I segreti nascosti dietro i Moai dell’Isola di Pasqua, giganti di pietra che sfidano il tempo

Alla scoperta dei misteri che avvolgono i Moai, le maestose statue di pietra, simboli di una civiltà antica e affascinante, dell'Isola di Pasqua

Apr 15, 2025 - 17:30
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I segreti nascosti dietro i Moai dell’Isola di Pasqua, giganti di pietra che sfidano il tempo

Di luoghi misteriosi il mondo è pieno, ma c’è un’isola in particolare che da secoli attira l’interesse di studiosi e visitatori e sulla quale, in molti casi, rimangono aperti tantissimi interrogativi. Ci troviamo nel cuore dell’oceano Pacifico, lontano dalle rotte comuni dei marinai, e proprio qui, dove oltre l’orizzonte c’è solo il mare, sorge la famosissima Isola di Pasqua, popolata da numerosi giganti di pietra: i Moai.

Sono statue enigmatiche, altissime, con volti imponenti, tratti austeri e teste enormi che sembrano sfidare lo scorrere del tempo. Su alcuni particolari dettagli che le riguardano si dibatte da centinaia di anni, al punto che sono innumerevoli anche le storie tramandate di generazione in generazione. Eppure, le risposte rimangono elusive, come se quella stessa terra desideri nascondere per sempre la verità.

Dove si trova l’Isola di Pasqua

L’Isola di Pasqua, o Rapa Nui, è una remotissima isola vulcanica che “galleggia” nell’oceano Pacifico meridionale, a circa 3.700 km a ovest delle coste del Cile. Lontanissima da qualsiasi altra terra emersa, è oggi una meta imperdibile per tutti coloro che sono affascinati dai misteri delle civiltà passate e dalla solitudine di un’isola fuori dal tempo.

Il modo più pratico per raggiungerla è l’aereo, con voli diretti da Santiago, la Capitale del Cile, a Hanga Roa, il principale villaggio dell’isola. Sono necessarie circa 5 ore, dopo le quali si atterra in un angolo di mondo pregno di bellezza e di mistero.

Cosa sono i Moai

Figure imponenti, come sentinelle, emergono dalla terra dell’Isola di Pasqua. Ogni statua è un enigma nato da mani antiche che, si narra, conoscessero il segreto della terra e del cielo. Opere straordinarie e scolpite con una perfezione che ancora adesso è di difficile comprensione. Secondo alcune teorie, infatti, i Moai rappresenterebbero gli antenati degli antichi abitanti dell’isola che, dopo la morte, venivano elevati a divinità.

Non a caso molte di esse danno le spalle al mare, mentre il loro sguardo è rivolto verso l’entroterra. Il motivo? Diversi studiosi ritengono che servisse a simboleggiare la loro capacità di vegliare sulle comunità. Per altri, invece, sono statue create per onorare i Rapa Nui, il popolo che ha lasciato tracce indelebili su questa terra ricca di mistero.

Moai, Isola di Pasqua
Fonte: iStock
Alcuni dei Moai dell’Isola di Pasqua

Chi ha costruito i Moai dell’Isola di Pasqua?

A costruire i Moai dell’Isola di Pasqua sarebbero stati i Rapa Nui, popolo di navigatori e saggi, che erano figli di un’antica tradizione che sembrerebbe affondare le proprie radici nel cuore stesso del mondo. Stando ad alcune leggende, erano uomini e donne che possedevano una sorta di conoscenza segreta, una sapienza così eccezionale che erano persino in grado di lavorare la pietra come se avessero un legame diretto con la terra e con gli spiriti degli antenati.

Pare, infatti, che gli scultori conoscessero il linguaggio segreto delle rocce e delle forze naturali, al punto da riuscire a creare opere con il solo ausilio di strumenti rudimentali: le loro mani erano guidate da una forza misteriosa.

Come sono stati costruiti

Come tutte le domande che ci siamo posti fino ad ora, anche (e soprattutto) quella sulla loro costruzione non riesce a trovare una risposta definitiva. L’edificazione dei Moai, infatti, è un mistero per il quale permangono ancora diversi dubbi. Non mancano però ipotesi e leggende. Si narra, per esempio, che i Rapa Nui fossero una civiltà tanto avanzata quanto mistica. Uno dei dati che sembrerebbe chiarito, invece, è che questo popolo abbia iniziato la lavorazione delle statue presso la cava di Rano Raraku, un antico cratere vulcanico da dove veniva preso il prezioso materiale di cui sono composte, il tuffo vulcanico. Con strumenti semplici e una tecnica affinata, scolpivano le opere in modo che sembrassero respirare vita dalla pietra. Ogni Moai aveva una forma unica, pur condividendo tratti simili.

Anche il trasporto di questi giganti di pietra è ricco di misteri: alcuni sostengono che utilizzassero una tecnica particolare descritta come ‘camminare’, che permetteva di far oscillare i Moai fino a spostarli nel punto di interesse; altri teorici ritengono che, utilizzando sistemi di rulli e slitte rudimentali, i Rapa Nui riuscissero a trasportare le statue con l’uso di leve e tronchi di legno. In qualsiasi caso, si trattava dello spostamento di opere pesanti fino a 80 tonnellate.

Una volta giunte a destinazione, le statue venivano sollevate e posizionate su delle piattaforme sacre, chiamate Ahu, che in alcune circostanze fungevano pure da tombe e luoghi di culto. Talune venivano poi decorate con occhi fatti di corallo e ossidiana, in quanto fungevano da contenitori di energia spirituale: canalizzavano il potere degli antenati che dovevano proteggere e benedire l’isola.

Quanti Moai ci sono sull’isola di Rapa Nui

Probabilmente questa è una delle poche domande sui Moai dell’Isola di Pasqua a cui è possibile dare una risposta certa: attualmente ci sono circa 900 Moai conosciuti. La maggior parte di essi si trova in due aree principali, la cava di Rano Raraku e la zona di Ahu Tongariki. La prima, come accennato, rappresenta il cuore pulsante della creazione, il luogo dove i Rapa Nui scolpivano le statue nella roccia vulcanica, tanto che qui riposano ancora 400 Moai circa.

L’Ahu Tongariki, invece, è una piattaforma cerimoniale che ospita ben 15 Moai allineati in una posa maestosa e da dove si può ammirare uno dei tramonti più emozionanti di tutta l’Isola di Pasqua. Ci sono poi numerose Ahu (piattaforme cerimoniali) sparse per l’isola, ognuno contenente una o più statue.

Ahu Tongariki, Isola di Pasqua
Fonte: iStock
Ahu Tongariki al tramonto

Cosa c’è sotto i Moai

I misteri non finiscono mai, perché ai piedi dei Moai si nascondono segreti ancora più profondi e affascinanti. Le stesse piattaforme su cui sono poggiati hanno un significato sacro e simbolico e pare che, a volte, siano contenitori di tesori nascosti e rivelazioni importanti, legate alla spiritualità e alle tradizioni degli antenati.

Alla base di alcune Ahu si trova infatti un sepolcro, perché il corpo degli antenati (non tutti) veniva seppellito proprio nella parte inferiore della piattaforma. Le statue, erette sopra di esse, facevano da guardiano spirituale. In alcuni casi sono stati anche trovati oggetti rituali, come coralli, ossidiana, e materiali che avevano un valore simbolico per i Rapa Nui.

Infine, ci sono molti Moai che giacciono rovesciati, con il volto rivolto verso la terra, una posizione che potrebbe simboleggiare un cambiamento di potere o un rituale di depotenziamento. Non vi sorprenderà sapere, infatti, che c’è chi è convinto che siano stati messi in quella precisa posizione per proteggere l’isola da influenze esterne o per riti specifici. Tuttavia, spesso questo è dovuto a conflitti interni, guerre tribali o colonizzazione.

Una piccola (ma importantissima) curiosità: durante gli anni 2000, degli scavi dell’EISP (Easter Island Statue Project) hanno rivelato che alcuni dei Moai che emergono dal terreno solo con la testa e parte del busto, hanno in realtà corpi completi scolpiti fino ai fianchi, le braccia e in alcune circostanze anche incisioni decorative sulla schiena, tutte testimonianze di un’abilità artistica e spirituale ancora più profonda di quanto si potesse immaginare.

Teste Moai, Isola di Pasqua
Fonte: iStock
Le teste dei giganti di pietra dell’Isola di Pasqua