Incendio Londra Heathrow: caos voli senza precedenti
Missione compiuta in poco più di 24 ore, ma caos e conseguenze restano. Porte nuovamente aperte a Heathrow e voli ripresi, dopo la chiusura causata dall’incendio – divampato in una vicina sottostazione elettrica che fornisce energia al più grande aeroporto di Londra – che ha provocato il blackout. Oltre 1.300 voli cancellati, a terra 300mila passeggeri, pesanti disagi negli scali di tutto il mondo, senza luce più di 16mila abitazioni della zona. Continue reading Incendio Londra Heathrow: caos voli senza precedenti at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Missione compiuta in poco più di 24 ore, ma caos e conseguenze restano. Porte nuovamente aperte a Heathrow e voli ripresi, dopo la chiusura causata dall’incendio – divampato in una vicina sottostazione elettrica che fornisce energia al più grande aeroporto di Londra – che ha provocato il blackout. Oltre 1.300 voli cancellati, a terra 300mila passeggeri, pesanti disagi negli scali di tutto il mondo, senza luce più di 16mila abitazioni della zona. Da Roma Fiumicino sono decollati, tra le 8.15 e le 8.35 di sabato mattina, i primi due voli di British Airways per Heathrow.
“Possiamo confermare che Heathrow è aperto e pienamente operativo – si legge in un comunicato diramato dalle autorità aeroportuali – Le squadre in tutto l’aeroporto hanno fatto il possibile per supportare i passeggeri colpiti dall’interruzione. Abbiamo rafforzato il personale con centinaia di colleghi in più a disposizione nei nostri terminal e abbiamo aggiunto voli al programma, per contribuire a smaltire il traffico e facilitare il viaggio di 10.000 passeggeri aggiuntivi“.
Questo non toglie che il 21 marzo 2025 resti uno dei giorni più neri nella storia del trasporto aereo, con una reazione a catena a livello mondiale destinata ad andare avanti per giorni. Molti voli, infatti, sono stati dirottati negli altri aeroporti londinesi di Gatwick e Stansted – che però hanno una capacità decisamente ridotta – e altri sono stati costretti ad atterrare addirittura in altri Paesi, come Irlanda, Francia o Germania.
Per questo il capo dell’agenzia di consulenza Strategic Aviation Solution, Neil Hansford, ha addirittura azzardato un paragone a tinte fosche: «Disagi catastrofici di questa proporzione probabilmente non si vedevano da quando gli Stati Uniti chiusero lo spazio aereo dopo gli attacchi terroristici dell’11 Settembre».
Non usa mezzi termini, invece, Willie Walsh, direttore generale di Iata (International air transport association) che punta il dito contro le autorità aeroportuali per la mancata prevenzione del blackout: “La chiusura – ha scritto su X – è un evidente fallimento della pianificazione dell’aeroporto. Ancora una volta Heathrow ha lasciato a terra passeggeri e compagnie aeree e anche alcuni esperti britannici hanno messo in discussione la quasi totale dipendenza elettrica di Heathrow da una sola centrale“.
Anche il ministro dell’Energia, Ed Miliband, ha riconosciuto come il primo aeroporto del Paese si sia rivelato «fin troppo vulnerabile».
Chiamato in causa, l’amministratore delegato di Heathrow, Thomas Woldbye, si è messo l’elmetto e ha replicato davanti alle telecamere della Bbc: «Sono orgoglioso di come lo staff dello scalo abbia saputo rispondere all’emergenza», limitandosi però a un «no comment» in relazione alle voci di presunte dimissioni. «Lascio che siano altri a giudicare», ha tagliato corto Woldbye.
Intanto, il comando antiterrorismo della Metropolitan Police indaga a scopo “cautelativo” sulle cause del rogo. L’incendio risulta “non sospetto“, come confermato da polizia e vigili del fuoco, a dispetto delle ossessioni dei tabloid sull’ipotesi di un atto doloso e di fantomatiche ombre russe. Gli indizi raccolti finora sembrano escludere una qualunque matrice intenzionale e puntano piuttosto su un guasto tecnico frutto di “errore umano”, forse di uno degli ingegneri della sottostazione.
Heathrow è l’aeroporto più trafficato d’Europa, il più grande del Vecchio Continente e quinto del mondo, con 84 milioni di passeggeri transitai nel 2024, un terzo dall’Ue, 3 milioni in più rispetto al precedente massimo del 2019, ultimo anno pre-Covid. Altro primato a dicembre, con oltre sette milioni di passeggeri, e ora Heathrow punta a raggiungere un nuovo record annuale nel 2025.
LA GRANA RIMBORSI
Come sempre in questi casi, scatta la grana rimborso. Federconsumatori, ItaliaRimborso e RimborsoAlVolo hanno precisato che “la normativa stabilisce che le tutele per i passeggeri previste in caso di cancellazione o ritardi prolungati si applicano anche ai voli – di linea, charter, low cost – in partenza da un aeroporto di un Paese extra Ue, con destinazione un aeroporto Ue, qualora la compagnia sia comunitaria. Lo scoppio di un incendio rientra nelle cause di forza maggiore non imputabili alla responsabilità delle compagnie, ma anche in questi casi i diritti dei viaggiatori devono essere garantiti dai vettori.
In caso di cancellazioni e ritardi prolungati, dunque, le compagnie devono garantire assistenza ai passeggeri, sotto forma di pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti, trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa, due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica. Se l’assistenza non viene garantita e il passeggero ha dovuto pagare i pasti, le bevande, i taxi o gli hotel, la compagnia deve rimborsare le spese sostenute, purché ragionevoli e appropriate: a tal fine è bene conservare tutte le ricevute attestanti tali spese.
Nel caso infine in cui un volo venga cancellato senza adeguato preavviso, la compagnia aerea deve offrire la scelta tra: iL rimborso del biglietto e, in caso di coincidenza, un volo di ritorno all’aeroporto di partenza non appena possibile; l’imbarco su un altro volo verso la destinazione finale non appena possibile, oppure l’imbarco su un altro volo in una data successiva. Trattandosi di caso di forza maggiore, sia in caso di ritardo prolungato che di cancellazione non spetta la compensazione pecuniaria fino a 600 euro.