Adolescence, un dettaglio nascosto ci dice molto su Jamie
Un dettaglio che mostra l’attenzione messa nella realizzazone di Adolescence Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp! A poco più di una settimana dal suo debutto, Adolescence, la miniserie Netflix creata da Stephen Graham e Jack Thorne, continua a raccogliere consensi a livello globale (qui la nostra recensione). Il successo dello show si deve […] L'articolo Adolescence, un dettaglio nascosto ci dice molto su Jamie proviene da LaScimmiaPensa.com.

Un dettaglio che mostra l’attenzione messa nella realizzazone di Adolescence
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A poco più di una settimana dal suo debutto, Adolescence, la miniserie Netflix creata da Stephen Graham e Jack Thorne, continua a raccogliere consensi a livello globale (qui la nostra recensione). Il successo dello show si deve alla sua narrazione profonda, alle performance intense del cast e alla straordinaria cinematografia.
Inoltre, il tema centrale della serie, una critica alla mascolinità tossica nell’era digitale, ha generato un forte dibattito tra il pubblico. Tuttavia, Adolescence merita elogi anche per la sottigliezza della sua sceneggiatura, che dissemina dettagli nascosti e indizi fin dal primo episodio, portando lo spettatore a riconsiderare l’intera storia con una nuova prospettiva. Uno di questi elementi cruciali si cela già nella scena di apertura dell’episodio 1 e fornisce un indizio chiave sulla colpevolezza del protagonista, Jamie.
La serie si apre infatti con una sequenza intensa e claustrofobica: l’ispettore Luke Bascombe (Ashley Walters) e il sergente Misha Frank (Faye Marsay) fanno irruzione nella casa della famiglia Miller per arrestare Jamie (Owen Cooper), il presunto colpevole di un omicidio. Durante l’arresto, Jamie tenta di nascondere un taglio nella carta da parati della sua camera, un dettaglio apparentemente insignificante, ma che assume un significato scioccante con il proseguire della narrazione.
Il taglio potrebbe essere stato fatto dall’arma del delitto, che la serie svela solo più avanti. Questo piccolo indizio, facilmente trascurabile alla prima visione, anticipa la colpevolezza di Jamie e il suo goffo tentativo di occultare le prove.
Oltre al valore narrativo, questo dettaglio ha un significato simbolico profondo. La camera da letto di Jamie rappresenta la sua innocenza perduta, un tema che torna nell’ultima scena della miniserie. Qui, il padre di Jamie (Stephen Graham) osserva la stanza come un disperato tentativo di riconciliarsi con il figlio che credeva di conoscere. Il taglio nella carta da parati simboleggia, dunque, la frattura irreparabile tra l’infanzia di Jamie e il suo nuovo status di assassino. Questo dettaglio visivo anticipa anche il tema della corruzione e dell’influenza tossica che ha portato Jamie a compiere il crimine, un aspetto che emerge pienamente nell’episodio 3, durante il suo interrogatorio.
Uno degli elementi più affascinanti di Adolescence è la sua capacità di giocare con l’ironia tragica. Durante l’episodio 1, vediamo Jamie subire una serie di procedure in commissariato: viene fotografato, perquisito e sottoposto a un prelievo di sangue. Questa sequenza richiama tragicamente la modalità con cui Katie (Emilia Holliday), la sua vittima, è stata trattata a scuola prima della sua morte.
Mentre Katie è stata oggetto di umiliazione pubblica, Jamie riceve un trattamento rispettoso, con poliziotti e familiari che si preoccupano per il suo benessere. In un twist ironico, il giovane assassino ha paura degli aghi, un contrasto amaro rispetto alla brutalità con cui ha tolto la vita alla sua compagna di classe.
L’abilità di Adolescence di racchiudere così tanto significato in piccoli dettagli dimostra la maestria della sua sceneggiatura. La serie non si limita a raccontare un crimine, ma esplora le sue implicazioni più profonde, lasciando il pubblico con interrogativi complessi sulla giustizia, la colpa e la società. Attraverso momenti di tragica ironia e simbolismi sottili, Adolescence si conferma una delle miniserie più intense e discusse dell’anno.
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