Rita Pavone: “Agnetha degli Abba adorava la mia energia”
Rita Pavone ha sempre avuto l’attitudine di chi non si piega alle mode del momento e lo spiega chiaramente in un'intervista ricca di aneddoti L'articolo Rita Pavone: “Agnetha degli Abba adorava la mia energia” proviene da imusicfun.

Rita Pavone ha sempre avuto l’attitudine di chi non si piega alle mode del momento e lo spiega chiaramente in un’intervista a MowMag. Con un’energia inesauribile e una carriera che spazia per oltre sei decenni, l’artista continua a dimostrare che la musica vera non ha età. Oggi, a quasi 80 anni, Rita Pavone ritorna con il libro Gemma e le altre, ispirato a un suo concept album del 1989, dimostrando ancora una volta la sua capacità di anticipare i tempi.
“Non so leggere una nota, faccio tutto a orecchio. Ma ho lavorato con i più grandi musicisti americani. E canto ancora da Dio”, racconta con orgoglio la Pavone. Sin dagli anni ’60, ha imposto la sua presenza con brani iconici come La partita di pallone e Il ballo del mattone, riuscendo a ribaltare gli stereotipi sulla bellezza femminile e guadagnandosi persino l’attenzione di Umberto Eco, che ne ha analizzato il fenomeno in Apocalittici e Integrati.
Nonostante la statura minuta e un’immagine lontana dai canoni della “bomba sexy” tipici dell’epoca, Rita Pavone ha conquistato un pubblico vastissimo e variegato, vendendo oltre 50 milioni di dischi nel mondo. La sua carriera internazionale l’ha portata a lavorare con artisti del calibro dei Beach Boys, The Supremes e Andrew Lloyd Webber.
Rita Pavone non si è mai accontentata delle scorciatoie imposte dall’industria discografica. “Oggi le ragazze cantano benissimo, ma si arrendono alle canzoncine. Se hai 30 anni, non puoi fare l’adolescente per sempre”, afferma con decisione. Secondo lei, il panorama musicale attuale soffre di una mancanza di crescita artistica, con le case discografiche più interessate a creare successi effimeri che a investire nel talento: “Ti danno una hit per tre mesi e ti chiamano artista. Ma dove sta la crescita?”
Il progetto Gemma e le altre è la dimostrazione di quanto Rita Pavone fosse avanti sui tempi. L’album del 1989 affrontava temi allora considerati tabù, come l’amore non convenzionale e la frustrazione femminile. “All’epoca era inaccettabile. Oggi invece è tutto sdoganato. Ma il tempo è galantuomo: quel disco è risorto da solo”, racconta. Dopo essere stato ignorato dalle radio e dalla televisione, il progetto è stato ripreso e rimasterizzato, trovando una nuova vita grazie al libro che ne approfondisce le storie.
Se in Italia è stata spesso ridotta all’immagine di “Gian Burrasca”, all’estero la Pavone ha trovato un riconoscimento più ampio. “Agnetha degli Abba diceva di adorare la mia energia e vocalità. Anche Morrissey e i Kiss mi hanno sempre sostenuta. Ho cantato davanti a Sammy Davis Jr., ho lavorato con Andrew Lloyd Webber. È incredibile come, fuori dall’Italia, abbiano capito subito chi fossi veramente”.
Con il suo carattere indomabile e la voglia di continuare a sperimentare, Rita Pavone è ancora oggi un punto di riferimento per chiunque voglia fare musica senza compromessi. “A quasi 80 anni mi sento una 35enne. Se non passo davanti a uno specchio, non me ne accorgo”, dice con il sorriso. Ma soprattutto, non ha perso la voglia di dire la sua e di difendere una musica autentica, lontana dalle logiche del mercato.
Rita Pavone non è solo un’icona del passato: è una lezione vivente di resistenza artistica e libertà espressiva. E la sua voce, potente e inconfondibile, continua a risuonare, più attuale che mai.
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