna, accompagnato da
venti di scirocco e
richiami di aria umida marittima. Tuttavia,
permangono incertezze circa la
traiettoria precisa del minimo barico e la
sua effettiva intensità, due fattori chiave che influenzano in modo sostanziale
la distribuzione spaziale delle piogge, nonché
le cumulate attese. Anche il modello americano
GFS (https://www.ncdc.noaa.gov/data-access/model-data/model-datasets/global-forcast-system-gfs) mostra
una configurazione simile, pur presentando lievi discrepanze nella collocazione del centro depressionario e nella tempistica dell’evoluzione. Le
simulazioni ensemble (EPS), che permettono di valutare la probabilità di differenti scenari meteorologici, suggeriscono una
moderata affidabilità dell’evoluzione descritta, con un grado di incertezza ancora presente ma in progressivo assestamento con l’avvicinarsi del target temporale. Nel frattempo, si osserva una
sorta di “ciambella barica” che circonda l’area italiana, come illustrato anche da analisi condotte dal
Copernicus Climate Change Service (https://climate.copernicus.eu/), in cui la
pressione resta relativamente alta su tutto il settore euro-atlantico nord-occidentale, ma
non abbastanza elevata in quota per impedire l’innesco di celle temporalesche.
Italia, dunque, ancora in balia di
correnti instabili, incuneata tra
aree stabilizzate a nord e
perturbazioni più attive a sud-ovest e a est.
Meteo con forte Bassa Pressione verso Italia. Regioni più colpite