Biancaneve: 10 cambiamenti fondamentali rispetto al classico Disney del 1937 [LISTA]
Se avete visto il remake in live-action di Biancaneve, vi sarete accorto che dallo storico classico di animazione di quasi 90 anni fa sono cambiate parecchie cose. Ecco quali, e perché Biancaneve, il nuovo remake in live-action marca Disney con Rachel Zegler come protagonista, sta facendo discutere forse più di qualunque altro film Disney da […] L'articolo Biancaneve: 10 cambiamenti fondamentali rispetto al classico Disney del 1937 [LISTA] proviene da LaScimmiaPensa.com.
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Se avete visto il remake in live-action di Biancaneve, vi sarete accorto che dallo storico classico di animazione di quasi 90 anni fa sono cambiate parecchie cose. Ecco quali, e perché
Biancaneve, il nuovo remake in live-action marca Disney con Rachel Zegler come protagonista, sta facendo discutere forse più di qualunque altro film Disney da anni, e non esattamente perché viene apprezzato, come dimostra il punteggio negativo su Rotten Tomatoes. La produzione del film è stata travagliata, e passa per alcuni cambiamenti che l’hanno reso ben diverso dall’originale del 1937. Vi raccontiamo i più importanti, ovviamente con SPOILER.
La backstory di Biancaneve
Tutti ci ricordiamo che la ragazza si chiama così perché la sua pelle è “candida come la neve”, giusto? Bè, possiamo immaginarci come oggi una definizione del genere possa risultare problematica tanto più che la Zegler, latino-americana di etnia, ha avuto la parte della protagonista. Quindi la storia cambia: Biancaneve si chiama così semplicemente perché è nata… nel mezzo di una tempesta di neve.
Niente “Someday My Prince Will Come”
I classici Disney sono famosi, oltre che per le storie, l’animazione e le emozionanti avventure rappresentate, anche per le iconiche canzoni. Ed è il caso anche della famosa Someday My Prince Will Come, qui rimossa del tutto e sostituita da altre canzoni inedite, scritte dal duo che ha lavorato a La La Land. Perlomeno rimane la famosa canzone dei nani: Heigh-Ho.
Cucciolo… parla
Cucciolo (Dopey) è, come ricordiamo, quello dei nani più ingenuo e tenero e che, forse proprio per accentuare questi aspetti del personaggio, nel film originale non parla mai ma si esprime solo a gesti. Qui invece non solo parla, ma si scopre alla fine pure che è lui stesso il narratore della storia!
Niente bara di vetro
Nel film del 1937, quando la ragazza cede alla trappola di Grimilde e morde la mela avvelenata, viene messa a giacere in una bara di vetro dalla quale poi sarà liberata dal suo principe. Ma qui niente bara: forse è stata ritenuta troppo “tetra” per il pubblico di oggi. Invece, la damigella viene poggiata su una pietra in una foresta, dentro una tenda adornata con fiori.
Il principe è un bandito: Jonathan
C’era un po’ da aspettarsi che la banale e superata figura del Principe Azzurro venisse rimossa o perlomeno pesantemente modificata: viene sostituito da una specie di Robin Hood, Jonathan (Andrew Burnap), ben più accattivante e intrigante come figura, studiato per fare in modo di rendere specularmente anche la stessa Biancaneve un po’ più “ribelle”.
La fine della regina cattiva
Nel film originale la morte della regina cattiva era il contrappasso per la sua viltà: precipita da un dirupo, verso una fine orrenda. Qui succede molto di più: Biancaneve, risvegliata dall’incantesimo, attua la sua rivoluzione e si riprendere il regno dalla regina (Gal Gadot); che, vinta e distrutta, rompe lo specchio magico e si “disintegra” venendo risucchiata al suo interno.
“Whistle While You Work” ma tutti insieme
Tra le canzoni della versione originale “Whistle While You Work” sopravvive, ma oltre ad avere versi inediti viene messa in scena in maniera ben diversa: anziché riassettare la casa da sola – con l’aiuto degli animali, cioè – stavolta Biancaneve si fa aiutare dagli stessi nani, che partecipano al “numero” con lei. Chiaramente, l’idea della massaia che riordina e canta tutta da sola è – per fortuna – superata.
I nani non si lavano
Un’altra canzone tagliata è “Bluddle-Uddle-Um-Dum (The Dwarfs’ Washing Song)”, momento musicale nel quale, nella versione originale, i sette nani si lavavano con tanto di gag slapstick. In questo caso non sembra ci fossero elementi particolarmente “problematici” nella scena del film animato, che è perciò forse stata tagliata solo per motivi di spazio.
Niente più torte
Così come l’immagine della donna di casa che sfaccenda e riassetta mentre gli uomini sono al lavoro è superata, lo è pare anche quella della cuoca provetta che cucina per i padroni di casa, facendogli trovare la cena in tavola o magari, nella fattispecie, qualche buona torta. No, stavolta niente torte per i nani!
Il regno ha una sua importanza
Nel film del 1937 il regno di cui la regina cattiva è… bé, regina, e Biancaneve principessa, praticamente non ha una funzione se non una strettamente di sfondo, fiabesca. Nel live action, invece, gli abitanti – la gente comune – non solo compaiono ma vengono messi in risalto per accentuare la popolarità della bella principessa. Non solo: quando lei alla fine li guida alla rivolta, non si tirano indietro!
Fonte: Variety
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